sabato 30 aprile 2016

Redditiamoci....

Reddito locale in alcune città italiane, già realtà come a Livorno che ha 
unagiunta pentastellata      (500 euro per sei mesi), Reddito di cittadinanza in Italia (800 euro per un anno), Reddito universale in tutta Europa per tutti quelli che ne hanno bisogno (mille euro per un anno)!
La Finlandia, infatti, ha chiesto all'Europa un reddito minimo di mille euro per tutti e la scelta se lavorare o meno. 
Un'idea geniale che, nei Paesi del benessere e del welfare, darebbe una svolta epocale al termine 'lavoro' e alla stessa nostra Costituzione, che basa la Repubblica italiana sul lavoro, che però non c'è e costringe milioni di persone a non avere più dignità, oltre che a vivere in povertà!
In Germania, Olanda, Svezia, Finlandia e in quasi tutti i Paesi occidentali il reddito di cittadinanza già esiste e funziona più che bene!
E' una questione molto importante che riguarda milioni di cittadini abbandonati alla loro sorte.
Senza un reddito, in una società capitalista come la nostra, non sei nessuno, non puoi prendere nessuna decisione, perdi dignità, perdi tutto.
In questo Stato, non avere un reddito significa scomparire, perché non esiste nessun tipo di sostegno sociale, se non quello di una carità miserevole. Che vorrebbe questa chiesa, che del reddito minimo parla come di assistenzialismo, pur di amministrare la miseria e tenersi il malloppo!
I soldi ci sono! Basta toglierli a chi ce li sta rubando e tra le pieghe dello spreco e dell'evasione. Basterebbe non acquistare per esempio gli F35, gli aerei da guerra, o non mandare militari in missioni all'estero, e si potrebbe avere la cifra necessaria per nove milioni di persone senza reddito, circa 800 euro al mese. Anche le pensioni dovranno essere di minimo 800 euro. Che sono sempre niente per campare, ma possono aiutare in attesa di soluzioni lavorative.
Insieme possiamo fare la differenza! 
Se firmerete la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti, riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di 150.000 firme e potremo cominciare a fare pressione sul Governo e il Parlamento italiano per ottenere il risultato che vogliamo. Anche altri stanno raccogliendo firme come 'Libera' di Don Ciotti e il M5S, perchésono ormai in molti a ritenere che questa scelta sia diventata indispensabile.

Clicca qui ! per saperne di più e per firmare: 
http://www.avaaz.org/it/petition/Governo_italiano_Reddito_di_cittadinanza/?launch

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Firma per restituire Gorgona ai gorgonesi!


Da diversi mesi, grazie all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle, convidendole con me, con i vostri amici e i vostri conoscenti. La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel Santuario dei Cetacei". 
Entrambe riguardano l'isola di Gorgona, il suo mare e il Parco Naturale dell'Arcipelago Toscano.


A Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori, gìà pericolosamente compromesso. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è infatti ormai carta straccia. Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere, si è arrivati addirittura all'interdizione ad alcuni abitanti di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa nel paese di Gorgona.  
Dal marzo 2015 non viene nemmeno più assicurata l'assistenza medica ai gorgonesi e non ci sono trasporti pubblici marittimi.
 Il loro sito é stato chiuso di forza e denunciati i componenti del comitato locale con varie pretesti normativi . I loro manufatti, come la Torre Vecchia, sono stati abbandonati alla rovina, il loro paese al decadimento.
L'obiettivo è di spopolare definitivamente l'isola, chiudendola ai civili, per poi magari andarci a fare le vacanze gratis con la scusa di cooperative estranee al territorio, o di svenderla a qualche riccone con la scusa di iniziative tese a riedecurare i pochi detenuti rimasti. 
E' gia successo con la vicina isola di Pianosa, anch'essa in passato sede di un carcere e di un paese, dove i pianosini sono stati defintivamente fatti allontanare, mentre il ministero dell'ingiustizia ha mantenuto la proprietà e il controllo dell'isola a suo piacimento. 
Questo anche grazie a meschini interessi di bottega proprio degli stessi pianosini o di alcuni gorgonesi, che imparentatesi con i dipendenti carcerari, hanno disperso definitivamente le radici civili originarie per trarne dei benefici personali alle spalle dello stesso ministero, dove si sono impiegati uscendo da una vita miserevole. 
Purtroppo nemmeno il nuovo sindaco di Livorno pentastellato, Filippo Nogarin, difende i suoi concittadini gorgonesi, ormai lasciati in balìa di se stessi. Anzi, ha addirittura firmato un protocollo d'intesa, dandogli diecimila euro al mese, ad un'organizzazione invisa a tutti per il suo turismo distruttivo, senza ascoltare nemmeno un discendente gorgonese. 
E' necessario fermare subito questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini. 
Per questo stiamo studiando anche una class action di tutti i discendenti gorgonesi contro il ministero di Giustizia, il  Demanio di Stato, il Parco dell'Arcipelago Toscano, la Regione Toscana e il Comune di Livorno, per non aver protetto adeguatamente l'isola ed per essersi resi responsabili della possibile e definitiva scomparsa del paese di Gorgona e dei suoi abitanti
L'obiettivo finale dei discendeti gorgonesi é di ripopolarla e destinarla ad un agriturismo protetto.
.
Se vuoi aiutarci e firmare la petizione,condividendola, clicca sul link qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch


Intanto è purtroppo già attivo a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio (Regione Toscana, Parco, Comune di Livorno) non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno esclusivamente in tasca ai promotori dell'iniziativa, mentre le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel da tutti i contribuenti italiani. 
Per ora, per nostra fortuna, non hanno venduto un chilo di gas... .
"Ma é notizia recente - dice Massimo Maggini che studia il fenimenio - che rigassificatore olt offshore al largo delle coste livornesi e pisane abbia incassato 45 milioni di euro nel 2014, e addirittura 80 milioni nel 2015, tutti pagati dalle nostre bollette, cioè dalla fiscalità generale o, per capirci meglio, presi direttamente dalle nostre tasche. Questa fra l'altro è solo la punta dell'iceberg, visto che per il ben noto decreto bipartisan, che permette a queste”opere strategiche” di essere remunerate anche in caso di non funzionamento, garantirà al rigassificatore OLT offshore gli introiti per almeno 20 anni. Facile fare 'impresa', così, non c'è che dire. Chi sosteneva che il rigassificatore avrebbe portato lavoro e ricchezza sul territorio è stato accontentato, smentito clamorosamentee senza possibilità di appello.
Una vera truffa. 
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché dà un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche ripulenti. 

Se vuoi aiutarci e firmare la petizione, condividendola, clicca sul link qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch

giovedì 28 aprile 2016

Nazieuropa...

L'Europa, questa Europa della burocrazia, delle banche e dei partiti, non sa cosa vuol dire e quale forza abbia la disperazione. Orde di nullatenenti la stanno invadendo dopo che i loro Paesi sono stati e sono depredati da secoli proprio dalle nazioni occidentali cosiddette evolute. Ora, questi stessi Paesi, non paghi del loro dominio e delle loro ruberie, spaventati, ergono nuovo muri e fili spinati, come lager interni, per difendersi da altri esseri umani ridotti alla fame.
Non sanno quanto sia forte e potente la disperazione, il non avere nulla, nemmeno da mangiare per pranzo. Può aprire montagne e mari.
Hanno dimenticato la follia delle guerre da loro generate, le hanno esportate camuffandole da finta democrazia, con in testa il Papa buono, l'ipocrita che fa il finto povero, con la croce della conquista.
Non sanno più che é impossibile fermare la disperazione, la fame, la voglia di condividere una vita migliore.
Questa Europa, che parla di esseri umani da dividere come fossero quote latte, sta tornando al fascismo e al nazismo di un tempo. Il suo benessere é possibile solo mantenendo ai margini orde di disperati che non si fermeranno dinanzi a niente,
Allora, invece di soccorrerli in mare per calmare la vostra coscienza ipocrita, sparategli!

martedì 26 aprile 2016

Redditiamoci...

Reddito locale in alcune città italiane, già realtà come a Livorno che ha 
unagiunta pentastellata      (500 euro per sei mesi), Reddito di cittadinanza in Italia (800 euro per un anno), Reddito universale in tutta Europa per tutti quelli che ne hanno bisogno (mille euro per un anno)!
La Finlandia, infatti, ha chiesto all'Europa un reddito minimo di mille euro per tutti e la scelta se lavorare o meno. 
Un'idea geniale che, nei Paesi del benessere e del welfare, darebbe una svolta epocale al termine 'lavoro' e alla stessa nostra Costituzione, che basa la Repubblica italiana sul lavoro, che però non c'è e costringe milioni di persone a non avere più dignità, oltre che a vivere in povertà!
In Germania, Olanda, Svezia, Finlandia e in quasi tutti i Paesi occidentali il reddito di cittadinanza già esiste e funziona più che bene!
E' una questione molto importante che riguarda milioni di cittadini abbandonati alla loro sorte.
Senza un reddito, in una società capitalista come la nostra, non sei nessuno, non puoi prendere nessuna decisione, perdi dignità, perdi tutto.
In questo Stato, non avere un reddito significa scomparire, perché non esiste nessun tipo di sostegno sociale, se non quello di una carità miserevole. Che vorrebbe questa chiesa, che del reddito minimo parla come di assistenzialismo, pur di amministrare la miseria e tenersi il malloppo!
I soldi ci sono! Basta toglierli a chi ce li sta rubando e tra le pieghe dello spreco e dell'evasione. Basterebbe non acquistare per esempio gli F35, gli aerei da guerra, o non mandare militari in missioni all'estero, e si potrebbe avere la cifra necessaria per nove milioni di persone senza reddito, circa 800 euro al mese. Anche le pensioni dovranno essere di minimo 800 euro. Che sono sempre niente per campare, ma possono aiutare in attesa di soluzioni lavorative.
Insieme possiamo fare la differenza! 
Se firmerete la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti, riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di 150.000 firme e potremo cominciare a fare pressione sul Governo e il Parlamento italiano per ottenere il risultato che vogliamo. Anche altri stanno raccogliendo firme come 'Libera' di Don Ciotti e il M5S, perchésono ormai in molti a ritenere che questa scelta sia diventata indispensabile.

Clicca qui ! per saperne di più e per firmare: 
http://www.avaaz.org/it/petition/Governo_italiano_Reddito_di_cittadinanza/?launch

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lunedì 25 aprile 2016

Firma per godere della bellezza...

La spiaggetta di Cala Maestra

Da diversi mesi, grazie all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle, convidendole con me, con i vostri amici e i vostri conoscenti. La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel Santuario dei Cetacei". 
Entrambe riguardano l'isola di Gorgona, il suo mare e il Parco Naturale dell'Arcipelago Toscano.


A Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori, gìà pericolosamente compromesso. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è infatti ormai carta straccia. Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere, si è arrivati addirittura all'interdizione ad alcuni abitanti di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa nel paese di Gorgona.  
Dal marzo 2015 non viene nemmeno più assicurata l'assistenza medica ai gorgonesi e non ci sono trasporti pubblici marittimi.
 Il loro sito é stato chiuso di forza e denunciati i componenti del comitato locale con varie pretesti normativi . I loro manufatti, come la Torre Vecchia, sono stati abbandonati alla rovina, il loro paese al decadimento.
L'obiettivo è di spopolare definitivamente l'isola, chiudendola ai civili, per poi magari andarci a fare le vacanze gratis con la scusa di cooperative estranee al territorio, o di svenderla a qualche riccone con la scusa di iniziative tese a riedecurare i pochi detenuti rimasti. 
E' gia successo con la vicina isola di Pianosa, anch'essa in passato sede di un carcere e di un paese, dove i pianosini sono stati defintivamente fatti allontanare, mentre il ministero dell'ingiustizia ha mantenuto la proprietà e il controllo dell'isola a suo piacimento. 
Questo anche grazie a meschini interessi di bottega proprio degli stessi pianosini o di alcuni gorgonesi, che imparentatesi con i dipendenti carcerari, hanno disperso definitivamente le radici civili originarie per trarne dei benefici personali alle spalle dello stesso ministero, dove si sono impiegati uscendo da una vita miserevole. 
Purtroppo nemmeno il nuovo sindaco di Livorno pentastellato, Filippo Nogarin, difende i suoi concittadini gorgonesi, ormai lasciati in balìa di se stessi. Anzi, ha addirittura firmato un protocollo d'intesa, dandogli diecimila euro al mese, ad un'organizzazione invisa a tutti per il suo turismo distruttivo, senza ascoltare nemmeno un discendente gorgonese. 
E' necessario fermare subito questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini. 
Per questo stiamo studiando anche una class action di tutti i discendenti gorgonesi contro il ministero di Giustizia, il  Demanio di Stato, il Parco dell'Arcipelago Toscano, la Regione Toscana e il Comune di Livorno, per non aver protetto adeguatamente l'isola ed per essersi resi responsabili della possibile e definitiva scomparsa del paese di Gorgona e dei suoi abitanti
L'obiettivo finale dei discendeti gorgonesi é di ripopolarla e destinarla ad un agriturismo protetto.
.
Se vuoi aiutarci e firmare la petizione,condividendola, clicca sul link qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch


Intanto è purtroppo già attivo a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio (Regione Toscana, Parco, Comune di Livorno) non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno esclusivamente in tasca ai promotori dell'iniziativa, mentre le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel da tutti i contribuenti italiani. 
Per ora, per nostra fortuna, non hanno venduto un chilo di gas... .
"Ma é notizia recente - dice Massimo Maggini che studia il fenimenio - che rigassificatore olt offshore al largo delle coste livornesi e pisane abbia incassato 45 milioni di euro nel 2014, e addirittura 80 milioni nel 2015, tutti pagati dalle nostre bollette, cioè dalla fiscalità generale o, per capirci meglio, presi direttamente dalle nostre tasche. Questa fra l'altro è solo la punta dell'iceberg, visto che per il ben noto decreto bipartisan, che permette a queste”opere strategiche” di essere remunerate anche in caso di non funzionamento, garantirà al rigassificatore OLT offshore gli introiti per almeno 20 anni. Facile fare 'impresa', così, non c'è che dire. Chi sosteneva che il rigassificatore avrebbe portato lavoro e ricchezza sul territorio è stato accontentato, smentito clamorosamentee senza possibilità di appello.
Una vera truffa. 
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché dà un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche ripulenti. 

Se vuoi aiutarci e firmare la petizione, condividendola, clicca sul link qui sotto:
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Liberazione....

Anche oggi non mi sento di festeggiare niente, né tanto meno un avvenimento di 70 anni fa che ha prodotto un'Italia come quella di oggi. Mentre sento passare la banda con i gagliardetti e amene corse podistiche mi sento assalito dall'ipocrisia. Cosa stiamo ancora festeggiando?
Se dovessi festeggiare una Liberazione, lo farei perché questo Paese si è finalmente sbarazzato della mafia e dei mafiosi, ma so che non è così. La festeggerei perché la politica ha portato benessere, solidarietà e ricchezza per tutti gli italiani, ma non è così. La urlerei per un Parlamento pieno di gente per bene attente alla cosa pubblica, per delle istituzioni che stanno dalla mia parte, per uno Stato e una burocrazia scomparse, ma non è così. Solidizzerei per una società giusta, con un'informazione libera, con un servizio pubblico degno di tale nome, con una libertà di espressione vera e pulita, ma so che non è così. Gioirei per non vedere più pance gonfie di morte nel Mediterraneo e italiani che girano la testa dall'altra parte, ma purtroppo non è così. Salterei di gioia per una Nazione laica liberata dai condizionamenti del Vaticano e da qualsiasi altra religione, ma ancora siamo al Golgota.
Certo, forse stiamo meglio di quando fummo invasi dai tedeschi e ci alleammo con Hitler, ma non è sicuramente questo il Paese per cui i nostri nonni e i partigiani combatterono, per cui i Costituenti hanno legiferato, per cui gli italiani hanno sognato.
No, anche questa volta non c'è niente da festeggiare, c'è solo da rimboccarsi le maniche per un Italia e un mondo migliore di questo.

sabato 23 aprile 2016

Pienezza....

Se tra miliardi di messaggi e parole individui quello giusto l'appagamento é assicurato. Se tra miliardi di uomini incontri quella persona che sa allora sarai soddisfatto. Se tra miliardi di proposte cercherai solo di sapere ciò che conta allora il resto non avrà importanza. Se saprai rinunciare come ad un fastidio ai rumori esterni e cercherai solo quel suono allora non avrai bisogno di cercare altro. Se saprai assaporare quella pienezza che riempie quell'eterno vuoto allora saprai. Se quel respiro sarà la tua ispirazione allora accetterai questa esistenza come un dono, dal primo all'ultimo... .

Morale...

Se sei ricco e famoso, tipo un cantante o un calciatore, puoi essere nero, drogarti, fare quello che ti pare. Le masse ti difenderanno. Se sei uno normale, non puoi essere di un'altra nazionalità, non puoi avere la pelle di un altro colore, non puoi drogarti perché sei giudicato un disperato, non puoi fare niente se non attenerti alle regole del poveraccio. Le stesse masse ti impiccheranno al primo albero che trovano. Strane regole di una società basata sui soldi, sui media, sull'ipocrisia e la falsa morale!

Sì ad un reddito per tutti...

Reddito locale in alcune città italiane, già realtà come a Livorno che ha 
unagiunta pentastellata      (500 euro per sei mesi), Reddito di cittadinanza in Italia (800 euro per un anno), Reddito universale in tutta Europa per tutti quelli che ne hanno bisogno (mille euro per un anno)!
La Finlandia, infatti, ha chiesto all'Europa un reddito minimo di mille euro per tutti e la scelta se lavorare o meno. 
Un'idea geniale che, nei Paesi del benessere e del welfare, darebbe una svolta epocale al termine 'lavoro' e alla stessa nostra Costituzione, che basa la Repubblica italiana sul lavoro, che però non c'è e costringe milioni di persone a non avere più dignità, oltre che a vivere in povertà!
In Germania, Olanda, Svezia, Finlandia e in quasi tutti i Paesi occidentali il reddito di cittadinanza già esiste e funziona più che bene!
E' una questione molto importante che riguarda milioni di cittadini abbandonati alla loro sorte.
Senza un reddito, in una società capitalista come la nostra, non sei nessuno, non puoi prendere nessuna decisione, perdi dignità, perdi tutto.
In questo Stato, non avere un reddito significa scomparire, perché non esiste nessun tipo di sostegno sociale, se non quello di una carità miserevole. Che vorrebbe questa chiesa, che del reddito minimo parla come di assistenzialismo, pur di amministrare la miseria e tenersi il malloppo!
I soldi ci sono! Basta toglierli a chi ce li sta rubando e tra le pieghe dello spreco e dell'evasione. Basterebbe non acquistare per esempio gli F35, gli aerei da guerra, o non mandare militari in missioni all'estero, e si potrebbe avere la cifra necessaria per nove milioni di persone senza reddito, circa 800 euro al mese. Anche le pensioni dovranno essere di minimo 800 euro. Che sono sempre niente per campare, ma possono aiutare in attesa di soluzioni lavorative.
Insieme possiamo fare la differenza! 
Se firmerete la petizione e poi la condividerete con i vostri amici e contatti, riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di 150.000 firme e potremo cominciare a fare pressione sul Governo e il Parlamento italiano per ottenere il risultato che vogliamo. Anche altri stanno raccogliendo firme come 'Libera' di Don Ciotti e il M5S, perchésono ormai in molti a ritenere che questa scelta sia diventata indispensabile.

Clicca qui ! per saperne di più e per firmare: 
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venerdì 22 aprile 2016

Migrants...


Secondo il guitto di Firenze, per risolvere il problema di chi arriva qui sui barconi é semplice. Basta dare soldi, tanti, ai Paesi da dove vengono e la faccenda é chiusa. Oppure, siggillandoli nei Paesi dirimpettai, come hanno fatto con la Turchia per la Grecia, sempre dando una paccata di soldi a dittatori e guerrafondai di diversi tipi. La Mogherini, alto commissario del nulla, insieme a Juncker, tra una bottiglia di vino e l'altra, plaudono. Sempre con i soldi nostri. A questi incompetenti, figli di partiti mediocri ed arruffoni, nessuno gli ha detto che quei soldi andrebbero diritti ai soliti noti di quei Paesi, di solito ben corruttibili, e niente alla popolazione, che continuerebbe ad emigrare illegalmente e a suicidarsi nel Mediterraneo!
Il problema si risolve solo aprendo i consolati delle nostre ambasciate e creando dei corridoi regolari. Ma vaglielo a dire a questi superpagati della mediocrità!

Firma per una Gorgona dei gorgonesi...


Da diversi mesi, grazie all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle, convidendole con me, con i vostri amici e i vostri conoscenti. La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel Santuario dei Cetacei". 
Entrambe riguardano l'isola di Gorgona, il suo mare e il Parco Naturale dell'Arcipelago Toscano.


A Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori, gìà pericolosamente compromesso. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è infatti ormai carta straccia. Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere, si è arrivati addirittura all'interdizione ad alcuni abitanti di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa nel paese di Gorgona.  
Dal marzo 2015 non viene nemmeno più assicurata l'assistenza medica ai gorgonesi e non ci sono trasporti pubblici marittimi.
 Il loro sito é stato chiuso di forza e denunciati i componenti del comitato locale con varie pretesti normativi . I loro manufatti, come la Torre Vecchia, sono stati abbandonati alla rovina, il loro paese al decadimento.
L'obiettivo è di spopolare definitivamente l'isola, chiudendola ai civili, per poi magari andarci a fare le vacanze gratis con la scusa di cooperative estranee al territorio, o di svenderla a qualche riccone con la scusa di iniziative tese a riedecurare i pochi detenuti rimasti. 
E' gia successo con la vicina isola di Pianosa, anch'essa in passato sede di un carcere e di un paese, dove i pianosini sono stati defintivamente fatti allontanare, mentre il ministero dell'ingiustizia ha mantenuto la proprietà e il controllo dell'isola a suo piacimento. 
Questo anche grazie a meschini interessi di bottega proprio degli stessi pianosini o di alcuni gorgonesi, che imparentatesi con i dipendenti carcerari, hanno disperso definitivamente le radici civili originarie per trarne dei benefici personali alle spalle dello stesso ministero, dove si sono impiegati uscendo da una vita miserevole. 
Purtroppo nemmeno il nuovo sindaco di Livorno pentastellato, Filippo Nogarin, difende i suoi concittadini gorgonesi, ormai lasciati in balìa di se stessi. Anzi, ha addirittura firmato un protocollo d'intesa, dandogli diecimila euro al mese, ad un'organizzazione invisa a tutti per il suo turismo distruttivo, senza ascoltare nemmeno un discendente gorgonese. 
E' necessario fermare subito questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini. 
Per questo stiamo studiando anche una class action di tutti i discendenti gorgonesi contro il ministero di Giustizia, il  Demanio di Stato, il Parco dell'Arcipelago Toscano, la Regione Toscana e il Comune di Livorno, per non aver protetto adeguatamente l'isola ed per essersi resi responsabili della possibile e definitiva scomparsa del paese di Gorgona e dei suoi abitanti
L'obiettivo finale dei discendeti gorgonesi é di ripopolarla e destinarla ad un agriturismo protetto.
.
Se vuoi aiutarci e firmare la petizione,condividendola, clicca sul link qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch


Intanto è purtroppo già attivo a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio (Regione Toscana, Parco, Comune di Livorno) non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno esclusivamente in tasca ai promotori dell'iniziativa, mentre le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel da tutti i contribuenti italiani. 
Per ora, per nostra fortuna, non hanno venduto un chilo di gas... .
"Ma é notizia recente - dice Massimo Maggini che studia il fenimenio - che rigassificatore OLT offshore al largo delle coste livornesi e pisane abbia incassato 45 milioni di euro nel 2014, e addirittura 80 milioni nel 2015, tutti pagati dalle nostre bollette, cioè dalla fiscalità generale o, per capirci meglio, presi direttamente dalle nostre tasche. Questa fra l'altro è solo la punta dell'iceberg, visto che per il ben noto decreto bipartisan, che permette a queste”opere strategiche” di essere remunerate anche in caso di non funzionamento, garantirà al rigassificatore OLT offshore gli introiti per almeno 20 anni. Facile fare 'impresa', così, non c'è che dire. Chi sosteneva che il rigassificatore avrebbe portato lavoro e ricchezza sul territorio è stato accontentato, smentito clamorosamentee senza possibilità di appello.
Una vera truffa. 
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché dà un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche ripulenti. 

Se vuoi aiutarci e firmare la petizione, condividendola, clicca sul link qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch