martedì 31 gennaio 2012

Over


Il castello

Oramai lo Stato italiano, ma anche la farragginosa e saccente macchina dell'Europa, è sempre più come il castello di Kafka. Professori tecnici legiferano su quello che è meglio o peggio per l'inerme cittadino ed uno stuolo di enti, uffici, burocrati, politici, forze dell'ordine, giudici in mantellina, agenti delle tasse, ben pagati da chi si dà daffare per cercare di guadagnare qualcosa, umilia e perseguita l'uomo comune come il peggiore degli aguzzini. La realtà è rovesciata: il servitore comanda, chi fa economia non conta nulla, chi è è pagato per migliorare la realtà sociale ne approfitta e ti angustia in tutti i modi. Uno schermo catodico ti dice cosa devi fare, cosa devi comprare, ti intontisce con film pieni di sangue e sesso. L'uomo e la donna, impotenti, ripetono come dei robot annichiliti quello che gli viene propinato da chi li sta depredando. L'essere umano non conta più nulla. Conta quello che ha, quello che possiede, i soldi che ha fatto sfruttando altri. Ci penserà poi l'impiegato del castello a confiscargli quello che non è mai stato suo. Gli dicono di pagare le tasse perché così vivremo bene tutti. Poi si mangiano tutto i burocrati ingordi. Le strade non migliorano, gli ospedali nemmeno, le scuole neppure. I ricchi vanno nelle scuole dei preti che poi fanno la carità ai poveri. I garantiti si prendono tutto. Fuori una massa di giovani nullatenenti assaltano il castello, ma i vecchi li respingono a manganellate e con discorsi morali al cloroformio. Non funziona più nulla, ma loro continuano a mangiare. Orde di disperati rubano il formaggio ai grandi magazzini. Si sono venduti tutto, anche la dignità. Non gli resta che morire.Ma prima assaliranno il castello e faranno man bassa di ciò che era loro.

domenica 29 gennaio 2012

Io voglio votare

Io questo governo tecnico, che faccia bene o faccia male, non lo capisco e non lo digerisco. Eppoi non mi sembra cambi granché, a parte il fatto di dare bordone ai lobbisti malavitosi per far tornare i banditi di prima, che ora hanno una scusa per dire che era meglio quando rubavano tutti andando a picco. Voglio andare subito a votare con una nuova legge elettorale che rappresenti l'Italia di oggi. Mi disturba un esecutivo tecnico creato ad hoc in mano ad un Parlamento che non ci rappresenta più. Mi disgusta ancora vedere un ex premier ed ex ministri tentare ancora di dire la loro dopo aver portato alla deriva la nostra nazione. Non sopporto questi accenti da maestrine dei nuovi ministri, che continuano a frequentare gli stessi salotti tv di quelli di prima, come se gli imbonitori non avessero niente di meglio da proporre. Non capisco tutte queste iniziative fatte da un governo non legittimato dal voto. Mi sembra di vedere sempre le solite facce di m. che mi dicono cosa devo fare e cosa non devo fare. Non vedo un cambiamento e una stretta nel pubblico spreco. Mi accorgo che pago individui nelle pubbliche amministrazioni che poi vogliono comandarmi o fare la morale. Mi si chiede di pagare le tasse per mantenere i soliti privilegi o pagare qualcuno milioni di euro per fare s. in tv o in un ufficio governativo. Devo assistere a blitz in tutti i posti di divertimento perchè sembra che siamo diventati tutti degli uomini grigi. Prima voglio vedere il cammello, cioè il cambiamento, poi continuerò a pagare, se necessario e possibile. Io voglio andare a votare con una nuova legge elettorale. E' l'unica cosa che mi aspetto faccia questo governicchio tecnico di altri tempi in mano ad un Parlamento ridicolo di scrocconi e mantenuti. I piani di crescita e via dicendo li faremo dopo. 

Tunnel of love


domenica 15 gennaio 2012

Rumors


L'Italia della Concordia

Le immagini del nuovo Titanic, la Costa Concordia, immortalano, semmai ce n'era bisogno, lo stato della nostra Italia. Un colosso che si sta inabissando nel mare per la negligenza e la superficialità di chi lo dirige. L'immagine di un comandante, ora in arresto, che prima sbaglia chiaramente rotta e poi se la svigna alla chetichella prima di mettere in salvo i passeggeri, dà fisicamente l'idea di questa nazione approssimativa, curante solo del benessere di pochi, legata al malaffare, che affonda trascinando con se gli inermi cittadini che dovevano godersi la vacanza della vita, ora diventata un incubo senza un perché, che non sia quello di fare più soldi con meno sicurezza e alle spalle degli altri. L'Italia affonda così insieme al suo Titanic ed è questa ormai l'immagine che gira nel mondo sul nostro Paese in mano al vaticano, alle mafie, agli affaristi, ai mestatori, ai qualunquisti, ai tassisti ed ai farmacisti. Non è questa la nazione che vogliamo. Vogliamo al più presto andare alle urne per sceglierci un nuovo Parlamento con una nuova ed equa legge elettorale. Altrimenti scenderemo in piazza per pretendere una vita migliore che assomigli alla bellezza del creato.

venerdì 13 gennaio 2012

Adesso basta!

La pagina vergognosa del no all'arresto per Cosentino ieri in Parlamento, mentre un giovane di 24 anni veniva messo in prigione perché aveva rubato una barretta di cioccolata in un supermercato, e la bocciatura del referendum sulla riforma della legge elettorale voluta dalla Consulta, ci fa dire: "Adesso basta". Vedere le risate sguaiate di chi applaudiva un deputato in odore di camorra ci ha riportato a pochi mesi fa e ci ha aperto gli occhi: questo governicchio tecnico atipico è in mano a dei banditi e non potrà andare lontano. Delle banche e dei conti europei non ce ne frega un fico secco. Dei tassisti pensiamo il peggiore dei mali possibili, che sono un servizio e non un lusso. Se non ci verrà assicurata una nuova legge elettorale che possa farci esprimere liberamente la libertà di chi ci deve rappresentare, se non viene spezzato il legame politica uguale affari, non ci rimane che la piazza, la peggiore delle piazze, quella che spazzerà via queste putride istituzioni che non ci permettono più di respirare, di gioire della nostra esistenza. Adesso basta!

giovedì 12 gennaio 2012

Prigionieri delle istituzioni

Il no della Consulta ai due quesiti referendari per la cancellazione di un'iniqua legge elettorale e il no del Parlamento all'arresto del deputato Cosentino, accusato di essere il referente del clan camorristico dei casalesi, getta un'ombra su tutte le istituzioni italiane. Mentre un governo tecnico, gestito da un Parlamento non più democratico e che non rispecchia più ormai da tempo il volere della popolazione italiana, tenta comunque di fare qualcosa, questa mannaia di una Corte costituzionale che boccia quello che la maggioranza degli italiani vogliono e che hanno sottoscritto con un milione e duecentomila firme, e un Parlamento che vieta l'arresto per uno dei suoi, ci fa capire che il nostro non è più un Paese democratico ma occupato.
E' quindi del tutto inutile chiedere a dei cittadini inermi di fare dei sacrifici e di pagare le tasse, quando questo soldi non verranno riutilizzati per il bene comune ma per arricchire questa o quella cricca partitica, questo o quel burocrate scroccone, questo o quell'ente inutile.
Due segnali molto negativi che negano giustizia ed equità. L'Italia ha bisogno di andare alle elezioni il più presto possibile, con una nuova legge elettorale, perché questo Parlamento e queste istituzioni da tempo non ci rappresentano più.