giovedì 30 giugno 2016

World...

Sempre più spesso mi capita di contemplare ciò che é bello, cioé la natura che ci circonda e che ci mantiene. Sempre più spesso mi capita di disprezzare ciò che l'uomo costruisce, disarmonioso, inutile, se non inserito in quella bellezza che é questo pianeta. Guarda il mare, un albero, una pianta, un frutto, un animale, un uomo o una donna, guardane la perfezione e la bellezza. Poi guarda quell'orrendo cemento di cui ci circondiamo, quegli orribili palazzi, quelle auto rumorose, quegli orribili trucchi che ci mettiamo pensando di essere più belli, quelle orribili differenze, quelle guerre assurde. Guarda da quell'occhio che coglie l'infinito, al di là della vita e della morte, al di là del nostro corpo. Guarda, ammira quell'eterna bellezza di cui siamo parte, che non si crea e non si distrugge, ma é eterno divenire... .

mercoledì 29 giugno 2016

Firma o Gorgona sparirà per sempre...

Amarcord 1933. Clementina Dodoli...


A Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori, gìà pericolosamente compromesso. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è infatti ormai carta straccia. 
Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere, si è arrivati addirittura all'interdizione ad alcuni abitanti di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa nel paese di Gorgona.  
Dal marzo 2015 non viene nemmeno più assicurata l'assistenza medica ai gorgonesi e non ci sono trasporti pubblici marittimi.
 Il loro sito web é stato chiuso di forza e denunciati i componenti del comitato locale.
 I loro manufatti, come la Torre Vecchia, sono stati abbandonati alla rovina. Il loro paese al decadimento.
L'obiettivo dello Stato - se ne ha uno - è di spopolare definitivamente l'isola, chiudendola ai civili, per poi magari andarci a fare le vacanze gratis con la scusa di cooperative estranee al territorio, o di svenderla a qualche riccone con la scusa di iniziative tese a riedecurare i pochi detenuti rimasti. 
E' gia successo con la vicina isola di Pianosa, anch'essa in passato sede di un carcere e di un paese, dove i pianosini sono stati defintivamente fatti allontanare, mentre il ministero dell'ingiustizia ha mantenuto la proprietà e il controllo dell'isola a suo piacimento. 
Questo anche grazie a meschini interessi di bottega proprio degli stessi pianosini e di alcuni gorgonesi, che imparentatesi con i dipendenti carcerari, hanno disperso definitivamente le radici civili originarie per trarne dei benefici personali alle spalle dello stesso ministero, dove si sono impiegati uscendo da una vita miserevole. 
Purtroppo nemmeno il nuovo sindaco di Livorno pentastellato, Filippo Nogarin, difende i suoi concittadini gorgonesi, ormai lasciati in balìa di se stessi. Anzi, ha addirittura firmato un protocollo d'intesa, dandogli diecimila euro al mese, ad un'organizzazione invisa a tutti per il suo turismo distruttivo, senza ascoltare nemmeno un discendente gorgonese. 
E' necessario fermare subito questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini. 
Per questo stiamo studiando anche una class action di tutti i discendenti gorgonesi contro il ministero di Giustizia, il  Demanio di Stato, il Parco dell'Arcipelago Toscano, la Regione Toscana e il Comune di Livorno, per non aver protetto adeguatamente l'isola ed per essersi resi responsabili della possibile e definitiva scomparsa del paese di Gorgona e dei suoi abitanti
L'obiettivo finale dei discendeti gorgonesi é di ripopolarla e destinarla ad un agriturismo protetto.
.
Se vuoi aiutarci e firmare la petizione,condividendola, clicca sul link qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch

martedì 28 giugno 2016

Britain...

Se fossi un britannico e mi muovessi coerentemente con la scelta referendaria, non farei mosse scomposte come la Scozia e l'irlanda del Nord, ma farei un'ennesima provocazione. Insomma, se fossi britannico e avessi votato 'leave', proporrei agli altri Stati, europei o meno, di essere il promotore di una nuova Europa, dei popoli e non di burocrati stizziti che mi parlano come ad una suocera impazzita offendendomi continuamente, sfilando l'esclusiva ad una Europa che non piace a nessuno. Insomma, la rifonderei. Perché tutti siamo europei, soprattutto quelli che non vogliono stare a Strasburgo e Bruxelles, magari con una sede a Londra o a Roma, possibilmente senza il guitto erasmus di Renzi! Perché no?

domenica 26 giugno 2016

Erasmus...

C'é chi crede di avere l'esclusiva su cosa significa essere europei. Sono quelli che hanno fatto l'Erasmus e anche di chi non lo ha fatto. Dichiarano e pensano che quelli che hanno votato per uscire dall'Europa sono i poveri, i contadini, i vecchi, gli analfabeti, gli sfigati, i populisti, i nazionalisti, quelli che votano con la pancia e non con il cervello. Per questo, ignoranti loro, hanno raccolto due milioni di firme per rifare il referendum, mentre la Scozia e l'Irlanda del Nord ne rifaranno uno per uscire dalla Gran Bretagna e rientrare in questa 'splendida' Europa.
Referendum impossibili, perché non é che si fa un referendum ogni due giorni e quando si perde si perde, non si guarda chi ha vinto con sufficienza credendo di essere depositari della verità, dell'intelligenza e della gioventù. E sono sempre quelli che credono che l'Europa sia quella dell'Erasmus, dei pochi privilegiati che hanno fatto qualche annetto in un Paese straniero europeo con le paghette dei loro genitori benestanti. Di quelli che credono che basti questo per occupare posti di potere, non impegnarsi a cambiare niente e guardare gli altri dall'alto in basso.
No, questi non sono degli europei, sono dei privilegiati che condividono un'Europa inutile ed ingiusta.
Forse gli erasmusini non sanno che la vera Europa é già qui e passa per l'integrazione di tutti i popoli, non solo di un Paese ricco e florido come la Gran Bretagna. Forse non sanno che i nostri figli, i cui genitori da decenni girano il mondo . non solo l'Europa - escono con i loro amici figli moldavi, ucraini, rumeni, polacchi, rumeni, russi, ivoriani, egiziani, marocchini, tunisini, siriani, iracheni, afghani, etiopi, somali, eritrei, filippini, cinesi, brasiliani, peruviani, colombiani, argentini, spagnoli, americani, canadesi e via discorrendo. Questo, mentre quest'Europa li discrimina. Noi l'Europa e il mondo ce lo siamo girati in autostop, con l'interail, facendo volontariato all'estero, facendo le vendemmie in Francia e raccogliendo le fragole in Scozia, con i concerti rock, con i Beatles ed i Rolling Stones. Altro che Erasmus... 

L'Europa, il mondo, sono già qui, non certo nell'accademico Erasmus o in un'Europa di burocrati inutili per la maggioranza. Sono le Nazioni, gli egoismi di ogni Paese, che frenano un vero mondo aperto a tutti, ergono fili spinati, cacciano i poveri per far posto ai ricchi, provocano guerre per dominare ed arricchirsi.
Cari Erasmus, se veramente vi sentite così cosmopoliti da piangere una cosa inutile come l'uscita della Gran Bretagna da questa Europa. piangete ed impegnatevi per quelli che da tempo sono fuori dall'Europa, dietro i fili spinati, nei Paesi che invadiamo per il nostro tornaconto.
Ricordatevi che esistono generazioni prima di voi che hanno girato il mondo in lungo e in largo e che siete già vecchi... .

venerdì 24 giugno 2016

Analisi...

Sentire i commenti dei cosiddetti esperti sull'uscita della Gran Bretagna da questa Europa mi fa sbellicare dalle risate. A me non ha portato nessun cambiamento, dico nessuno, e nemmeno lo porterà. Hanno fatto i sondaggi solo a Londra, dove i 'remain' erano di più, mentre nel resto dell'Inghilterra, dove non c'andava nessuno perché pioveva, votavano tutti 'leave'. Così ci siamo svegliati con la sorpresa. Ho sentito dire che é la vittoria dei ceti poveri contro quelli ricchi, dei non diplomati contro i laureati, di chi non viaggia contro quelli dell'Erasmus. Tutte balle. A parte che non é certo l'Erasmus che fa dei nostri figli degli europei, ma la voglia di viaggiare, conoscere altre culture, parlare altre lingue. Caso mai l'Erasmus crea dei piccoli privilegiati che credono di sapere tutto, mentre da decenni ci sono persone che si spostano per il mondo senza bisogno del timbro accademico. Ho sentito dire anche che questo voto, sempre di protesta perché tutto quello contrario all'etablishment viene tacciato di protesta, aprirebbe alla vittoria di Trump negli Usa, perché ormai i populisti sono sdoganati. Ho sentito Napolitano dire che il popolo non può decidere su questioni così importanti, per non parlare di Monti o di altri spocchiati come lui, esperti del nulla con tre lauree al seguito. E poi ho sentito i burocrati di Bruxelles dire alla Gran Bretagna di andarsene al più presto, come risposta stizzita di gente inutile. Di Renzi, poi, che pena. Insomma, se cambierà qualcosa non riguarderà noi poveri cristi, ma la Borsa, il Pil, la Finanza, eccettera. Noi continueremo a sopravvivere se non ci sarà un Europa, un mondo di popoli, tutti, di tutto il mondo. Finché ci sarà una proprietà privata e un capitalismo all'americana, dove non c'é un bosco libero dove sedersi, dove qualsiasi cosa appartiene a qualcuno, potrà succedere di tutto. E spero che succeda...!

Referendum...

Da noi, in Italia, un referendum come quello fatto in Gran Bretagna non si può fare. La nostra Costituzione, infatti, vieta un ricorso al popolo sui trattati internazionali. La norma non fa nemmeno parte delle pseudo riforme di Renzi. Si ritiene che il popolo non possa essere all'altezza di prendere una decisione su aspetti così importanti e complessi. Quindi, lo decidono i soliti noti, con personaggi tipo Monti e Napolitano, che credono di sapere tutto più degli altri, altrimenti vedono solo il vuoto. Purtroppo per loro,e anche per noi, anche se hanno tre lauree alla Bocconi e la spocchia, non hanno capito una beata minchia di dove va il mondo.
Com'é successo già per l'explot dei 5 stelle, che gli 'illuminati' e i sapientoni cercano di stoppare ad ogni costo, anche la brexit é figlia di una realtà in crescendo che analisti, giornalisti e politici nemmeno vedono. Chiusi in un cortocircuito dove parlano sempre gli stessi tra loro, non si rendono conto che la maggioranza delle persone sta tutta da un'altra parte. Non gioca in borsa, non legge giornali, né vede tv. Ma vive, sente, pulsa, comunica. E non c'entra nulla con Salvini, Le Pen o Farage, che sono ancora peggio... .
Non gliene frega niente di quello che dice Vespa, Ballarò o il Corriere della Sera, ma ragiona con la sua testa, a torto o a ragione, e sa che qui, in questa Europa, non si vive ma si sopravvive. E male. Questo é sufficiente per andarsene al più presto....!

giovedì 23 giugno 2016

Ce l'hanno uccisa! Firma per salvare Gorgona...



A Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori, gìà pericolosamente compromesso. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è infatti ormai carta straccia. 
Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere, si è arrivati addirittura all'interdizione ad alcuni abitanti di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa nel paese di Gorgona.  
Dal marzo 2015 non viene nemmeno più assicurata l'assistenza medica ai gorgonesi e non ci sono trasporti pubblici marittimi.
 Il loro sito web é stato chiuso di forza e denunciati i componenti del comitato locale.
 I loro manufatti, come la Torre Vecchia, sono stati abbandonati alla rovina. Il loro paese al decadimento.
L'obiettivo dello Stato - se ne ha uno - è di spopolare definitivamente l'isola, chiudendola ai civili, per poi magari andarci a fare le vacanze gratis con la scusa di cooperative estranee al territorio, o di svenderla a qualche riccone con la scusa di iniziative tese a riedecurare i pochi detenuti rimasti. 
E' gia successo con la vicina isola di Pianosa, anch'essa in passato sede di un carcere e di un paese, dove i pianosini sono stati defintivamente fatti allontanare, mentre il ministero dell'ingiustizia ha mantenuto la proprietà e il controllo dell'isola a suo piacimento. 
Questo anche grazie a meschini interessi di bottega proprio degli stessi pianosini e di alcuni gorgonesi, che imparentatesi con i dipendenti carcerari, hanno disperso definitivamente le radici civili originarie per trarne dei benefici personali alle spalle dello stesso ministero, dove si sono impiegati uscendo da una vita miserevole. 
Purtroppo nemmeno il nuovo sindaco di Livorno pentastellato, Filippo Nogarin, difende i suoi concittadini gorgonesi, ormai lasciati in balìa di se stessi. Anzi, ha addirittura firmato un protocollo d'intesa, dandogli diecimila euro al mese, ad un'organizzazione invisa a tutti per il suo turismo distruttivo, senza ascoltare nemmeno un discendente gorgonese. 
E' necessario fermare subito questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini. 
Per questo stiamo studiando anche una class action di tutti i discendenti gorgonesi contro il ministero di Giustizia, il  Demanio di Stato, il Parco dell'Arcipelago Toscano, la Regione Toscana e il Comune di Livorno, per non aver protetto adeguatamente l'isola ed per essersi resi responsabili della possibile e definitiva scomparsa del paese di Gorgona e dei suoi abitanti
L'obiettivo finale dei discendeti gorgonesi é di ripopolarla e destinarla ad un agriturismo protetto.
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Se vuoi aiutarci e firmare la petizione,condividendola, clicca sul link qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch

Ciao Gianfranco...


Ce ne andiamo così presto ad uno ad uno, come delle meteore. Non sappiamo nemmeno cosa sarà di noi dopo che siamo tornati polvere. Dobbiamo saperlo, dobbiamo cercarlo, altrimenti la nostra esistenza non avrà avuto senso. Gianfranco, sin dal liceo, influenzato anche da don Carlo, che era un ottimo insegnante di religione anche per noi laici, aveva aderito alla religione cattolica e ai suoi satelliti. Famosi i suoi scontri verbali con Taddei, che anche lui ci ha lasciato per scelta, e il Figuccia, sempre al limite dell'ultima ora scolastica, che tanto ci faceva arrabbiare. Una persona buona, come tutti noi, che a modo suo, come tutti noi, voleva capire. Anche avvocato, con i suoi amori reatini, coerente, caparbio, con quel suo capoccione. Ci lascia dopo Taddei, Duccio, Iachini... . L'ultima volta l'ho incontrato, per caso, al tribunale civile del lavoro a Lepanto. Ciao, che fai qui?, come se fossimo usciti da scuola un'ora prima. Ciao Gianfranco, non ti dimenticheremo...

Brexit...

La solita informazione superficiale, faziosa e disinformata presenta il referendum inglese come una scelta tra quelli che vogliono restare in una stupenda Europa e chi vuole cacciare gli immigrati e chiudersi a riccio. Non é assolutamente così. Se fossi inglese io voterei no, perché io voglio essere europeo, ma non di questa Europa fatta degli stessi partiti nazionali, dei banchieri e dell'unica cosa in comune, un euro carissimo. A me i paladini del no inglese, come l'alleato pentastellato Farage e l'inguardabile ex sindaco di Londra, mi fanno abbastanza schifo, insieme alle loro tesi. Insomma, io condivido le tesi del sì, ma voterei no. Uno dei pochi Paesi europei, al centro dell'Europa, la Svizzera, sta benissimo, ed ha addirittura rifiutato l'ipotesi di indire un referendum in tal senso. Anche la Gran Bretagna starà benissimo, e anche noi staremo super bene. Qui, questa bruttissima Europa dei burocrati esistente va chiusa e riaperta in un modo totalmente diverso, meglio della stessa federazione di Stati degli Usa. Inutile tenere in vita un carrozzone di mediocri... .

martedì 21 giugno 2016

Giornata del rifugiato...

Ogni giorno c'é qualche celebrazione inutile ed ipocrita. La festa del papà, Natale, la giornata del rifugiato. Siamo bravissimi a celebrare e a blaterare, ma poi non facciamo nulla di quello che celebriamo. Quegli stessi che hanno indetto la festa o il ricordo, poi respingono migliaia di persone alle frontiere irte di muri e filo spinato, le lasciano annegare in mare perché non gli concedono dei visti regolari per venire, e se li accolgono li lasciano in delle specie di prigioni a tempo indeterminato. Non sanno nulla di queste persone, né chi sono né da dove vengono; le chiamano indistintamente rifugiati, clandestini, extracomunitari, africani, siriani, mai con un nome e cognome; se muore un europeo in una sparatoia, mesi di bla bla bla, se muoiono migliaia di persone, poche righe; ci sono leggi che provocano tutto questo, ma nessuno le cambia, si preferisce parlare di quote da dividere; si finanziano Stati dittatoriali per fermarli a tutti i costi. Ma che c. vi celebrate?!?

domenica 19 giugno 2016

Abisso...

C'é un abisso incolmabile tra le vecchie generazioni, me compreso, e i giovani di oggi. Viaggiano su lunghezze d'onde a noi ignote, mentre continuiamo a proporgli i soliti cliché. Non hanno niente a che fare con la nostra giustizia e le nostre autorità, che odiano fino a rischiare di bruciarsi per norme incomprensibili ed inapplicabili; niente a che fare con una scuola anacronistica e lontana dalle loro realtà; niente a che fare con il nostro sistema, il nostro lavoro, le nostre proposte, per una vecchiaia di cui si infischiano; anche la nostra informazione, che gira su stessa, non coglie nulla, non sa, non vede. Le nuove generazioni vivono alla giornata e ci stupiranno... .

giovedì 16 giugno 2016

Firma per salvare l'isola di Gorgona...



A Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori, gìà pericolosamente compromesso. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è infatti ormai carta straccia. 
Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere, si è arrivati addirittura all'interdizione ad alcuni abitanti di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa nel paese di Gorgona.  
Dal marzo 2015 non viene nemmeno più assicurata l'assistenza medica ai gorgonesi e non ci sono trasporti pubblici marittimi.
 Il loro sito web é stato chiuso di forza e denunciati i componenti del comitato locale.
 I loro manufatti, come la Torre Vecchia, sono stati abbandonati alla rovina. Il loro paese al decadimento.
L'obiettivo dello Stato - se ne ha uno - è di spopolare definitivamente l'isola, chiudendola ai civili, per poi magari andarci a fare le vacanze gratis con la scusa di cooperative estranee al territorio, o di svenderla a qualche riccone con la scusa di iniziative tese a riedecurare i pochi detenuti rimasti. 
E' gia successo con la vicina isola di Pianosa, anch'essa in passato sede di un carcere e di un paese, dove i pianosini sono stati defintivamente fatti allontanare, mentre il ministero dell'ingiustizia ha mantenuto la proprietà e il controllo dell'isola a suo piacimento. 
Questo anche grazie a meschini interessi di bottega proprio degli stessi pianosini e di alcuni gorgonesi, che imparentatesi con i dipendenti carcerari, hanno disperso definitivamente le radici civili originarie per trarne dei benefici personali alle spalle dello stesso ministero, dove si sono impiegati uscendo da una vita miserevole. 
Purtroppo nemmeno il nuovo sindaco di Livorno pentastellato, Filippo Nogarin, difende i suoi concittadini gorgonesi, ormai lasciati in balìa di se stessi. Anzi, ha addirittura firmato un protocollo d'intesa, dandogli diecimila euro al mese, ad un'organizzazione invisa a tutti per il suo turismo distruttivo, senza ascoltare nemmeno un discendente gorgonese. 
E' necessario fermare subito questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini. 
Per questo stiamo studiando anche una class action di tutti i discendenti gorgonesi contro il ministero di Giustizia, il  Demanio di Stato, il Parco dell'Arcipelago Toscano, la Regione Toscana e il Comune di Livorno, per non aver protetto adeguatamente l'isola ed per essersi resi responsabili della possibile e definitiva scomparsa del paese di Gorgona e dei suoi abitanti
L'obiettivo finale dei discendeti gorgonesi é di ripopolarla e destinarla ad un agriturismo protetto.
.
Se vuoi aiutarci e firmare la petizione,condividendola, clicca sul link qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch

mercoledì 15 giugno 2016

Onlus...

Io mi sono stufato della disinformazione generale sull'Africa e su quelli che parlano di questo Continente, denigrandolo, per chiedere soldi. Lo fanno la maggior parte delle onlus e delle organizzazioni umanitarie, seguite da 'dona uno o due euroì, dopo aver fatto credere che qui si fa stregoneria, lì si aiutano i bambini abbandonati e via discorrendo, facendo passare l'idea che non esista un tessuto sociale. Questa è disinformazione, é truffa alle spese di chi non si può difendere. Non credete a nula di quello che vi dicono, non date soldi. I missionari in Africa non se li fila nessuno, tantomeno onlus sconosciute dove si fanno chiamare 'papà Enzo'. Di ciarlatani e cialtroni é pieno il mondo... !

Calamari...


lunedì 13 giugno 2016

Firma per mandare via un carcere inutile....



A Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori, gìà pericolosamente compromesso. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è infatti ormai carta straccia. 
Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere, si è arrivati addirittura all'interdizione ad alcuni abitanti di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa nel paese di Gorgona.  
Dal marzo 2015 non viene nemmeno più assicurata l'assistenza medica ai gorgonesi e non ci sono trasporti pubblici marittimi.
 Il loro sito web é stato chiuso di forza e denunciati i componenti del comitato locale.
 I loro manufatti, come la Torre Vecchia, sono stati abbandonati alla rovina. Il loro paese al decadimento.
L'obiettivo dello Stato - se ne ha uno - è di spopolare definitivamente l'isola, chiudendola ai civili, per poi magari andarci a fare le vacanze gratis con la scusa di cooperative estranee al territorio, o di svenderla a qualche riccone con la scusa di iniziative tese a riedecurare i pochi detenuti rimasti. 
E' gia successo con la vicina isola di Pianosa, anch'essa in passato sede di un carcere e di un paese, dove i pianosini sono stati defintivamente fatti allontanare, mentre il ministero dell'ingiustizia ha mantenuto la proprietà e il controllo dell'isola a suo piacimento. 
Questo anche grazie a meschini interessi di bottega proprio degli stessi pianosini e di alcuni gorgonesi, che imparentatesi con i dipendenti carcerari, hanno disperso definitivamente le radici civili originarie per trarne dei benefici personali alle spalle dello stesso ministero, dove si sono impiegati uscendo da una vita miserevole. 
Purtroppo nemmeno il nuovo sindaco di Livorno pentastellato, Filippo Nogarin, difende i suoi concittadini gorgonesi, ormai lasciati in balìa di se stessi. Anzi, ha addirittura firmato un protocollo d'intesa, dandogli diecimila euro al mese, ad un'organizzazione invisa a tutti per il suo turismo distruttivo, senza ascoltare nemmeno un discendente gorgonese. 
E' necessario fermare subito questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini. 
Per questo stiamo studiando anche una class action di tutti i discendenti gorgonesi contro il ministero di Giustizia, il  Demanio di Stato, il Parco dell'Arcipelago Toscano, la Regione Toscana e il Comune di Livorno, per non aver protetto adeguatamente l'isola ed per essersi resi responsabili della possibile e definitiva scomparsa del paese di Gorgona e dei suoi abitanti
L'obiettivo finale dei discendeti gorgonesi é di ripopolarla e destinarla ad un agriturismo protetto.
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Se vuoi aiutarci e firmare la petizione,condividendola, clicca sul link qui sotto:
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Kinshasa...


Equilibrio...

Se la nostra esistenza tenesse conto che un giorno ognuno di noi dovrà lasciare questo pianeta, così com'é venuto per grazia ricevuta, la nostra società sarebbe ben diversa e vivrebbe in equilibrio con cio che é. Ma no, noi viviamo tutta la nostra vita - a parte rari momenti di coscienza - rimuovendo la presenza di una dipartita, non sapendo nemmeno quando succederà. Abbiamo impostato la nostra vita, la nostra famiglia, la nostra società, come se fossimo immortali, e non lo siamo. Alla morte nostra o di qualcuno a noi caro - perché delle altre vite ce ne freghiamo - rimaniamo stupiti e sorpresi, come se non sapessimo che su questo pianeta sono passsati miliardi di esseri umani che non ci sono più. Le religioni inventano, poi, teorie strampalate, immaginando paradisi ed inferni che esistono solo nella loro fantasia e sulla quale lucrano, impostando condizionamenti sin dalla nascita, e anche guerre e distruzioni.
No, tutto questo crea una bolla di sapone effimera, illusoria, dolorante. Dobbiamo fare uno sforzo per vivere in un vero equilibrio, godendoci quello che ci viene offerto, sempre alla ricerca di cio che é la vera realtà che permette tutto questo, la vita su questo pianeta miracoloso, l'Universo della creazione infinita. Ne facciamo parte, ma non ne abbiamo coscienza e, forse, con la nostra dipartita, non potremo più avere occasione di scoprirlo. E' l'ora di fermarsi, di vivere per la realtà!

sabato 11 giugno 2016

Armonia...

C'é un pianeta, il nostro, inserito in modo armonico e miracoloso in un Universo infinito e perfetto, che vive nello spazio in qualcosa per noi inimmaginabile. Tutto sulla Terra é in una perfetta armonia e bellezza. Solo l'uomo e la donna, uscendo da un percorso prestabilito e perfetto, hanno creato un loro mondo, cercando di migliorare ciò che già esiste, facendo danni immensi e condannandosi all'infelicità. L'hanno chiamata storia, religione, scienza, senza scoprire nulla, e beandosi di false sicurezze, mediazioni senza senso, gioie effimere. La fine dell'esistenza di ognuno di noi rimette tutto in equilibrio, senza che noi abbiamo capito la grazia di essere vivi e in armonia con ciò che é. No, noi preferiamo vivere nell'ignoranza, cerchiamo di vivere qualche annetto di più anche se rincoglioniti, ci beiamo di una partita di calcio senza renderci conto della partita vera che si sta svolgendo davanti a noi... .

Vedi Gorgona e poi muori...firma per salvarla da un'ottusa democrazia...



A Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori, gìà pericolosamente compromesso. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è infatti ormai carta straccia. 
Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere, si è arrivati addirittura all'interdizione ad alcuni abitanti di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa nel paese di Gorgona.  
Dal marzo 2015 non viene nemmeno più assicurata l'assistenza medica ai gorgonesi e non ci sono trasporti pubblici marittimi.
 Il loro sito web é stato chiuso di forza e denunciati i componenti del comitato locale.
 I loro manufatti, come la Torre Vecchia, sono stati abbandonati alla rovina. Il loro paese al decadimento.
L'obiettivo dello Stato - se ne ha uno - è di spopolare definitivamente l'isola, chiudendola ai civili, per poi magari andarci a fare le vacanze gratis con la scusa di cooperative estranee al territorio, o di svenderla a qualche riccone con la scusa di iniziative tese a riedecurare i pochi detenuti rimasti. 
E' gia successo con la vicina isola di Pianosa, anch'essa in passato sede di un carcere e di un paese, dove i pianosini sono stati defintivamente fatti allontanare, mentre il ministero dell'ingiustizia ha mantenuto la proprietà e il controllo dell'isola a suo piacimento. 
Questo anche grazie a meschini interessi di bottega proprio degli stessi pianosini e di alcuni gorgonesi, che imparentatesi con i dipendenti carcerari, hanno disperso definitivamente le radici civili originarie per trarne dei benefici personali alle spalle dello stesso ministero, dove si sono impiegati uscendo da una vita miserevole. 
Purtroppo nemmeno il nuovo sindaco di Livorno pentastellato, Filippo Nogarin, difende i suoi concittadini gorgonesi, ormai lasciati in balìa di se stessi. Anzi, ha addirittura firmato un protocollo d'intesa, dandogli diecimila euro al mese, ad un'organizzazione invisa a tutti per il suo turismo distruttivo, senza ascoltare nemmeno un discendente gorgonese. 
E' necessario fermare subito questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini. 
Per questo stiamo studiando anche una class action di tutti i discendenti gorgonesi contro il ministero di Giustizia, il  Demanio di Stato, il Parco dell'Arcipelago Toscano, la Regione Toscana e il Comune di Livorno, per non aver protetto adeguatamente l'isola ed per essersi resi responsabili della possibile e definitiva scomparsa del paese di Gorgona e dei suoi abitanti
L'obiettivo finale dei discendeti gorgonesi é di ripopolarla e destinarla ad un agriturismo protetto.
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Se vuoi aiutarci e firmare la petizione,condividendola, clicca sul link qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch