martedì 30 giugno 2009

Limiti.


Impeachement del premier. La tragedia di un uomo ridicolo.

Ormai è la caricatura di se stesso. Quell'ometto ridicolo che vorrebbe essere d'esempio al mondo è invece diventato la macchietta di tutti i network nazionali ed internazionali. Forse una fine così non se la sarebbe mai sognata nemmeno nei peggiori dei suoi incubi: deriso da tutti, fischiato, con le 'sue' donne che gli si rivoltano contro e i suoi berluscones che iniziano a defilarsi. Per noi italiani è un'onta da dimenticare al più presto per ritrovare un po' di equilibrio e statura mondiale. Ma da questo ometto da quattro soldi che ha pensato di incoronarsi Cesare ci aspettiamo ancora qualcosa di peggio. Noi ci auguriamo che si faccia da parte o ci liberi dalla sua presenza. Solo così potremo tornare a camminare.

domenica 28 giugno 2009

Walking.


Impeachement del premier. Gli ultimi minuti dopo il G8.

Gianni Letta, sottosegretario e più fidato collaboratore di Silvio Berlusconi, ha preso le distanze dal premier e rifiuta i suoi inviti a cena. Lo scrive il Sunday Times, citando fonti anonime dall'interno del governo. L'indiscrezione fa parte dell'ampia copertura che la stampa britannica continua a dedicare agli scandali che coinvolgono il primo ministro italiano. Sia il Times che il Telegraph della domenica gli dedicano una pagina intera. E l'Independent parla della vicenda in un editoriale. Il Sunday Times, più diffuso trai domenicali "di qualità" con circa due milioni di copie vendute, scrive in una corrispondenza da Bari dell'inviato John Follain che "insiders", ovvero fonti dall'interno, fonti che conoscono bene Berlusconi e il suo entourage, "dicono che Gianni Letta si è distanziato dal premier e da alcuni mesi declina i suoi inviti a cena". Un collaboratore "disamorato" del presidente del Consiglio dichiara al giornalista inglese: "Berlusconi si è trasformato nell'opposto di re Mida, sporca tutto quello che tocca". Notando anche le critiche al suo comportamento espresse dalla chiesa cattolica, il giornale afferma che le rivelazioni sulla sua vita privata hanno indebolito politicamente il leader del Pdl, e sebbene non ci sia una minaccia immediata, "alleati nella sua coalizione di centro destra si azzardano in privato a contemplare un'era post-Berlusconi". L'articolo contiene anche una serie di dichiarazioni di Patrizia D'Addario, la escort pugliese che ha visitato due volte Berlusconi a Palazzo Grazioli e vi ha trascorso una notte con lui. "Non ho mai dormito", racconta la donna di cui Berlusconi sostiene di non ricordare il volto, "era instancabile, un toro". Secondo la sua ricostruzione, il premier la condusse in camera da letto quasi alle 4 del mattino, dopo che le altre ragazze se n'erano andate. La D'Addario dice che Berlusconi fece mezza dozzina di docce ghiacciate durante la notte e lei lo raggiunse sotto la doccia a sua richiesta. A un certo punto, secondo quanto la donna ha raccontato in seguito a un amico, "d'improvviso smise di muoversi e pensai fra me e me, grazie a Dio, si è addormentato. Ma non durò molto".
La escort confida di essersi sentita imbarazzata quando un membro dello staff del premier entrò in camera da letto al mattino, con un vestito per Berlusconi, ricordandogli che doveva fare una dichiarazione pubblica sulla vittoria di Barack Obama, eletto presidente quella notte. La D'Addario lo attese in bagno, dove scattò varie foto. Più tardi accese il registratore del suo telefonino, dove si sente la voce di un uomo che dice: "Vuoi tè o caffè?" Lasciò la residenza di Berlusconi alle 11, ma mentre tornava a Bari lui le telefonò: "Bambina mia!", le disse, chiedendo poi perché avesse la voce roca. E lei gli spiegò: "Per via delle docce". Il Sunday Times riferisce anche il contenuto di una successiva telefonata fra la D'Addario e Barbara Montereale, un'altra partecipante alla cena a Palazzo Grazioli. "Ti ricordi come mi carezzava mentre eravamo sul sofà? E come carezzava te e guardava me?", chiede la D'Addario. E la Montereale replica: "Era disgustoso, faceva tutto di fronte alle guardie del corpo". Il domenicale inglese riporta poi le rivelazioni del settimanale L'espresso sulle conversazioni telefoniche in cui Berlusconi avrebbe descritto all'uomo d'affari pugliese Giampaolo Tarantini che tipo di donne voleva invitare a Roma e in Sardegna, compreso il colore dei capelli e le misure, con dettagli spesso "spinti" su cosa succedeva ai party notturni. Il Sunday Telegraph pubblica invece un ritratto di Berlusconi (e dell'Italia), a firma dello scrittore inglese Tobya Jones, che vive da un decennio nel nostro paese, autore del libro "The dark heart of Italy" (Il cuore tenebroso dell'Italia). Come mai, si chiede Jones, Berlusconi è ancora primo ministro, nonostante tutti gli scandali del passato, le accuse di falsa testimonianza, di ostruzione della giustizia, di collusione con la mafia, di appartenenza a una loggia massonica, di evasione fiscale e di corruzione di pubblici ufficiali, alle quali si aggiungono ora le notizie sulle sue feste con decine di giovani fanciulle? Lo scrittore dà una serie di motivazioni. Primo, l'Italia è talmente abituata agli scandali, che non ci fa più caso e anzi non ne può più. Secondo, almeno per qualcuno, le infedeltà del premier suscitano invidia e ammirazione. Terzo, Berlusconi si presenta come un "uomo qualunque, una persona semplice che non appartiene alla elite snob della politica, uno a cui piacciono le cose che piacciono a tutti, il denaro e le donne". Quarto: la sinistra è fragile e divisa, per cui non offre un'alternativa valida. Quinto: essere "furbi" e "spregiudicati", in Italia, è considerata da alcuni una virtù. E sesto, le critiche dei media stranieri possono ottenere l'effetto di rinsaldare il sostegno verso Berlusconi, perlomeno in quella parte della popolazione che, dopo secoli in cui l'Italia è stata dominata da potenze straniere, è determinata a tenere gli stranieri fuori dai propri affari. Il commento di Sarah Sands, columnist del quotidiano Independent, suona come un corollario delle ragioni offerte da Jones sul Telegraph: "Forse ogni nazione ha lo scandal, o che si merita. In un paese famoso per la sua televisione pornografica, la sua indifferenza per il processo politico e per la sua storicamente rilassata visione dello stupro, Berlusconi non è un mostro". Ma poi conclude che, anche in un paese simile, l'atteggiamento del premier va oltre i limiti della dignità. In Europa. Il settimanale francese Nouvel Observateur sottolinea come i nuovi scandali abbiano fatto precipitare il gradimento di Berlusconi sotto il 50 per cento per la prima volta da quando è ritornato al governo nel 2008. "Malgrado tutto - scrive il settimanale francese - chi lo sostiene di più sono proprio i cattolici". "Le donne del G8 boicotteranno Berlusconi?". A chiederselo è un altro autorevole settimanale francese, L'Express, che dà spazio alla richiesta di 4 docenti universitarie che in vista del G8 di Genova stanno raccogliendo firme per chiedere a Carla Bruni e a Michelle Obama tra le altre, di boicottare il summit dei Grandi all'Aquila. "Finora - si chiede L'Express - hanno ottenuto 6,500 firme. Cresceranno?" Lo spagnolo El Paìs invece dedica un reportage agli "scandali di Berlusconi", intitolandolo "Le pericolose amicizie di Papi". Nel pezzo vengono riassunti i rapporti di Berlusconi con Tarantini, Patrizia D'Addario e Barbara Montereale. "Tra soli 12 giorni - prosegue il corrispondente da Roma, Miguel Mora -, il politico e magnate milanese accoglierà i leader del G8 dove si riscriveranno le regole della finanza globale tra gli scandali che ne stanno minando la credibilità". (La Repubblica)

"Ritorna, fenomeno ciclico, l’interrogativo se Berlusconi sia un personaggio più ridicolo che pericoloso o viceversa. Di volta in volta la bilancia pende da una parte o dall’altra. Nel suo ultimo intervento in politica estera (materia per cui nutre un amore non corrisposto) si presenta unico capo del governo tra i ministri degli esteri e mescola l’esaltazione del proprio ruolo provvidenziale con gaffes ormai abituali. La politica di Obama in Iran “troppo debole” e il “buon Sarkozy”, suo ex avvocato (!), spedito a chiacchierare con Medvedev mentre lui, Berlusconi, risolveva con Putin i problemi del mondo, sono fatti che inclinano decisamente verso il ridicolo. Rafforzato dalla sua impossibilità di rendersi conto quanto appaia ridicolo ai suoi interlocutori internazionali, i quali ormai si saranno abituati a trattenere, a fatica, il riso di fronte alle sue boutades di intrattenitore televisivo. “Papi” li induce al buon umore ma fornisce loro anche qualche motivo di sgomento.Di segno opposto è invece la cena con i suoi più stretti collaboratori di governo e di maggioranza insieme a due giudici costituzionali. Qui c’è da chiedersi in che mani sia caduta la salvaguardia della Costituzione. Giudici incuranti del fatto che tra poco tempo dovranno, insieme ai colleghi, esprimere un giudizio sul Lodo Alfano. La legge fu inventata apposta per sottrarre il capo del governo ai numerosi procedimenti giudiziari a suo carico e ha già dato prova di sé impedendo che la condanna dell’avvocato Mills per essersi fatto corrompere da Berlusconi si traducesse nell’evidente colpevolezza di Berlusconi per averlo corrotto.Il capo del governo, non contento di aver sfigurato fin dall’inizio il principio della legge uguale per tutti, vuole mettere le mani sulla Corte Costituzionale e in questo contesto trova due giudici pronti a cenare con lui. Protesta Mazzella, uno dei due, “a casa mia mi invito chi mi pare”. No caro giudice: lei invita chi le pare ma se invita il presidente del consiglio più inquisito del mondo lei si espone alla critica più radicale. I cittadini sanno fin da ora che nella Consulta che giudica il Lodo Alfano ci sono due membri di cui può essere messa in dubbio l’imparzialità. Qui si passa decisamente dal ridicolo al pericolo.Unica consolazione è che con le figuracce accumulate dalla visita a Noemi in poi, col giro di donne a pagamento a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa, col disvelamento delle sue maldestre frequentazioni, con i voli sugli aerei di Stato e le ragazze vestite da Babbo Natale, e infine con l’esposizione a ricatti molteplici da parte di autori ignoti, Berlusconi ha demolito da solo e in modo irrimediabile la sua aspirazione a salire alla Presidenza della Repubblica. Prima dello scioglimento si dovrà soffrire ancora parecchio ma almeno siamo già sicuri che non vedremo sventolare la bandiera di Mediaset dal Quirinale". (Pancho Pardi)

venerdì 26 giugno 2009

Via della Torre Vecchia.


Impeachement del premier. Cada Sansone con tutti i filistei.

"Strani fenomeni paranormali s’intensificano su tutto il territorio nazionale. Al Tg1 scompaiono le notizie su Puttanopoli (tranne quelle diffuse dall’autorevole «Chi»). A Bari l’auto della testimone Barbara Montereale prende fuoco, nel solco di una lunga tradizione che vede chiunque dia noia ad Al Pappone cadere vittima di strani incidenti di autocombustione (celebre l’autoesplosione della villa di Chiara Beria d’Argentine dopo un servizio dell’Espresso sulle toghe sporche).
Da La7 e da Rai2, causa cortocircuito, sparisce la satira di Crozza e Gnocchi. E sul Corriere un misterioso prestigiatore fa scomparire la vignetta di Vauro, già punito dalla Rai per Annozero e poi oscurato dalla Bignardi. Escludendo che la cosa sia opera del direttore galantuomo De Bortoli, defenestrato anni fa per leso Previti, si attende di conoscere il nome del genio che ha censurato la vignetta («Berlusconi non ha scheletri nell’armadio», con uno scheletro che tenta invano di entrare nell’armadio del premier, ma lo trova occupato da donnine). È lo stesso genio che ora spiega la censura con un’arrampicata sui vetri a base di «questione di stile» e di «gusto», con un finalino mortificante: «Il Corriere non è una buca delle lettere». Infatti il Corriere ha riservato una pagina a un articolo (!) della Carfagna e, ieri, mezza pagina a un’imbarazzante intervista con Angelo Rizzoli, quello che consegnò il Corriere alla P2. Tre anni fa il Corriere s’era scagliato contro la fatwa islamica al vignettista danese che irrideva a Maometto. Ma, del resto, chi sarà mai questo Maometto di fronte ad Al Pappone?.
Da quando, poi, in via del tutto ipotetica, il suo on. avv. Niccolò Ghedini l’ha definito “utilizzatore finale” di prostitute a sua insaputa, Silvio Berlusconi si staglia come il politico più ingenuo o più sfortunato della storia dell’umanità. Dal 1974 al 1976 ospita nella villa di Arcore un noto mafioso, Vittorio Mangano, intimo del suo segretario Marcello Dell’Utri e già raggiunto da una dozzina fra denunce e arresti, ma lo scambia per uno stalliere galantuomo: anche quando glielo arrestano due volte in casa. Dal 1978 (almeno) al 1981 è iscritto alla loggia deviata P2, convinto che si tratti di una pia confraternita. Dal 1975 al 1983 le finanziarie Fininvest ricevono l’equivalente di 300 milioni di euro, in parte in contanti, da un misterioso donatore, ignoto anche al proprietario: infatti, dinanzi ai giudici antimafia venuti a Palazzo Chigi per chiedergli chi gli ha dato quei soldi, si avvale della facoltà di non rispondere. Negli anni 80 l’avvocato David Mills crea per il suo gruppo ben 64 società offshore nei paradisi fiscali, ma lui non sospetta nulla, anzi non sa nemmeno cosa sia la capofila All Iberian. Questa accumula all’estero una montagna di fondi neri che finanziano, fra gli altri, Bettino Craxi (23 miliardi di lire) e Cesare Previti (una ventina). Previti, avvocato di Berlusconi, ne gira una parte ai giudici romani Vittorio Metta (nel 1990) e Renato Squillante (nel 1991), ma di nascosto al Cavaliere. Il quale però s’intasca il gruppo Mondadori grazie a una sentenza di Metta, corrotto da Previti con soldi Fininvest. Nei primi anni 90 il capo dei servizi fiscali del gruppo, Salvatore Sciascia, paga almeno tre tangenti alla Guardia di finanza. E nel 1994, quando la cosa viene fuori, il consulente legale Massimo Berruti tenta di depistare le indagini dopo un incontro a Palazzo Chigi col principale. Ma questi non si accorge di nulla (“giuro sui miei figli”). Nemmeno quando Sciascia e Berruti vengono condannati, tant’è che se li porta in Parlamento. Nel 1997-’98 Mills, testimone nei processi Guardia di Finanza e All Iberian, non dice tutto quel che sa e lo “salva da un mare di guai” (lo confesserà al commercialista). Poi riceve 600 mila dollari dal gruppo di “Mr. B”. E Mr. B sempre ignaro di tutto (rigiura sui suoi figli). Di recente si scopre che il Nostro, nell’ottobre scorso, prese a telefonare a Noemi, una minorenne di Portici, proprio mentre il suo governo varava una legge per stroncare la piaga delle molestie telefoniche (“stalking”). Ma lui scoprì che era minorenne solo quando fu invitato al suo diciottesimo compleanno. Ora salta fuori che Patrizia D’Addario, che trascorse con lui una notte a Palazzo Grazioli, è una nota “escort” barese, pagata da un amico del premier (l’”utilizzatore iniziale”?). Ma lui non ne sapeva nulla, tant’è che in quel mentre il suo governo varava una legge per arrestare prostitute e clienti. E’ sempre l’ultimo a sapere. Può un uomo così ingenuo, o sfortunato, o poco perspicace, fare il presidente del Consiglio?" (Marco Travaglio)

"Con un passo in più verso il suo personale abisso politico, ieri Silvio Berlusconi si è collocato all'opposizione rispetto all'establishment internazionale di cui dovrebbe far parte come imprenditore e come capo del governo italiano. Sentendosi assediato dall'imbarazzo che lo circonda fuori dal paesaggio protetto del suo mondo televisivo, il premier ha attaccato tutto il sistema libero e autonomo che non accetta di farsi strumento del suo dominio: Banca d'Italia, organismi di analisi e di controllo internazionale, Europa, e naturalmente "giornali eversivi", vale a dire Repubblica. Questa volta la minaccia è esplicita e addirittura sguaiata nella sua prepotenza, se non fosse un segno chiaro di disperazione. Il Cavaliere annuncia infatti che "chiuderà la bocca" a "tutti quei signori che parlano di crisi", alle organizzazioni che "continuano a diffondere dati di calo dell'economia anche di 5 punti", come ha appena fatto nel doveroso esercizio della sua responsabilità il governatore Draghi e come fanno regolarmente istituzioni neutre, libere e autorevoli nel rispetto generale dei leader democratici di tutto l'Occidente. Nello stesso tempo Berlusconi rilancia la sua personale turbativa di mercato, invitando esplicitamente gli investitori a "minacciare" il ritiro della pubblicità ai giornali che a suo giudizio diffondono la paura della crisi. Davanti a un premier imprenditore ed editore che chiede agli industriali di "minacciare" i giornali, con l'eco puntuale e ridicola del ministro Bondi che replica l'accusa di eversione a Repubblica, ci sarebbe poco da aggiungere. Se non notare una cosa: è la prima volta che Berlusconi esplicita la sua vera intenzione verso chi sfugge alla pretesa impossibile di narrazione unica della realtà. Tecnicamente, si chiama pulsione totalitaria: anche se la deriva evidente del Cavaliere consiglia di considerarla soprattutto velleitaria, e a termine". (Ezio Mauro)

"Gli italiani e specie i giovani, chiedono alla politica "comportamenti coerenti" e lontani dal "clamore e dai riflettori", perché l'Italia "è aliena da derive e eccessi di qualunque tipo siano". E' quanto ha detto il presidente dell'episcopato italiano, cardinal Angelo Bagnasco, intervenuto ad un convegno della Cei sulla preparazione al matrimonio.Il suo intervento è stato rilanciato anche dall'Osservatore Romano. Sotto il titolo "I giovani chiedono alla politica comportamenti coerenti", il giornale del papa pubblica ampi stralci dell'intervento pronunciato ieri da Bagnasco in un convegno della Cei in corso a Crotone.Le parole del porporato sembrano, se pur indirettamente, riferirsi all'appello lanciato tre giorni fa dal direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, che rispondendo alle lettere dei lettori aveva definito "indifendibile" il comportamento del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. "E' stato superato il limite della decenza", aveva detto don Sciortino, aggiungendo che la Chiesa italiana "non può ignorare l'emergenza morale" di fronte allo scandalo-escort.Bagnasco non cita in alcun passaggio le vicende personali del presidente del consiglio Silvio Berlusconi. Il cardinale parla del degrado del clima morale in Italia sul significato della famiglia e dell'amore di coppia e chiede alla politica di dare il buon esempio. "Il contesto socioculturale - ha spiegato il presidente della Conferenza episcopale italiana - dovrebbe accompagnare i giovani in generale nei loro progetti di vita. Le responsabilità sono di ciascuno ma conosciamo l'influsso che la cultura diffusa, gli stili di vita, i comportamenti conclamati hanno sul modo di pensare e di agire di tutti, in particolare dei più giovani che hanno diritto di vedersi presentare ideali alti e nobili, come di vedere modelli di comportamento coerenti".Il cardinal Bagnasco domanda dunque alla politica di "onorare quella moltitudine silenziosa che questi ideali umani ed evangelici vive ogni giorno con umiltà e concretezza, senza clamore e riflettori". Moltitudine - ha concluso - che esprime "il vero ethos di fondo del nostro popolo e che è aliena da derive ed eccessi di qualunque tipo siano". (Cardinal Bagnasco)

""Gli ultimi giorni della corte di re Silvio" s'intitola il paginone dell'Independent di oggi. E il Times ricostruisce su due pagine la vicenda con un grafico della "ragnatela di connessioni nel mondo di Silvio", ipotizzando che le pressioni per costringere il premier a dimettersi continueranno e indicando nel governatore della Banca d'Italia, Mario Draghi, un possibile primo ministro ad interim che ne prenda il posto. Il caso Berlusconi continua dunque a rimanere al centro dell'attenzione dei media e dell'opinione pubblica mondiale, in particolare in Gran Bretagna, dove la stampa nazionale sembra particolarmente colpita da una vicenda a base di "sesso, bugie e videotape", per parafrasare un noto film di alcuni anni or sono. "Berlusconi sembrava immune dagli scandali, ma le sensazionali notizie di caroselli sessuali a base di feste, modelle e denaro stanno facendo sentire il loro peso sul premier", scrive l'Independent. L'inchiesta dell'ex-corrispondente da Roma Peter Popham ricostruisce gli ultimi sviluppi della faccenda, notando in particolare le crescenti critiche della Chiesa cattolica, "che sta cominciando quietamente a tenere Berlusconi a distanza" e "l'accumularsi di segnali di pericolo" per il suo futuro politico. L'articolo sottolinea che perfino uno dei suoi più fidati consiglieri, Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio, ha recentemente tracciato "un'analogia tra l'attuale situazione di Berlusconi e quella di Mussolini il 24 luglio 1943", il giorno prima che il duce fu destituito dal re. "La defezione di Ferrara", nel fronte dei critici di Berlusconi, scrive Popham, "fa parte degli effetti collaterali del divorzio chiesto da Veronica Lario", poiché Il Foglio è parzialmente di proprietà della (ancora per poco, a quanto pare) moglie del leader del Pdl.
Anche il Times pubblica un paginone sul caso. Un articolo di Lucy Bannerman, inviata a Bari, ricostruisce la rete di amicizie dichiarate e sotterranee che portano dal capoluogo pugliese fino alla residenza romana di Berlusconi e alla sua villa di Porto Rotondo in Sardegna. L'articolo contiene tra l'altro una nuova intervista a una delle giovani donne che hanno fatto visita al premier in più occasioni, Barbara Montereale, la cui automobile è bruciata nei giorni scorsi per un misterioso incendio doloso, la quale dice al Times che quando fu invitata in Sardegna a metà gennaio "c'erano un sacco di ragazze che non si conoscevano tra loro" e parla di un'atmosfera "quasi competitiva". La Montereale conferma quando affermato in precedenti occasioni, cioè che per la sua presenza in Sardegna ricevette 11 mila euro, mille dall'uomo d'affari pugliese Giampaolo Tarantini, che l'aveva accompagnata, e 10 mila come "regalo" da Berlusconi. Un secondo articolo, un commento del corrispondente da Roma Richard Owen, nota che, due mesi dopo l'inizio dello scandalo con la partecipazione al compleanno per i 18 anni di Noemi Letizia, Berlusconi cerca di mettere insieme una strategia, "mantenere la calma e andare avanti come niente fosse". Ma è "troppo tardi", la mancanza di una reazione convincente fino a questo momento hanno lasciato "la sua squadra in uno stato d'assedio". Per di più, scrive Owen, l'economia continua a declinare, con Mario Draghi, il governatore della Banca d'Italia, "indicato da alcuni come possibile premier a interim" se Berlusconi dovesse dimettersi, che questa settimana ha accusato il governo di "non avere una credibile via d'uscita" dalla recessione. L'articolo sottolinea che Berlusconi ha dovuto posticipare la discussione di una legge che dovrebbe multare severamente i clienti delle prostitute a causa dell'imbarazzo che provocherebbe un dibattito sul tema in parlamento alla luce degli incontri tra il premier e le escort e per la definizione che di lui ha dato il suo avvocato come "utilizzatore finale" di tali servigi. Il Times rileva che Berlusconi affida sempre più spesso il compito di apparire in pubblico in sua vece al "fidato luogotenente Gianni Letta", dando la colpa all'artrite che lo affligge, per cui riceve iniezioni di cortisone. L'articolo si conclude ipotizzando che la salute "potrebbe essere una scusa" per rassegnare le dimissioni e prevede che le pressioni per dimettersi continueranno anche in autunno. Il paginone del Times è illustrato da un ampio grafico che ricostruisce "la ragnatela" dei rapporti fra tutti i personaggi che ruotano attorno a Berlusconi e che sono coinvolti in qualche modo nello scandalo, da Veronica Lario alla cosiddetta "ape regina" Sabine Began, da Noemi Letizia alla escort Patrizia D'Addario; e un riquadro a parte cerca di spiegare ai lettori inglesi il significato di termini come "velina", "meteorina" e "valletta", il nuovo vocabolario della politica italiana al tempo di re Silvio". (la stampa straniera)

"Le auto con le scorte erano arrivate una dopo l'altra poco prima di cena. Silenziose, con i motori al minimo, avevano imboccato una tortuosa traversa di via Cortina d'Ampezzo a Roma dove, dopo aver percorso qualche tornante, si erano infilate nella ripida discesa che portava alla piazzola di sosta di un'elegante palazzina immersa nel verde. Era stato così che in una tiepida sera di maggio i vicini di casa del giudice della Corte costituzionale Luigi Mazzella, avevano potuto assistere al preludio di una delle più sconcertanti e politicamente imbarazzanti riunioni, organizzate dal governo Berlusconi. Un incontro privato tra il premier e due alti magistrati della Consulta, ovvero l'organismo che tra poche settimane dovrà finalmente decidere se bocciare o meno il Lodo Alfano: la legge che rende Silvio Berlusconi improcessabile fino alla fine del suo mandato.Del resto che quello fosse un appuntamento particolare, gli inquilini della palazzina lo avevano capito da qualche giorno. Ilva, la moglie di Mazzella, aveva chiesto loro con anticipo di non posteggiare autovetture davanti ai garage. "Non stupitevi se vedrete delle body-guard e se ci sarà un po' di traffico, abbiamo ospiti importanti...", aveva detto la signora Mazzella alle amiche. Così, stando a quanto 'L'espresso' è in grado ricostruire, a casa del giudice si presentano Berlusconi, il ministro della Giustizia, Angiolino Alfano, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta, e il presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Carlo Vizzini. Con loro arriva anche un altro collega di Mazzella, la toga Paolo Maria Napolitano, eletto alla Consulta nel 2006, dopo essere stato capo dell'ufficio del personale del Senato, capo gabinetto di Gianfranco Fini nel secondo governo Berlusconi e consigliere di Stato.Più fonti concordano nel riferire che uno degli argomenti al centro della riunione è quello delle riforme costituzionali in materia di giustizia. Sul punto infatti Berlusconi e Mazzella la vedono allo stesso modo. Non per niente il giudice padrone di casa è stato, per scelta del Cavaliere, prima avvocato generale dello Stato e poi, nel 2003, ministro della Funzione pubblica, in sostituzione di Franco Frattini, volato a Bruxelles come commissario europeo. Infine l'elezione alla Consulta a coronamento di una carriera di successo, iniziata negli anni Ottanta, quando il giurista campano militava in un partito non certo tenero con i magistrati, come il Psi di Bettino Craxi (ma lui ricorda di aver mosso i primi passi al fianco dell'avversario di Craxi, Francesco De Martino), diventando quindi collaboratore e capo di gabinetto di vari ministri, tra cui il suo amico liberale Francesco De Lorenzo (all'epoca all'Ambiente), poi condannato e incarcerato per le mazzette incassate quando reggeva il dicastero della Sanità.La cena dura a lungo. E a tenere banco è il presidente del Consiglio. Berlusconi sembra un fiume in piena e ripropone, tra l'altro, ai presenti una sua vecchia ossessione: quella di riuscire finalmente a riformare la giustizia abolendo di fatto i pubblici ministeri e trasformandoli in "avvocati dell'accusa".L'idea, con Mazzella e Napolitano, sembra trovare un terreno particolarmente fertile. Il giudice padrone di casa non ha mai nascosto il suo pensiero su come dovrebbero funzionare i tribunali. Più volte Mazzella, come hanno in passato scritto i giornali, ha ipotizzato che la funzione di pm fosse svolta dall'avvocatura dello Stato. Solo che durante l'incontro carbonaro l'alto magistrato si trova a confrontarsi con uno che, in materia, è ancora più estremista di lui: il plurimputato e pluriprescritto presidente del Consiglio. E il risultato della discussione, a cui Vizzini, Alfano e Letta assistono in sostanziale silenzio, sta lì a dimostrarlo.'L'espresso' ha infatti potuto leggere una bozza di riforma costituzionale consegnata a Palazzo Chigi un paio di giorni dopo il vertice. Una bozza che adesso circola nei palazzi del potere ed è anche arrivata negli uffici del Senato in attesa di essere trasformata in un articolato e discussa. Si tratta di quattro cartelle, preparate da uno dei due giudici, in cui viene anche rivisto il titolo quarto della carta fondamentale, quello che riguarda l'ordinamento della magistratura. Nove articoli che spazzano via una volta per tutte gli 'odiati' pubblici ministeri che dovrebbero essere sostituiti da funzionari reclutati anche tra gli avvocati e i professori universitari.Per questo è previsto che nasca un nuovo Consiglio superiore della magistratura (Csm) aperto solo ai giudici, presieduto sempre dal presidente della Repubblica, ma nel quale entrerà di diritto il primo presidente della Corte di cassazione, escludendo invece il procuratore generale degli ermellini.L'obiettivo è evidente. Impedire indagini sui potenti e sulla classe politica senza il placet, almeno indiretto, dell'esecutivo. Del resto il progetto di Berlusconi di incrementare l'influenza della politica in tutti i campi riguardanti direttamente o indirettamente la giustizia trova conferma anche in altri particolari. Per il premier va rivisto infatti pure il modo con cui vengono scelti i giudici della Corte costituzionale aumentando il peso del voto del parlamento. Anche la riforma della Consulta è un vecchio pallino di Mazzella.Nei primissimi anni '90 il giurista, quando era capogabinetto del ministro delle Aree urbane Carmelo Conte, aveva tentato di sponsorizzare con un articolo pubblicato da 'L'Avanti' l'elezione a presidente della Corte dell'ex ministro della Giustizia Giuliano Vassalli e aveva lanciato l'idea di modificare la Carta per affidare direttamente al capo dello Stato il compito di sceglierne in futuro il presidente.Allora i giudici non l'avevano presa bene. Da una parte, il pur stimatissimo Vassali, era appena entrato a far parte della Consulta e se ne fosse diventato il numero uno per legge avrebbe ricoperto quell'incarico per nove anni. Dall'altra una modifica dell'articolo 135 della Costituzione avrebbe finito per far aumentare di troppo il peso del presidente della Repubblica che già nomina cinque giudici. Per questo era stato ricordato polemicamente proprio dagli alti magistrati che stabilire una continuità tra Quirinale e Consulta era pericoloso. Perché la Corte costituzionale è l'unico giudice sia dei reati commessi dal capo dello Stato (alto tradimento e attentato alla Costituzione), sia dei conflitti che possono sorgere tra i poteri dello Stato, presidenza della Repubblica compresa. Altri tempi. Un'altra Repubblica. E un'altra Corte costituzionale.Oggi, negli anni dell'impero Berlusconi, un imputato che fonda buona parte del proprio futuro politico sulle decisioni della Corte, che dovrà pronunciarsi sul Lodo Alfano, può persino trovare due dei suoi componenti disposti a discutere segretamente a cena con lui delle fondamenta dello Stato. E lo fa sapendo che non gli può accadere nulla. Al contrario di quelli dei tribunali, le toghe della Consulta, non possono ovviamente essere ricusate. E dalla loro decisione passerà la possibilità o meno di giudicare il premier nei processi presenti e futuri. A partire dal caso Mills e dal procedimento per i fondi neri Mediaset". (da L'Espresso)

Scuola.


Impeachement del premier. L'intorbiditore.

Siamo al ridicolo del ridicolo. Il giornale dei Berlusconi attacca D'Alema e Cesa volendoli far passare per satrapi anche loro. Poi il furbo premier prende la loro difesa dicendo che anche lui è una vittima come loro dell'odio dei media. D'Alema lo querela e Cesa si dissocia dicendo che lui non va con le minorenni. L'opera di intorbidimento del primo ministro è talmente chiara che anche un bambino capirebbe che è un'infame montatura. La stessa cosa fece Craxi dicendo che siccome tutti erano ladri anche lui rubava. Poveri noi...da chi siamo guidati! Liberiamoci da quest'ometto.

giovedì 25 giugno 2009

Maquis.


Our country.


Impeachement del premier. Ora siamo alle intimidazioni.

Una delle testimoni delle festicciole del nostro patetico premier ha visto bruciarsi l'auto. Dopo le ridicole interviste al settimanale di gossip "Chi", di proprietà del satrapo vecchietto, in cui l'inquilino di Palazzo Chigi è raffigurato come il migliore dei padri di famiglia, dietro le quinte si mostra il vero volto del potere: la minaccia e l'agressione. Non è la prima volta. Era già successo a Stefania Ariosto, che aveva svelato la corruzione dei giudici da parte del nostro primo ministro attraverso l'avvocato Previti, condannato a sette anni e nominato dal suo datore di lavoro ministro della Giustizia... . In questi 15 anni, e anche prima all'ombra del latitante Craxi, il nostro uomo si era fregiato di innumerevoli reati per i quali la magistratura non è mai riuscito a condannarlo e a rinchiuderlo in prigione. Una parte degli italiani lo ha voluto primo ministro. L'altra parte, quella più numerosa, vuole che si faccia da parte, che venga giudicato, condannato e rinchiuso non in una delle sue ville, ma in una cella dopo aver buttato via la chiave.

lunedì 22 giugno 2009

Clear.


Impeachement del premier. La caduta degli dei.

"Oggi cercheremo di parlare, cercherò di parlare di questo scandalo del quale parlano tutti i giornali del mondo e alcuni giornali italiani, non tutti, ma nessun telegiornale italiano se si escludono il piccolo Tg3, che peraltro potrebbe fare anche molto di più visto che è l’unico dei 6 presenti sui nostri telecomandi, dovrebbe diventare il primo telegiornale italiano se sapesse sfruttare questa occasione, cosa che purtroppo non riuscì a fare durante il regime berlusconiano 2001 – 2006 e non riesce a fare oggi con dei piccoli balbettii, comunque sicuramente meglio degli altri anche perché gli altri non sono telegiornali, sono spazi pubblicitari al servizio del regime e poi naturalmente escludiamo pure il notiziario di Sky che però è visto da pochi intimi, amatori, appassionati e cultori del genere, stendiamo un velo pietoso su La 7 che è un altro soggetto che potrebbe spaccare il culo ai passeri, invece vediamo come lo hanno ridotto e come lo tengono ridotto, adesso si parla dell’arrivo di Mentana, nel qual caso diventerebbe un qualcosa di professionale, quindi al momento tenderei a escludere che si possa aprire una finestra in quel canale, in ogni caso quello che stiamo vedendo, anzi quello che non stiamo vedendo in televisione in questi giornali, ha molte somiglianze a parte i morti naturalmente con quello che sta avvenendo in Iran, ci stiamo avvicinando a modelli iraniani, russi, libici per quanto riguarda la libertà di informazione, anche se qua, non c’è la violenza fisica e quindi c’è non tanto una costrizione da parte del regime nei confronti dei giornalisti, ma c’è piuttosto una corsa dei giornalisti a servire e a leccare il culo, anche al di là delle richieste, vi basti pensare che per sapere quello che pretende il regime dall’informazione televisiva, bisogna vedere il Tg5 perché è il telegiornale più diffuso di quelli di proprietà del Presidente del Consiglio, il Tg5 è persin meno peggio del Tg1 di Minzolini proprio perché i servi esterni alla cerchia dei dipendenti, sono sempre un po’ più zelanti dei dipendenti in quanto non sapendo bene quali sono i limiti tracciati con il filo spinato dal padrone del vapore, si fermano molto prima del filo spinato mentre il servo dipendente arriva almeno fino al filo spinato. Questo scandalo a qualcuno potrà far sbadigliare, l’abbiamo già detto, a qualcun altro potrà far dire quello che io stesso ho scritto l’altro giorno, che è abbastanza triste che un paese cominci piano, piano a revocare i consensi al Capo del Governo, Silvio Berlusconi per una vicenda di prostitute e donnine allegre che è una vicenda gravissima, sarebbe una vicenda gravissima e basterebbe, avanzerebbe in qualunque altra democrazia per far dimettere il capo del governo, anzi in qualunque paese del mondo il Presidente del Consiglio si sarebbe già dimesso, l’opposizione si sarebbe già unita con una mozione di sfiducia, a questa mozione di sfiducia avrebbero aderito gran parte dei parlamentari del suo partito, anche perché la stampa e l’opinione pubblica incessantemente avrebbero chiesto, preteso e alla fine ottenuto questo gesto di minima decenza. Noi non abbiamo in Parlamento dei parlamentari, abbiamo degli yes man, dei dipendenti, in gran parte soprattutto nel centro-destra delle persone che sono lì solo perché le ha volute il capo, che non sarebbero lì mai se le elezioni fossero libere con la preferenza e con un sistema elettorale decente, quindi sono persone devote, scelte in base alla loro devozione, al loro servilismo, sono pronte a tutto pur di difendere il capo, perché difendendo il capo difendono sé stesse, quando verrà meno il capo verranno meno anche loro e dovranno probabilmente cercarsi un lavoro, il che è piuttosto complicato a una certa età quando non si sa fare assolutamente null’altro che leccare il culo. Quindi noi non abbiamo un’opinione pubblica, non abbiamo un’informazione libera, non abbiamo un Parlamento libero che controlla il governo e il suo capo e quindi questa trafila naturale di una democrazia, da noi non è pensabile, ma voglio dire: lo scandalo “puttanopoli” è un caso grave per un paese con standard etici normali, da noi se si pensa a cosa ha combinato Berlusconi nella sua vita, verrebbe quasi da dire: beh, c’è molto di peggio! E’ vero che Al Capone negli Stati Uniti aveva fatto molto di peggio ne non frodare il fisco nelle dichiarazioni dei redditi, comunque lo presero per le dichiarazioni dei redditi, lì l’evasione fiscale è punita molto severamente, si beccò una ventina di anni di galera e tanto bastò per levarlo di mezzo, ma non era il Presidente del Consiglio, non era neanche un politica anche se ne influenzava una parte, noi abbiamo un signore che dopo avere avuto rapporti con mafiosi, dopo avere guidato aziende di sua proprietà che accumulavano montagne di fondi neri, dopo avere corretto politici o meglio finanziato illegalmente politici che poi gli facevano leggi su misura, a cominciare da Craxi, dopo avere violato regole contabili e poi essersi salvato dai processi depenalizzando il falso in bilancio, dopo avere incamerato la più grande casa editrice italiana, la Mondadori in seguito a una sentenza comprata dal suo Avvocato, con soldi della sua azienda, dopo avere mandato in giro un signore come Dell’Utri che reclutava mafiosi travestiti da stallieri e poi a sua volta faceva fondi neri e se li metteva in tasca, dopo avere promosso in Parlamento personaggi delle sue aziende che corrompevano la Guardia di Finanza perché chiudesse un occhio, anzi due sulle contabilità parallele del gruppo, dopo avere corrotto, così ci dice il Tribunale di Milano l’Avvocato Mills in cambio di una falsa testimonianza che coprisse tutto quello che aveva fatto prima, dopo avere fatto lui stesso, Berlusconi una falsa testimonianza nel 1990 davanti ai giudici di Venezia, reato che poi è stato cancellato dall’amnistia, dopo avere fatto tutte queste cose, uno dirà: possibile che scivoli su una questione di sesso a pagamento. L’ho scritto l’altro giorno, si parla tanto di 25 luglio, il 25 luglio del 1943 quando il Gran Consiglio del fascismo depose Mussolini e il Re lo arrestò, c’era un clima drammatico, eravamo in guerra, eravamo anche un paese più serio, ogni epoca e ogni paese ha il 25 luglio che si merita, quindi oggi un paese ridotto a un bordello da Berlusconi, finisce per una storia di bordelli e del resto il personaggio non ha niente della tragicità di un Mussolini o di un altro dittatore, siamo in un film di Alvaro Vitali, in una storia di Pierino, una storia di Pierino che però non va sottovalutata, sembra meno grave soltanto perché il personaggio ne ha combinate ben di peggio, quindi meriterebbe di andarsene via a causa dei rapporti con mafiosi, delle corruzioni, dei falsi in bilancio, dei conflitti di interessi, del monopolio dell’informazione che ha trasformato questo paese da così a così, in quella robaccia che vediamo oggi. Ma che come in assoluto è un caso molto grave e non perché qualcuno debba ficcare il naso sotto le lenzuola del Presidente del Consiglio, stiamo attenti a non farci prendere in giro dalla propaganda di chi continua a definire queste vicende gossip o fatti suoi o vita privata, ciascuno è libero di andare a letto con chi gli pare, si dirà: ma ha tradito la moglie, chi se ne importa, ciascuno è libero di tradire la moglie, sono fatti tra lui e sua moglie, non è questo che ci interessa! A parte il fatto che soltanto un anno fa il Presidente del Consiglio chiedeva a un Vescovo in Sardegna una deroga per avere la Santa Comunione anche se divorziato e quindi anche questo fatto dovrebbe diventare un fatto pubblico, visto che lui portava in pubblico la sua vicenda privata, ma lasciamo perdere, lasciamo perdere anche il family day, ne abbiamo già parlato, uno è libero di fare quello che vuole a casa sua, di essere il più grande dongiovanni, il più grande libertino, puttaniere, l’importante è che non organizzi family day, questo mi sembra evidente e forse bisognerebbe chiedere scusa a Sabina Guzzanti e a Beppe Grillo, i quali insieme peraltro a Paolo Guzzanti avevano sempre evocato il fattore P, puttane nella politica berlusconiana e erano stati additati come dei demolitori delle istituzioni, nemici della bandiera, ma lasciamo perdere queste vicende, questa storia e questo scandalo sono gravi per 3, 4 ragioni molto diverse da chi abbia utilizzato per ultimo le prostitute per usare una leggiadra definizione dell’Avvocato Ghedini, il quale preoccupato di dimostrare che il suo cliente non ha commesso reati o se li ha commessi non ha lasciato tracce, ci ha subito fatto sapere che anche nell’ipotesi in cui la ragazza fosse una prostituta e fosse entrata a Palazzo Chigi e fosse entrata nella camera da letto del Premier e avesse consumato, dato che a pagarla non è stato il Premier, ma è stato un amico del Premier , questo imprenditore di protesi che si chiama Tarantini e che viene da Bari e che è un vicino di Villa in Sardegna di Berlusconi, bene allora Berlusconi può dimostrare di essere stato ignaro di tutto, visto che lui era soltanto l’utilizzatore finale della merce, perché questi signori trattano le donne come se fossero pacchi postali, casse di latte, di birra, utilizzatore finale! Il problema sono gli utilizzatori precedenti, questo è il vero problema che fa di questa vicenda una vicenda politica, uno scandalo di Stato e una vicenda pubblica che deve interessare tutti i cittadini, perché tutti i cittadini sono coinvolti. Il primo aspetto quindi non è se Berlusconi può o non può consumare rapporti sessuali, su questo si è aperta un’elegante discussione su Libero quando Vittorio Feltri ci ha fatto una lezioncina sulla prostata, anche perché dice di parlare per esperienza personale, non so, ci fidiamo! Qui il problema si chiama: a) ricatti; b) bugie; c) liste elettorali, infatti da qua vorrei partire, proprio da come era iniziata tutta questa storia che è passata dalle veline al divorzio con Veronica, dal divorzio con Veronica al caso di Noemi, dal caso di Noemi alle feste in Sardegna con il fotografo appostato fuori, dalle feste in Sardegna a questo giro di prostitute che pare frequentassero sia Palazzo Grazioli che è un edificio di Stato, anche se è la casa privata di Berlusconi è il rango di edificio di Stato, lì si svolgono attività pubbliche, politiche interne e internazionali e le altre ville. Tutto era cominciato proprio su una vicenda pubblica, le veline in lista, si pensava fossero soltanto veline nelle liste elettorali e già la cosa fece un certo scandalo quando si scoprì che le liste elettorali del Popolo della Libertà erano piene di show girl vere o presunte perché poi la gran parte sono delle incapaci totali che frequentano i giri giusti e quindi vengono poi sistemate a fare delle particine perché non sono in grado neanche di recitare, cantare, non sanno fare nulla! Ora si scopre che nelle liste elettorali, per esempio delle comunali di Bari, c’era almeno una nota escort, signora a pagamento, che è quella che si è introdotta a Palazzo Grazioli, armata di un telefonino e di uno strumento per registrare le conversazioni, quindi ha girato le immagini del suo rapporto del Presidente del Consiglio in audio ci sono dei video, pare ci sia addirittura la foto di Veronica sul comodino e nessuno si è accorto di niente, la famosa security già perforata da 3 anni da un fotografo che si apposta su un’altura e scatta 7 mila fotografie al Presidente del Consiglio e alle sue accompagnatrici, allo stesso modo viene violata da una escort qualsiasi che viene fatta entrare del Presidente del Consiglio nella sua camera, senza che nessuno la controlli, come nessuno controlla gli ingressi di Palazzo Grazioli quando c’è l’utilizzatore iniziale, Tarantini che porta le ragazze all’utilizzatore finale il nostro Presidente del Consiglio. Ci sono problemi di sicurezza, di decoro, di ricattabilità, se fai venire la tua amante, le tue due, tre, quattro non so quanti siano, i capi di stato, di governo possono fare quello che vogliono come tutti gli altri, se le mogli non li scoprono, ma quando le fai venire 10/20/30/50 avete visto questi ponti aerei, sembrano sbarchi in Normandia, le portano a stock, di 20, 30 alla volta, una volta a Palazzo Grazioli, una volta in Sardegna, come fai a controllare chi entra? Come fai a sapere esattamente la biografia di ciascuna? Come fai a sapere che uso faranno delle foto scattate con il cellulare una volta uscite di lì? Come fai a sapere quello che racconteranno? Perché qui non è più importante sapere se racconteranno la verità o mentiranno, perché sia che dicano la verità, sia che mentano, il Presidente del Consiglio diventa un loro ostaggio ricattabile, ricattabile da loro, da tutti gli amici che vedono questo materiale, materiale che può entrare in possesso della criminalità, che può entrare in possesso di servizi segreti stranieri, sembra incredibile lo so che vedendo Berlusconi uno si mette a ridere, ma questo signore ha i codici di sicurezza per l’uso delle armi di difesa, armi anche nucleari da parte di un paese come l’Italia che è membro della Nato che è armato nuclearmente. Poi immaginate quante centinaia, se non migliaia di persone tra quelle che entrano, quelle che le portano, quelle che ci parlano, quelle che le frequentano e quelle che possono avere eventualmente questi scatti o queste informazioni o queste registrazioni, sono in grado di ricattare il nostro Presidente del Consiglio e noi abbiamo avuto negli ultimi mesi molti casi nei quali il Presidente del Consiglio ci è sembrato assolutamente vulnerabile, ricattabile e a volte anche ricattato, sicuramente ricattato, pensate soltanto alle telefonate tra Berlusconi e Saccà nelle telefonate tra Berlusconi e Saccà c’è Berlusconi che cerca di piazzare 5 ragazze, alcune delle quali ritroveremo nelle liste per le europee, prima che parli Veronica, che vengano tutte scandidate in un colpo solo tranne una, perché doveva piazzare queste ragazze? Perché doveva piazzare queste ragazze? Alcune perché erano le sue favorite, un’altra, Antonella dice Berlusconi a Saccà, questa me la devi sistemare di sicuro perché ha cominciato a parlare, cominciato a parlare per dire cosa? Non ci interessa vero o falso quello che dice, l’importante è che possa dire qualcosa essendo stata nei pressi del Presidente del Consiglio, me la devi sistemare perché sta cominciando a parlare e con chi sta parlando? Se parla con un giornale di gossip sono tutti o quasi di Berlusconi, quindi non esce niente, ma se parla con qualcuno che poi utilizza questa cosa per far fare al nostro capo del Governo qualcosa che non dovrebbe fare o che non farebbe mai se non fosse sotto ricatto e questo noi non lo possiamo mica sapere! Il fatto che si sappia che è circondato da questo harem, rende molto appetibili queste persone e molto soggette a essere contattate e magari pagate, visto che poi si fanno pagare, non soltanto per il sesso, per fornire informazioni, per andare e poi riferire e chi lo sa? Noi sappiamo che lui quando sta con loro, fa vedere i filmini delle sue visite con Bush , parla di politica, questo ci raccontano, parla di cose che si possono sapere o parlerà anche di cose che non si possono sapere, questi sono misteri! Pensate soltanto alla vicenda Saint *** una ne abbiamo già parlato, un’annunciatrice televisiva, una signorina buonasera sposata con un agente del Sisd, Armati si chiama, a un certo punto conosce lei Berlusconi, Berlusconi le fa la corte e scrivono i giudici nell’archiviazione del processo che vi dico tra un attimo, intreccia una relazione con il Presidente del Consiglio, fatti suoi, mazzi di fiori, un appartamentino a Campo dei Fiori, pranzi, Palazzo Grazioli etc., la ragazza mentre ha questa relazione con il Presidente del Consiglio, litiga con il marito per l’affidamento del figlioletto, minaccia il marito che se non cederà alle sue richieste lei lo farà rovinare da chi? Da Palazzo Chigi, com'è, come non è, dopo questa minaccia qualche mese dopo il marito viene degradato e spostato dal Sisd al dipartimento amministrazione penitenziaria, alla direzione delle carceri dove va a guadagnare circa la metà di quello che guadagnava prima un grado molto inferiore, allora cosa fa? Fa sapere che si rivolgerà ai giornali e farà scoppiare lo scandalo dicendo: il Presidente del Consiglio sta con la mia ex moglie, mi ha fatto degradare e denuncia per mobbing e per abuso d’ufficio etc., etc., alla fine la Procura di Roma come al solito fa archiviare tutto, nella motivazione il G.I.P. scrive che questa relazione c’era e c’era questo contesto inevitabilmente ricattatorio, il marito della Saint sapeva tutto della relazione della moglie con il Presidente del Consiglio e minacciava di usarla per ottenere quello che voleva lui e sarà un caso, ma dopo avere minacciato di rivelare tutto ai giornali nella campagna elettorale del 2006, quella vinta per un pelo da Prodi contro Berlusconi, la grande rimonta di Berlusconi che arrivò addirittura al pareggio, bene alla vigilia di quelle elezione il Signor Armati, già marito della Saint *** viene reintegrato ai servizi segreti, con una deliberazione della Presidente del Consiglio firmata da Gianni Letta e sapete quale autonomia ha Gianni Letta rispetto a Berlusconi, soprattutto sui servizi segreti. Vedete le situazioni ricattatorie, vedete che i governati siamo noi, l’utilizzatore finale è lui, ma gli utilizzati finali siamo tutti noi italiani! Alla fine dopo che ce l’ha messo in quel posto a noi non ci paga neanche, né lui, né l’utilizzatore iniziale, a noi ci usa gratis l’utilizzatore finale, in tutte queste vicende e ci fanno capire che questo Signore non solo è ricattabile in via teorica, ma poi ci sono già fatti di esperienza che ci indicano che è ricattato, ancora una volta se voi leggete bene quello che scrivono quei pochi giornali che ne parlano, italiani, all’estero tutti, vi rendete conto che la Signora Daddario, escort, uscita di lì con i mille Euro, al posto dei due mila inizialmente pattuiti, nonostante si fosse fermata a dormire, aveva chiesto e si era accontentata dei mille Euro perché aveva chiesto al Presidente del Consiglio un aiuto per una storia immobiliare in un terreno della sua famiglia, Berlusconi come al solito l’aveva promesso, è divertente vedere che c’è ancora qualche ingenuo in Italia che si fida delle promesse di Berlusconi, quindi questa signorina o signora si era fidata della promessa, promessa che come sempre non è stata mantenuta, quindi lei ha cominciato a dire: adesso mi vendico, adesso lo rovino, adesso mi faccio fotografare con lui durante la campagna elettorale a Bari e poi gliela faccio pagare! Questo è l’unico possibile complotto di cui questi signori parlano, non c’è nessun complotto, se intendiamo per complotto un’entità straniera o italiana, poteri forti, cazzate di questo genere, cosa c’è di più forte di Berlusconi in Italia? Ha tutto, la Confindustria ce l’ha ai suoi piedi, avete visto queste vallette della Marcegaglia e della Guidi che si fanno fotografare con lui come se fossero la Carfagna e la Brambilla, quelli sarebbero i poteri forti? Immaginate l’Avvocato Agnelli che si fa fotografare o Lucchini, quelli sì erano i poteri forti, questi sono dei poteri rasoterra, sono sempre lì con il cappello in mano che chiedono soldi, figuratevi i poteri forti, ma dove? Ma quando? Potere forte è Berlusconi, ovviamente! Il complotto, gli unici complotti possibili sono quelli di persone anche umilissime come la escort, pensate la famiglia Letizia, genitori di Noemi che un giorno chiamano Berlusconi e gli dicono: adesso vieni a Casoria nel posto più infame che ci sia in quella zona, ti fai fotografare con tutti noi, compresi i cuochi, rendiamo pubblica la nostra amicizia, perché tu hai avuto in casa tua nostra figlia, questi sono i complotti, sono autocomplotti da parte di Berlusconi che essendo uscito completamente fuori controllo, ha messo sé stesso e il paese che rappresenta in condizioni di vulnerabilità spaventosa, è quello che diceva sua moglie, due frasi la moglie ha detto nel momento in cui annunciava il divorzio, tutto quello che è successo dopo è perfettamente in linea con quello che ha detto la donna che lo conosce da 29 anni e che gli è sposata da 19, sta poco bene, frequenta le minorenni, e anche le maggiorenni, come abbiamo visto. Questi sono gli aspetti drammatici, aspetti drammatici aggravati da un altro aspetto pubblico, che è la selezione della classe dirigente del partito di maggioranza relativa, Popolo delle Libertà, milioni di elettori che meriterebbero qualcosa di meglio, non è che solo perché uno è di centro-destra deve avere come alternativa quando va alle urne, votare un pregiudicato, votare una mignotta, è evidente che uno solo perché è di centro-destra non può essere punito così severamente, avrà diritto a qualcosa di normale anche lui, come quelli di centro-destra in Francia, in tutti gli altri paesi del mondo dove ci sono centro-destra assolutamente rispettabili come in Francia Sarcozy, in Germania la Merkel etc., etc.. Le liste elettorali, avete letto quello che dice Noemi, deciderà papy se farò televisione o farò politica alla Camera, avete visto che nelle liste per le europee c’erano le signorine che dovevano prima essere piazzate a Rai fiction, avete visto che nelle liste la Puglia è prima di tutto fondata questa lista da Raffaele Fitto Ministro per le regioni e capitanata da Antonio Matarrese vecchio arnese del calcio più chiacchierato e di suo nipote, era stata candidata la escort e era stata candidata anche la sua amica che l’accompagnò a Palazzo Graziolo, entrambe a sostegno del candidato del centro-destra al Comune di Bari *** a Brescia, come vengono fatte le liste? Sono queste le quote rosa? Le donne del centro-destra non hanno niente da dire? Gli va bene così? Questi sono i problemi pubblici che, completamente estranei dai gusti sessuali, dalle abitudini sessuali di questo anziano signore che tenta disperatamente di spacciarsi ancora per un dongiovanni, mentre dovrebbe probabilmente rassegnarsi alla pace dei sensi e si sarebbe risparmiato grandi danni, danni che probabilmente sono irreversibili perché non riuscirà più a rimettere in piedi la situazione. Non so come farà a uscirne da una situazione del genere, è vero che l’Italia digerisce tutto, è vero che con questi telegiornali che non fanno vedere nulla, c’è un 60/70% degli italiani che non vedono Internet, che non leggono i giornali e si formano un’opinione, dati del Censis, sono 2/3, soltanto guardando la televisione, chi guarda solo la televisione non sa nulla, non ha sentito parlare di nulla di tutto ciò che ci siamo detti, è ignaro, gli basterebbe fare un salto in Canada, in Australia, per sapere tutto, purtroppo vive in Italia e quindi di quello che succede nel suo paese non gli fanno vedere nulla, del resto nei prossimi giorni su Carren Tv, dal 22 giugno, viene trasmesso Citizen Berlusconi che è un documentario fatto su Berlusconi nel 2003/2004, nessuno in Italia l’ha mai potuto vedere, l’hanno visto in tutto il mondo, l’hanno premiato nei Festival del documentario di tutto il mondo, ma in Italia no, quindi noi viviamo ancora adesso dentro questo incubo, però è chiaro che è iniziata quella parabola discendente, ha ragione Fini però, il discredito che sta accompagnando la classe politica a causa di quest’uomo e di tutti i servi che lo circondano e non hanno la decenza di cacciarlo, non significa instabilità, perché? Perché questo signore ha 100 voti di maggioranza alla Camera, e chi li trova 100 parlamentari disposti a autoevirarsi, facendo cadere un governo che è la loro ultima occasione per restare lì? Quando cade Berlusconi, questa classe dirigente va a casa, quella di destra e anche quella di sinistra che sta lì soltanto perché dall’altra parte c’è lui, altrimenti non ci sarebbe un altro motivo al mondo perché qualcuno voti ancora questo partito democratico se non ci fosse dall’altra lo spauracchio del bau, bau, quindi capite che nel momento in cui crollasse lui, crolla tutto come nel 1992, allora prepariamoci a qualche soccorso rosso a Berlusconi, già D’Alema con quell’uscita incauta sulle scosse, anche se penso che non sapesse nulla dell'inchiesta di Bari perché i Magistrati di Bari sono estremamente seri, hanno avuto D'Alema come imputato prescritto per una tangente dell'impresario di cliniche Cavallari, quindi sicuramente non vanno da D’Alema a spifferargli le loro inchieste segrete, ma con quell’uscita incauta ha già regalato a Berlusconi la possibilità di gridare al complotto, mentre in realtà ha fatto tutto lui, Berlusconi, D’Alema non ha fatto niente. Adesso mi aspetto che quando i dalemiani si saranno ripresi in mano il partito democratico sottraendolo al povero Franceschini che con tutti i suoi limiti un po’ ha arginato la frana nella quale il partito si era incamminato ai tempi di Veltroni, quando torneranno i dalemiani a prendersi in mano il partito, probabilmente salterà fuori qualcuno con un pizzino a dire: Patrizia era per me, Berlusconi non c’entra niente, l’abbiamo pagata per noi e poi è andata con lui perché sempre in questi 15 anni, ogni volta che Berlusconi è apparso zoppicante o febbricitante è intervenuto immediatamente qualcuno di quell’area lì del centro-sinistra a salvarlo con le bicamerali o con i vari dialoghi sulle riforme". (Marco Travaglio)

La lettera di protesta al tg1 di Luigi Morsello.

"Spettabile Direttore A. Minzolini,

Scrivo questa email per comunicare il mio sdegno per le modalità con cui il TG1, in particolare, sta adempiendo alle garanzie informative tipiche del Pubblico Servizio.
Caro Direttore, come Lei ben sa io, e come me tutti i cittadini abbonati, pago un LAUTO canone per accedere al servizio della televisione pubblica.

Dietro questo corrispettivo però penso sorga l'onere (se non addirittura l'obbligo) in capo ai telegiornali, d'informare il cittadino COMPLETAMENTE e CORRETTAMENTE.
Penso che questo non stia avvenendo, in particolare dopo la Sua instaurazione quale Direttore del TG1. State omettendo un pò troppe notizie Dott. Minzolini, e questo non mi va per nulla bene, anzi, sono molto INCAZZATO.

Tralasciando il Caso Mills, il Noemi-Gate e i voli di Stato, ci state propinando notizie date sommariamente e in modo incompleto; come Lei ben saprà, la Cassazione ha spesso ribadito che nell'esercizio del diritto di cronaca le cd. "mezze verità" equivalgono alla falsa notizia. Ma non è questo il punto, o almeno lo è, ma è solo uno dei tanti.
In particolare volevo esprimere il mio sdegno per come sono state affrontate (o non affrontate? meglio vero?) le seguenti questioni:

1. MANIFESTAZIONE DEI TERREMOTATI A ROMA
Svoltasi la settimana scorsa. Si contestava il Governo e il decreto "abracadabra". Vi siete dimentica il servizio da qualche parte?

2. REFERENDUM ELETTORALE
Servizi di ben 35 secondi sparsi a singhiozzo qua e la per le edizioni dei vari TG Rai.
Il fallimento di questo referendum, volete dire, era talmente importante per i poteri forti che vi manovrano, da dover essere censurato senza pietà?

3. LE INDAGINI DI BARI.
Questa è la più grave. TOTALMENTE OMESSA dai TG (capisco quelli mediaset, ma la RAI ha il suo dovere di informare il cittadino... insomma)

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO nella bufera per:

* Prostituzione, 5 incontri sospetti
* 30 ragazze coinvolte (tra cui un transessuale di nome Manila)
* Berlusconi che come minimo è "l'utilizzatore finale" per utilizzare le parole dell'avvocato Niccolò Ghedini
* Berlusconi che va a letto con una Escort, come DIMOSTRATO da Patrizia D'Addario stessa e dai nastri in possesso della Magistratura
* Altra ragazze che raccontano cosa succedeva (Barbara Montereale e altre)
* Infine, la droga (cocaina, ndr) la terza pista che la procura di Bari continua a seguire


LE SEMBRA FORSE UNA NOTIZIA DA OMETTERE IN UN SERVIZIO DI PUBBLICA INFORMAZIONE???

MINZOLINI LEI MI INDIGNA, SI E' CALATO ANCHE LEI LE BRAGHE DAVANTI A BERLUSCONI?!

NEL SUO STIPENDIO CARO MINZOLINI C'E' ANCHE LA MIA QUOTA DEL CANONE RAI, E IO ESIGO, DA CITTADINO, DI ESSERE INFORMATO SUI FATTI CHE ACCADONO! DIAMINE.

Le porgo una domanda Minzolini,

RAI - servizio pubblico o "servizietto" del Premier?
Si risponda, non è difficile

Vergogna e Distinti Saluti.
LUIGI MORSELLO"

domenica 21 giugno 2009

Aria.


Impeachement per il premier. Lo squallore.

L'uscita dal ruolo pubblico dell'attuale primo ministro italiano è ormai una priorità per salvarci dallo squallore in cui questo ometto ridicolo ci ha fatto precipitare. Al massimo questo uomo patetico, ossessionato dal sesso e dalle giovani replicanti della moglie Veronica, può aspirare al posto nel bagaglino di Pingitore. I suoi modi di fare, la sua visione della vita, il suo rapporto con le donne, la sua politica di basso livello, hanno avvelenato l'aria italiana tanto da diventare un tanfo insopportabile. Circondato da prostitute e da unguenti maleodoranti va rinchiuso in una casa di cura. Al massimo in un bordello per vecchi rincoglioniti. Gli italiani non possono volere un ridicolo ometto alla guida del nostro Bel Paese.

giovedì 18 giugno 2009

Off limits.


Impeachement del premier. Referendum: io partecipo e voto no.

Al referendum ci voglio andare e voterò no. I motivi sono i seguenti: ad un referendum popolare si partecipa per dimostrare che contiamo qualcosa; votare sì significa rafforzare i due principali partiti esistenti in Italia, con i risultati che tutti abbiamo davanti agli occhi; voto no per far sì che si affermi una volontà popolare e per arrivare ad una nuova vera legge elettorale che ridia rappresentanza a tutti noi. Fermo restando che questo referendum è formulato male, non serve a niente ed è uno spreco di soldi.
Di seguito un commento di Antonio Di Pietro, con la segreta speranza di essere liberati da questo ingombrante premier: "Non è accettabile lasciar governare un uomo che consolida quotidianamente, nell’opinione pubblica del Paese, il dubbio che scelte e decisioni abbiano costantemente un retroscena vojeuristico e privatistico.Non ho commentato la vicenda Noemi, nè le foto dei festini a Villa Certosa di Zapaddu e non commenterò la vicenda di Patrizia D’Addario che reputo private. Tantomeno commenterò le parole dell’avvocato e parlamentare Ghedini quando afferma che se mai fosse “vero” quanto filmato e registrato dalla D’Addario, il suo cliente Silvio Berlusconi sarebbe “l’utilizzatore finale e quindi mai penalmente punibile...”.
Ritengo che le vicende sopra riportate riguardino fatti privati, ma ritengo che le vicende private di persone pubbliche e delle istituzioni abbiano un impatto etico e morale sui cittadini.Le vicende personali di Silvio Berlusconi, che lo coinvolgono un giorno si e l’altro pure, in scandali e gossip, nascondono un comun denominatore: la ricattabilità di una figura chiave delle istituzioni.
Gli interrogativi inquietanti dietro questi scandali sono molteplici: quante persone possono ricattare il Presidente del Consiglio tra ragazze, amministratori, amici e parenti? Quante lo hanno già ricattato? Cosa hanno ricevuto in cambio? A spese di chi? Quali conseguenze pubbliche ha questa sua debolezza? Quanti uomini ha dovuto mettere nelle istituzioni, ed in quali posizioni per sdebitarsi o contraccambiare? Cosa è costretto a lasciare sul tappeto per riacquistare credibilità internazionale? Portare militari in Afganistan? Ospitare assassini fuoriusciti da Guantanamo? Quale conto stanno pagando e pagheranno gli italiani per queste scelte, per questa ricattabilità?
In un momento in cui la disoccupazione oscilla tra il 10% ed un valore ignoto ed il pil è in caduta libera, lasciando intravedere una speranza di ripresa “ripida e faticosa” non prima del 2010, avremmo avuto bisogno di un Presidente del Consiglio forte e presente in Parlamento.
In una crisi come questa, un Premier come questo non ci voleva. E non ci vuole.Mandiamolo a casa al più presto".

mercoledì 17 giugno 2009

Dies irae.


Impeachement del premier. Il grande puttaniere.

Ora lo sappiamo. Abbiamo un grande puttaniere a Palazzo Chigi. Ragazze acqua e sapone tutte somiglianti, come clonate, a Veronica quando era giovane. Deve avere proprio ragione l'inquilina di Arcore: il marito è ossessionato dallo solita figura femminile che replica in continue orge nelle sue innumerevoli residenze private. Essendo la stessa malattia della maggior parte degli italiani a noi non importa cosa faccia in privato questo strano ometto, ma che lo stesso ci rappresenti e guidi il nostro Paese ci interessa e come. E' l'ora che questo patetico personaggio da baraccone tolga il disturbo prima che il ridicolo ci sommerga.

martedì 16 giugno 2009

Biciclette.


Impeachement per il premier. Non ci resta che un golpe... .

"Golpe. Ma, è possibile? Io non riesco a raccapezzarmi. Tutte le volte che Berlusconi fa un discorso pubblico, circondato da venti guardie del corpo e centinaia di Carabinieri e poliziotti, parla di golpe. D’Alema oggi è preoccupato, bisogna stare pronti. Signori, o le parole non vogliono più dire niente, o c’è qualcosa di strano. C’è qualcosa di strano. Pensate un po’ se Obama parlasse oggi di golpe, di colpo di Stato, negli Stati Uniti. Cosa succederebbe? Qua se ne discute sui giornali così, magari in terza pagina. Guardate che stanno succedendo cose incredibili. Ieri a Portofino stavano mangiando insieme, in una tipica trattoria del luogo, il Tonchetto dell’infelicità e lo psiconano. Cioè il più grande intercettatore della Storia d’Italia, il Tronchetto dell’infelicità, insieme a quello che ha il terrore delle intercettazioni. Una volta si chiamava teoria degli opposti estremismi. Adesso si chiama teoria delle opposte prese per il culo. Allora c’è qualcosa che non quadra. I nostri referenti sono diventi i militari, i poliziotti, i Carabinieri. Che vengono usati anche dallo Stato per dare spiegazioni. A volte ci riescono più democraticamente, a volte meno – col manganello.Allora io mi rivolgo a voi. Generale Siazzu, dei Carabinieri, mi rivolgo a lei Castagnetti, generale dell’Esercito, mi rivolgo a lei Manganelli – un nome spaventoso - capo della Polizia. Dovete fare qualcosa voi. Se Berlusconi parla di colpo di Stato, non bisogna prenderlo sottogamba. Perché lui generalmente attribuisce agli altri quello che vorrebbe fare lui stesso. L’ha già fatto! Ve lo ricordate che l’ha già fatto con i brogli elettorali del 2006? L’ha già fatto con le intercettazioni, quando trovarono una cimice nel suo ufficio – una cimice, era un’aragosta di trent’anni fa. Allora, se c’è qualcosa, bisogna che interveniate voi. Io so, generali, che siete stufi e non ce la fate più. Io so che la Digos e i Carabinieri firmavano ai Vday. Io so che eravate lì a firmare. Io so che non ce la fate più. So che non ce la fate più a respingere i migranti con diritto di asilo. Non ce la fate più ad andare contro le ronde padane, andare contro le leggi che scarcerano i delinquenti. Io so che avete un esaurimento in corso. Fatelo voi, mentre il nano è fuori. Un piccolo golpetto, un golpettino. Un golpettino di quelli morbidi, senza feriti, senza morti. Senza niente. Cento persone. Le andate a prendere al Parlamento. Un centino, tra senatori e deputati. Li portare all’Asinara. Riaprite l’Asinara. Li mettete lì come Falcone e Borsellino, per la loro sicurezza, quando preparavano il processo di Palermo. Dai, fatelo per voi. Fatelo soprattutto per noi. E quando andate a proteggere e a difendere i politici nelle piazze, non state lì, non proteggeteli dai cittadini, proteggete i cittadini invece. Andate al bar. Lasciateli lì, all’esultanza del loro pubblico. Andate al bar. Pago io, pago tutto io! Quindi fatelo per voi, ma soprattutto fatelo per noi. Per i cittadini italiani. Fatelo per la Patria. E fatelo per l’Italia. Viva l’Italia!". (Beppe Grillo)

domenica 14 giugno 2009

Dead line.


Impeachement per il premier. Un pericolo per l'Italia e il mondo.

Il mondo del nostro premier non si addice all'evoluzione del nostro Paese e delle nazioni civilizzate. I suoi valori, i suoi metodi, la sua visione della vita, da quello che traspare dai suoi comportamenti e non dalle sue continue fandonie, esprimono piuttosto una visione della vita, della politica e dell'economia, stile Paesi sottosviluppati. In questi ultimi Paesi comanda il più forte, il più prepotente, il più corrotto, il più ricco, il più cortigiano. In genere, in queste nazioni pochi hanno il benessere, mentre la maggior parte della popolazione vive nella miseria. Quest'uomo, invece di traghettarci verso democrazie più avanzate come quelle della Svezia e della Danimarca, a furia di fare esclusivamente i suoi interessi, ci sta portando verso dittature stile Gheddafi o Botswana. Stiamo regredendo. Ci dobbiamo preparare a forti scossi istituzionali, ha detto ieri qualcuno che conosce bene il nostro imbonitore.

Baobab.


Downtown.


Impeachement per il premier. Attacco alla Rete.

"Il disegno di legge sulle intercettazioni può far chiudere la Rete. Se questo succederà, la responsabilità di ciò che verrà dopo sarà del Governo e del Parlamento. La Rete è lo strumento, lo spazio, il media che ha permesso a milioni di italiani di credere a un cambiamento democratico. Di illudersi di essere cittadini e non sudditi. Senza la Rete, con le televisioni e gran parte dei giornali in mano allo psiconano e ai suoi amici piduisti e mafiosi questo Paese si avvia verso una dittattura senza controllo e dagli esiti sociali imprevedibili.I gestori di siti informatici dovranno procedere entro 48 ore dalla richiesta, alla rettifica di post, commenti, informazioni ed ogni altro genere di contenuto pubblicato. Non dar corso alla richiesta da parte di blogger, gestori di newsgroup, piattaforme di condivisione di contenuti e di chiunque sia definibile "gestore di sito informatico" avrà come conseguenza una sanzione da 15 a 25 milioni di vecchie lire. Si potrà richiedere a questo o a un altro blog, per ogni commento, per ogni video pubblicato su YouTube, per ogni fotografia, una rettifica. Più informazione pubblichi, più rettifiche puoi ricevere e dover pubblicare. Ci potrebbe essere il caso di chi invia un commento con un nickname e poi chieda lui stesso la rettifica.E' una legge insensata e chi l'ha scritta è un analfabeta di Internet o uno che vuole metterle il bavaglio. I blog di liberi informatori come Martinelli o Byoblu chiuderanno dopo le prime multe e con loro centinaia di altri. Solo per gestire le richieste di rettifica entro 48 ore dovrei assumere 10 persone, e forse non sarebbero sufficienti. In un anno dovrei pagare probabilmente alcuni milioni di euro di multa. Una legge che non esiste neppure in Cina o in Birmania, concepita per fottere la libertà di espressione. Se passa, sarà la morte della blogosfera italiana. Se dovesse avvenire non dimenticheremo chi l'ha firmata, chi l'ha votata e chi, eventualmente, la controfirmerà. La Rete non è un ballo delle debuttanti, questi golpisti se ne accorgeranno. Loro non si arrenderanno mai (ma gli conviene?). Noi neppure". (Beppe Grillo)

venerdì 12 giugno 2009

Brothers.


Impeachement per il premier. Gheddafi, Berlusconi e le amazzoni.

Il nostro premier è ormai un pugile suonato. La visita di Gheddafi ha dato l'ennesima prova del qualunquismo politico e diplomatico di questo governo. Gli amici dell'inquilino di Palazzo Chigi sono quelli come lui. Dittatori ridicoli con al seguito 40 amazzoni (ma il primo ministro ne ha avute 50 solo lui a Villa Certosa), l'ex agente kgb Putin e il libertino ceco Topolanek. Oramai sono questi i capi di stato che ci degnano della loro presenza in Italia. Questa persona non è adatta a guidare il nostro Paese e deve farsi da parte.

giovedì 11 giugno 2009

Quando il governo uccide.

"Alle tante notizie degli ultimi giorni, le fotografie delle festicciole del presidente del Consiglio; la sua giovane amica Noemi scortata dai vigili al seggio elettorale, i risultati delle elezioni, la soddisfazione dei vittoriosi, i leghisti che non stanno in sé dalla gioia, gli abbracci affettuosi, i sorrisi le risate le strette di mano degli uomini politici, Gheddafi a Roma, e via di seguito, vorrei accostare la notizia di una sventurata trovata morta dissanguata a Torre a Mare (Bari) il 9 giugno. Il giorno dopo avrebbe conpiuto 40 anni. Vira Orlova, detta Ylenia, lavorava come badante presso un'anziana signora. Secondo i carabinieri, ha iniziato a perdere sangue nella notte, a causa di un aborto spontaneo. Chiusa nella stanza, ha aspettato e sperato di star meglio. Ma quando ha provato ad andare in bagno, si è sentita male ed è caduta: è morta senza chiamare soccorso. Non aveva il permesso di soggiorno, ed ha avuto paura di perdere il lavoro e di essere denunciata. Il sangue, tanto sangue, lo aveva raccolto in una bacinella". (Micromega)

martedì 9 giugno 2009

Impeachement del premier. Il grande bluff.

Il grande bluff è stato scoperto. Il premier è stato bloccato e perde quasi 500.000 elettori. Il plebiscito annunciato a reti unificate a poche ore dal voto non c'è stato. Lo votano solo una piccola percentuale degli italiani. Ancora qualche spallata e il seduttore di monorenni dovrà forzatamente farsi da parte. Ci sono quasi il 70 per cento degli italiani che di lui non ne vogliono proprio sapere checchè si faccia credere dalla nostra farlocca informazione. La tv e i giornali non fanno più informazione, Sono fuori dal tempo. E' la rete la novità. Di Pietro ha avuto quattro volte i voti proprio grazie alla rete, dove ancora è possibile avere notizie certe. Anzi, consiglierei a Di Pietro e a chi crede ad una vera democrazia di evitare salotti in tv. Ci sono le premesse per avere una maggioranza che cacci questi lanzichenecchi che, alleati con una lega retrogada, attanaglia l'Italia in nome della sicurezza. Ci sono le premesse per liberarci di questi nuovo barbari!
Aggiungo un commento di Marco Travaglio: "Non è vero che la campagna elettorale sia stata brutta, o inutile. S’è parlato poco di Europa. Ma in compenso s’è parlato molto di Berlusconi e della sua indegnità a rappresentare l’Italia. Si è toccato con mano ancora una volta il suo disprezzo per le regole. Si è constatata la geometrica potenza del suo conflitto d’interessi, che gli ha consentito di scorrazzare per tutte le tv, senza una domanda, come se fossero casa sua (e in effetti, come gli ha ricordato la direttora di Rai Parlamento, Giuliana Del Bufalo, lo sono). Ora che il plotone di europarlamentari appena eletti sta per partire alla volta di Bruxelles e Strasburgo, ci permettiamo un auspicio per quelli dei partiti di opposizione: andate al Parlamento europeo e occupatevi soprattutto di lui, di Silvio Berlusconi. Denunciate le vergogne che quotidianamente perpetra in Italia, tenete alta l’attenzione delle istituzioni comunitarie sull’incredibile “caso Italia”, sollecitatele a prendere posizione e a occuparsi di noi senza tregua. Chiedete l’apertura di procedure di infrazione per lo scandalo del monopolio televisivo berlusconiano, che viola tutte le regole europee sulla libera concorrenza (vedi sentenza della Corte di Lussemburgo sullo scandalo Rete4-Europa7). Chi vi ha eletti l’ha fatto per questo, non per altro. Il clima internazionale è favorevole: la stampa estera ci tiene gli occhi addosso e ha cominciato a fare al nostro satrapo le domande che la stampa italiana, salvo rarissime eccezioni, non può o non vuole fare. L’indulgenza diplomatica che ha circondato il sultano italiota in questi anni s’è improvvisamente interrotta, col venir meno delle sue tradizionali sponde. La coppia Bush-Blair è un lontano ricordo. L’avvento di Obama ha fatto la differenza: il nostro è l’unico premier occidentale che non è stato ancora ricevuto dal nuovo presidente Usa, il famoso “abbronzato” (anche dell’invito alla Casa Bianca per metà giugno, millantato in campagna elettorale, non s’è più saputo nulla). Al ducetto restano l’amico Putin e l’amico Gheddafi (che tra breve pianterà la sua tenda in un parco di Roma): due sinceri democratici. L’isolamento internazionale del pover’ometto non è mai stato così ampio e l’atteggiamento delle tv e dei giornali di tutto il mondo libero, da quelli di sinistra a quelli di destra, ne è un riflesso. Non è il “complotto” mondiale di cui vaneggia lui, ma è certo il sintomo di una crescente insofferenza per un personaggio imbarazzante agli occhi degli altri leader (e non solo per il ceco Topolanek, fotografato nudo a casa Berlusconi in circostanze ancora tutte da chiarire). Sarebbe ben triste se la stampa e le diplomazie internazionali scavalcassero in intransigenza le opposizioni italiane, se l’antiberlusconismo sfoderato dal Pd in campagna elettorale si tramutasse, chiuse le urne, nell’eterno ritorno al dialogo, cioè all’inciucio. Gli elettori, quelli rimasti, non lo dimenticherebbero".
E ancora l'intervento di Beppe Grillo al Senato: "Oggi alle ore 14.30 sono stato ricevuto dalla Commissione Affari Costituzionali del Senato per discutere della proposta di legge di iniziativa popolare "Parlamento Pulito" che giace al Senato da 18 mesi.Il testo del mio intervento. Quasi due anni dopo la raccolta delle firme per la legge di iniziativa popolare Parlamento Pulito ho l'onore di essere ricevuto e ascoltato come primo firmatario della proposta di legge. Due anni per parlare alla Commissione Affari Costituzionali. Una Commissione che valuterà le tre richieste: nessun condannato in Parlamento, limite di due legislature per ogni parlamentare, elezione nominale del candidato. Due anni di attesa per una legge firmata da 350.000 persone. E' uno scandalo che 350.000 cittadini italiani non siano stati neppure considerati per due anni. E' uno scandalo che in Parlamento siano presenti 20 condannati in via definitiva e prescritti come Berlusconi, D'Alema, Andreotti. E' uno schifo che 70 tra i nostri rappresentanti siano condannati in primo e secondo grado o indagati. Cuffaro e Dell'Utri sono senatori per meriti giudiziari, condannati in primo grado per relazioni mafiose. Questa Commissione, questo Parlamento, non hanno nulla a che fare con la democrazia. sei persone hanno deciso i nomi di chi doveva diventare deputato e senatore. Hanno scelto 993 amici, avvocati e scusate il termine, qualche zoccola, e li hanno eletti. Li hanno eletti loro, non i cittadini che non hanno potuto scegliere il loro rappresentante. Cari membri della Commissione, siete illegali, incostituzionali, anti democratici, Per rispetto a voi stessi e agli italiani dovreste dimettervi al più presto. Luigi De Magistris e Sonia Alfano sono due italiani per bene eletti da tanti cittadini per bene. Dovreste cominnciare a preoccuparvi di questi cittadini. De Magistris ha avuto 450.000 voti, il secondo in Italia, Alfano 165.000 voti, la prima donna in Italia. Chi si è recato alle urne ha potuto sceglierli. Perchè questo non deve essere possibile anche per il Parlamento italiano? I partiti hanno occupato la democrazia, è tempo che tolgano il disturbo. La politica non è un mestiere. Due legislature sono dieci anni. Un lungo periodo, più che sufficiente per servire il Paese, lo fu per De gasperi, poi si ritorna alla propria professione. Voi che mi ascoltate sapete molto bene che molti deputati e senatori hanno il doppio stipendio come Mavalà Ghedini che prende i soldi da deputato e da avvocato dello psiconano. I parlamentari percepiscono un lauto stipendio pagato con le nostre tasse per lavorare per noi in Parlamento, non per lavorare in nero.Oggi, mentre sono qui per chiedere la semplice attuazione della democrazia e il rispetto della Costituzione, oggi viene approvata in Parlamento una legge che limita le inttercetttazioni e mette il bavaglio all'informazione. Io farò disubbidienza civile. Il primo pensiero dello psiconano non è il Paese, ma sempre e solo non farsi beccare. Avete approvato il Lodo Alfano per evitare che Berlusconi finisse in galera e adesso volete limitare il diritto del cittadino di essere informato.La marea sta montando, lo psiconano può fare comizi ormai solo nelle piazze chiuse, in cui fa entrare, come a Firenze, come a Prato, solo la sua claque. Lo difendono la sua scorta e gli avvocati. Gli sono rimastti solo quelli insieme a uno stuolo di giornalisti definiti "servi" dalla stampa estera. Gli italiani non stanno più con lui e tanto meno con chi gli ha permesso come Violante e Fassino per quindici anni di superare ogni conflitto di interessi.Lì fuori c'è qualche milione di persone che vuole restaurare la democrazia. Non vi chede di dargli ascolto. Ve lo ordina. Vi ordina, perchè voi siete loro dipendenti, di portare la proposta di legge Parlamento Pulito al più presto in Senato e di farla discutere pubblicamente. In modo che ogni italiano tragga le sue conclusioni e sappia chi è contro la democrazia e chi no. E' una delle ultime occasioni che avete per salvarvi almeno la faccia. Io ho fiducia negli italiani. Sapranno cacciare, spero con metodi democratici, chi oggi occupa abusivamente le istituzioni e ci rende lo zimbello del mondo. Il tempo e gli eventi stanno precipitando. La disoccupazione è diventate un'epidemia. Mentre voi incassate il vostro stipendio per girarvi dall'altra parte operai e imprenditori si suicidano. Persino il Gran Consiglio seppe cacciare Mussolini per istinto di sopravvivenza. Ascoltate la voce del Paese finchè siete ancora in tempo".

Brozzi.

lunedì 8 giugno 2009

Dakar!


Fish village.


Impeachement per il premier. Vince la rete.


"Per la Fininvest ieri non si è votato, ieri sera le reti Fininvest non hanno dato alcun tipo di informazione interessante sul tema, lasciando alla RAI e a Sky il compito di informare i cittadini italiani e questo poteva già essere un segnale di come era finito il risultato elettorale o di quello che si aspettavano i padroni, anzi il padrone della Fininvest, abbiamo assistito a sceneggiate, macchiette televisive di ogni genere, Gasparri che insulta una cronista dell’Unità che gli chiede un commento semplicemente al voto, nervosetto Gasparri, anche molto intelligente, come abbiamo visto, la Melandri che dopo aver visto ridursi di 7 punti in un anno i voti del suo partito va a spiegare all’Italia dei Valori che invece ha raddoppiato i suoi voti, che l’antiberlusconismo non paga, complimenti! La Russa che chiosava le frasi di chiunque parlasse come se lui dovesse dare i voti e le pagelle, in realtà La Russa come abbiamo saputo era uno degli insegnanti della scuola per veline insieme a Brunetta e a Frattini, quindi probabilmente è bene che i voti li dia alle veline con i risultati che abbiamo visto, ma devo dire che la macchietta delle macchiette è il povero direttore de Il Giornale, Mario Giordano autore di questo titolo nella giornata di ieri l’ha colpito il fatto che il Partito Democratico ha perso punti, cosa che era superscontata, anzi fino all’altro giorno si pensava ne perdesse molti di più, non si è accorto che ha perso il governo, che ha perso il suo padrone e il primo titolo era addirittura più avvincente perché il primo titolo diceva che Berlusconi aveva mandato tutti a quel pais, in realtà molti hanno mandato a quel pais Berlusconi e poi sul pais c’è sul giornale spagnolo che ha rilanciato lo scandalo dei voli di Stato e della mignottocrazia per usare un termine caro a Paolo Guzzanti a Villa Certosa ci ritorniamo.
Devo dire, commentando a caldo questi risultati dopo la notte dei dati, che un dato mi sembra subito importantissimo, un dato che qualcuno potrebbe definire locale, in realtà secondo me è un dato nazionale, forse uno dei più importanti dati nazionali che noi abbiamo da commentare, cos’è successo a Catanzaro? Qui sono successe delle cose che su questo blog e in questa rubrica, sul blog di Beppe, sul blog nostro voglio scendere, a Annozero, abbiamo trattato molto e siamo stati tra gli unici, tra i pochi a farlo, a Catanzaro l’Italia dei Valori che candidava l’ex sostituto Procuratore De Magistris di Catanzaro, cacciato proprio per aver scoperto il letamaio politico, affaristico – giudiziario di Catanzaro, della Calabria e in parte anche della Lucania, l’Italia dei Valori alle ultime elezioni aveva il 2,7/2,8%, oggi è al 18%. La presenza di De Magistris ha fatto moltiplicare per 7 o per 8 i voti dell’Italia dei Valori, questo è un bellissimo segno che viene dal profondo sud, sud che viene identificato con l’astensionismo, menefreghismo, la sfiducia, qualunquismo, forse è la dimostrazione che quando si presentano personaggi nuovi, credibili, onesti e cristallini che hanno lavorato e pagato duramente per il loro lavoro, il sud risponde e il voto di Catanzaro è uno dei più bei segnali che vengono inviati alla classe politica o a quello che ne resta, dalle elezioni di ieri, per il resto sapete che c’è stato un astensionismo pari a 1/3 dei voti, un anno fa erano stati 1/3 tutti gli aventi diritto che per una ragione o per l’altra non avevano votato o non avevano votato in maniera valida. Questa volta solo quelli che non hanno votato sono 1/3 degli aventi diritto, quindi la nostra classe politica rappresenta gli altri 2/3 e poi vedremo quanti di quelli che hanno votato, hanno votato in maniera valida, probabilmente sono gli annullamenti delle schede etc., molto più cospicui e quindi la rappresentanza della nostra classe politica, si avvicina paurosamente al 50%, ci avviciniamo a una metà del paese che non si sente rappresentata, oppure che si sente rappresentata da partiti che sono stati sempre considerati marginali, brutti anatroccoli, quelli da tenere ai margini perché non rispettano le regole della casta. Questo è un altro dato molto interessante.
Il terzo dato che mi sembra interessante è che il sogno o anzi l’incubo per come la vedo io e penso di molti di voi, del bipartitismo è fallito, l’idea che l’Italia possa essere ridotta a 2 partitoni, contenitori di tutto il contrario di tutto, senza più un programma, senza più un’idea comune che era poi il sogno di Berlusconi e Veltroni quando si stavano mettendo d’accordo nell’autunno – inverno 2007, per spartirsi l’Italia e cacciare fuori tutto quello che non rientrava nei due contenitori, tutti gli spuntoni della siepe dovevano essere potati per lasciare in piedi soltanto questa siepe unica, questo regime unico, il PD e il PDmenoelle come li ha chiamati Grillo è fallito, è naufragato, Veltroni è già a casa da tempo, Berlusconi ha iniziato la sua terza fase discendente, come sempre avviene quando comincia a governare, c’è un periodo di rincoglionimento collettivo dovuto all’imbonitore, alle televisioni al seguito, dopodiché quando si tocca con mano la truffa che lui sta mettendo in atto, immediatamente lui comincia a precipitare. Il problema qual è? E’ che poi quando finisce di precipitare e perde le successive elezioni politiche, purtroppo le vince il centro-sinistra, il quale ha il compito o almeno ha finora avuto il compito di far dimenticare alla svelta le porcate di Berlusconi e di risuscitarlo dalle sue ceneri, questo è già avvenuto 2 volte dopo il 1994 quando fu Bossi a far cadere Berlusconi e Prodi vinse le elezioni del 1996 e i suoi alleati lo cacciarono nel giro di due anni, dopo che aveva portato l’Italia in Europa e la cosa si ripeté nel 2001 qua Berlusconi tra il 2001 e il 2006 governò 5 anni, ma dopo il primo anno cominciò a perdere tutte le elezioni intermedie comunali, provinciali, regionali e nazionali, referendum sulla Costituzione e europee e poi il centro-sinistra riuscì a farsi così del male e così in breve tempo che tra indulti, mastellate, risse varie etc., etc., riuscì a suicidarsi in un anno e mezzo. Questa volta vedremo se succederà, è chiaro che Berlusconi che pensava di capitalizzare la propaganda con cui aveva ancora una volta rincoglionito la maggioranza degli italiani nel suo primo anno di governo, invece va a sbattere una bella nasata e la sua unica speranza è che il PD torni alle vecchie abitudini dell’inciucio, spaventato esso stesso di quel piccolo tasso di antiberlusconismo che aveva messo in campo nell’ultimo mese di campagna elettorale nel tentativo di mascherare la nullaggine della sua opposizione, staremo a vedere. Sta di fatto che il sogno del bipartitismo è fallito, fallisce il progetto del Partito del Popolo della Libertà che si proponeva di essere maggioritario e addirittura autosufficiente, tant’è che Berlusconi ha sempre parlato di una tendenza verso il 50% del suo partito in modo da poter fare a meno della Lega, nell’ultimo periodo si era capito che non ci credeva neanche lui, tant’è che aveva fatto delle avance addirittura a Casini, in ogni caso la botta che ha preso ieri è molto più pesante di quella che lui stesso pensasse perché non solo non è arrivato al 50, non solo non è arrivato al 45, non solo non ha superato il 40, ma non ha neanche confermato il 38% e qualcosa che aveva preso soltanto un anno fa e si ritrova oggi al 35,3% dei voti. Gli manca, cioè un 15% per avere la maggioranza nel paese e quel 15% non glielo può portare neanche la Lega che sta appena sopra il 10, dall’altro lato il Partito Democratico con la sua vocazione maggioritaria come la chiamava comicamente Veltroni, un anno fa aveva preso il 33 e rotti e adesso sta al 26,1, il che significa che sta esattamente alla metà dei voti che gli sarebbero necessari per avere una vocazione maggioritaria e quindi inevitabilmente dovrà tentare di allearsi con quelle forze che ha sdegnosamente respinto alle elezioni dell’anno scorso, sinistra radicale e che intendeva respingere dopo queste elezioni e cioè Di Pietro che invece gli ha portato via anche le mutande! I due partiti non sono autosufficienti, i due partiti non possono neanche accontentarsi di qualche piccola alleanza che da soli non bastano a sé stessi per fare maggioranza e neanche con l’aggiunta di qualche alleato ci arriveranno. In compenso al di fuori del recinto PD, Pdl, detto anche Pd meno L c’è ben il 38% degli elettori italiani che non si riconoscono né nel PD e né nel Pdl e sono, ovviamente sono frazionati in una decina di sigle, ma sono comunque tutti gli italiani che non si rassegnano a morire o berlusconiani o Pidini, c’è il 10% della Lega, c’è l’8% dell’Italia dei Valori, c’è il 6,5% dell’Udc c’è il 3,4 e il 3,1 delle due liste di sinistra, più lo 0,5 del Partito Comunista dei lavoratori di Ferrando, c’è il 2,2% di quell’accozzaglia male assortita che va da Storace a Pionati a Raffaele Lombardo governatore della Sicilia ai consumatori e ai pensionati, c’è il 2,4 dei Radicali che probabilmente se avessero solo la Bonino senza Pannella avrebbero preso anche più voti, poi ci sono varie liste autonomiste nelle regioni autonome che fanno lo 0,7% e poi ci sono due liste di estremissima destra come Forza Nuova e come la Fiamma Tricolore che prendono l’1,3 %, quindi 38,2% di italiani che non vogliono stare né annessi al PD, né annessi al Pdl e ben il 15% degli italiani hanno votati per partiti che non hanno superato il quorum e che quindi non avranno rappresentanza al Parlamento europeo come non ce l’hanno perlopiù neanche al Parlamento italiano e questo è un altro problema che va segnalato. Penso che uno sbarramento ci voglia che non si può continuare a mandare in Europa 40 partiti con magari un solo rappresentante, ma probabilmente lo sbarramento del 4% è eccessivo e forse il 3, garantirebbe l’ingresso di forze che comunque sono importanti, penso per esempio, mi dispiace molto al fatto che non ci sia più al Parlamento europeo una parlamentare come Monica Frassoni che lavorava molto bene sui temi dell’ambiente, a differenza del suo partito, quello dei Verdi che si è suicidato e penso anche alla Bonino che sicuramente in Europa avrebbe portato delle buone idee, a parte le idee sulla giustizia che per i Radicali sono esattamente identiche a quelle di Berlusconi. Quindi teniamo presente che ci sono un blocco del 35 Pdl, un blocco del 26 PD e poi c’è ben il 38% degli elettori, la maggioranza degli elettori che non si riconoscono nel bipartitismo, quindi quest’ultimo non lo vogliamo, è inutile quindi che insistano lor signori, gli italiani non vogliono il bipartitismo e non siamo pronti per il bipartitismo, ci possiamo accontentare di un sistema che magari con uno sbarramento al 3%, lasci passare 5, 6, 7 partiti al massimo e quelli possono bastare perché sicuramente la sinistra estrema deve avere una rappresentanza, è molto pericoloso se non c’è una rappresentanza parlamentare della sinistra estrema e allo stesso modo la destra estrema non si riconosce in questa brodaglia del Popolo delle Libertà e infatti l’altro dato interessante è che molti di quelli che prima quando c’era Alleanza Nazionale votavano Alleanza Nazionale, adesso non hanno votato per il Popolo delle Libertà perché non vogliono essere accomunati a Berlusconi, alla peggio alleati ma non accomunati a Berlusconi e infatti alcuni di loro non sono andati a votare, anzi molti di loro non sono andati a votare, alcuni di loro hanno votato Di Pietro e alcuni altri come dimostrano i flussi, hanno votato per la Lega, soprattutto nel nord-est, ma anche nel centro Italia.
Un’altra delle cose che mi sembra si possano dire è che il povero Franceschini con tutti i suoi limiti si è portato meglio del suo predecessore, è vero che Franceschini prima era il vice di Veltroni, ma sicuramente tra il cadavere politico di Veltroni e questo Franceschini che un po’ si muoveva, un po’ si agitava, magari scompostamente, magari con delle gaffe, magari con degli autogol, dei taffazzismi e dei fantosismi, però il fatto che nell’ultimo mese gliele abbia un po’ cantate a Berlusconi, ha fatto sì che frenasse la frana e non dimentichiamo che Franceschini quando ha preso in mano il Partito Democratico, i sondaggi del Partito Democratico erano più vicini al 20, che al 25%, quindi Franceschini qualche punticino lo ha racimolato anche se poi ha sbagliato completamente le candidature e infatti l’idea di mettere Cofferati, il vecchio Berlinguer in Veneto, vecchi arnesi come De Castro nel sud, sicuramente non hanno pagato. Ma Franceschini ha fatto questo piccolo miracolo di salvare il salvabile di un partito che era dato ormai per avviato alla deriva, come li ha recuperati quei pochi punticini per evitare la debacle? Li ha recuperati con l’antiberlusconismo, con quello che viene chiamato curiosamente antiberlusconismo, in realtà in altri paesi si chiama semplicemente opposizione, da noi fa paura l’idea che l’opposizione si opponga, ha parlato un po’ di Costituzione, la anche mostrata proprio e poi ha parlato persino, pensate un po’, di questione morale, dopo avere tanto disprezzato chi parlava di regime, di Costituzione, di questione morale, di rischio di autoritarismo etc., etc., poi ha dovuto a sua volta fare propri quegli slogan e è riuscito a abbacinare qualche lettore, anche se è molto probabile che Franceschini verrà liquidato dalla vecchia nomenclatura che a ottobre tenterà di riprendersi il partito, tanto per non fare nomi, d’Alema o qualche suo prestanome tipo Anna Finocchiaro o tipo Bersani, in realtà sarà di nuovo l’inizio della fine perché riprenderanno con gli inciuci e quindi regaleranno a Di Pietro altri voti. Credo che Franceschini dovrebbe ringraziare anche giornali tipo Repubblica, L’Unità che hanno cavalcato gli scandali e l’hanno quasi obbligato a occuparsi anche lui degli scandali di Berlusconi, anche se lui era tutto spaventato all’idea di doversi occupare degli scandali di Berlusconi e continuava a dire che questi scandali avrebbero fatto la fortuna di Berlusconi e l’avrebbero agevolato, come avete visto non era vero niente, il bello è che loro continuano a credere che l’antiberlusconismo favorisca Berlusconi e ogni volta che lo praticano, in realtà guadagnano voti, ma poi si spaventano e quindi smettono di fare l’opposizione. La Lega, la Lega cresce di 2 punti rispetto alle elezioni dell’anno scorso, è molto meno eclatante il successo della Lega rispetto a quello di Di Pietro però comunque in un centro-destra che perde, la Lega intercetta qualche voto in libera uscita e è la dimostrazione che quando si parla chiaro, magari dicendo stronzate, ma si parla al proprio elettorato pur con soluzioni inimmaginabili, indecenti, a volte xenofobe, ma però si dà l’impressione di rispondere a quello che la gente chiede, poi la gente risponde. E’ invece incoraggiante il fatto che nel centro-destra ci sia un 10% di elettori che si dichiarano proprio antropologicamente estranei al modello berlusconiano, infatti continuano a votare un partito come la Lega che ha molti leader anche molto improbabili, alcuni decisamente impresentabili, pur di non votare per quella coalizione che ha scritto Berlusconi Presidente, anche se Berlusconi non potrà fare né il Presidente, né niente altro in Europa, perché già purtroppo è Presidente del Consiglio in Italia.
Veniamo a Di Pietro, quest’ultimo è la migliore dimostrazione che l’opposizione deve opporsi, che quando l’opposizione si oppone soddisfa i suoi elettori e spesso soddisfa anche gli elettori degli altri partiti di opposizione che invece non si oppongono, vedi Casini che ha avuto un minuscolissimo aumento e vedi il PD che ha preso la batosta che sappiamo. La responsabilità che adesso spetta a Di Pietro è enorme perché quest’ultimo ha raddoppiato i suoi voti, quando si raddoppiano i voti, i rischi di imbarcare scorie di ogni genere sono altissimi, altissimi soprattutto in un partito che ancora non si è dato i necessari filtri per evitare certi ingressi e soprattutto per favorire certe uscite, quindi ci vorranno dei buttafuori e ci vorranno dei cerberi all’ingresso di quel partito, per evitare che tutti gli eserciti in rotta dei partiti sconfitti o dal quorum o dalle loro divisioni o decisamente dagli elettori, affluiscano lì dentro per riciclarsi in un partito che in questo momento sicuramente offre il maggior numero di prospettive, proprio perché è molto più piccolo rispetto agli elettori che ha. Quindi penso che Di Pietro invece di pensare a togliere il suo nome dal simbolo, quello non credo che… magari lo deve mettere più piccolo, ma comunque è stato importante il nome perché il nome Di Pietro ricorda che quelli sono coloro che hanno votato contro l’indulto, unici a votare contro in tutto il centro-sinistra, ricorda che quelli sono coloro che si sono opposti etc., etc., quindi è chiaro che se uno ci mette la faccia deve metterci anche il nome, questo secondo me è abbastanza secondario. L’importante è che poi il partito diventi un partito, faccia dei congressi, soprattutto a livello locale, perché è a livello locale che il rischio di imbarcare le scorie è più alto, è a livello locale che quando magari il capo non guarda qualcuno, fa entrare gente che poi scredita il buon nome di quel partito che a livello nazionale si presenta con volti come quelli di De Magistris e di tante altre persone per bene, che poi invece magari a livello locale si ritrova con i soliti traffichini di sempre, è una responsabilità grossa perché le classi dirigenti partono dal territorio e per partire dal territorio devono essere elette con congressi regolari, ufficiali, codificati e normati con regole molto precise, in modo che siano gli elettori a darsi la classe dirigente e non sia il capo a nominare la classe dirigente, oppure non siano i quadri intermedi a autonominarsi e a autoperpetuarsi facendo poi da tappo a quelle nuove energie positive che invece possono crescere, ho partecipato a alcuni incontri con i giovani che erano appena entrati nell’Italia dei Valori dopo la grande manifestazione di Piazza Navona dell’8 luglio dell’anno scorso e ho visto che lì ci sarebbero molte energie da sfruttare per fare una nuova classe dirigente. Sicuramente il raddoppio dei voti di Di Pietro dimostra che era una leggenda metropolitana quella che girava secondo cui Di Pietro era stato salvato da Veltroni perché se Veltroni non faceva l’alleanza con Di Pietro, quest’ultimo non avrebbe passato il quorum del 4% o dell’8% al Senato e quindi non avrebbe piazzato nessuno, in realtà questo è un partito che come la Lega è in costante crescita e non ha bisogno di non Veltroni per accedere alle istituzioni, non come abbiamo visto in questa occasione, quando Di Pietro si presentava da solo, ha raddoppiato i suoi voti, rispetto a quando si presentava con Veltroni. Diciamo che l’alleanza dell’anno scorso fu di reciproca convenienza, non fa certamente un regalo fatto dal Partito Democratico a Di Pietro. Interessanti i rapporti interni alle due coalizioni, questo è un altro punto, la Lega l’anno scorso aveva 1/5 dei voti rispetto al Popolo delle Libertà, adesso quasi 1/3, Di Pietro aveva circa 1/8 dei voti rispetto al Partito Democratico, adesso quasi 1/3, 8% Di Pietro, 26% Partito Democratico, l’anno scorso era 33 e rotti contro i 4 e lo stesso avviene nel centro-destra, dove la Lega un anno fa era all’8 e il Pdl era al 38, mentre adesso la Lega è sopra il 10 e il Pdl è al 35 e questo naturalmente sposta gli equilibri all’interno delle due coalizioni, conterà di più la Lega e quindi sarà un elemento di destabilizzazione del governo, pensate soltanto ai pedaggi che ha pagato Berlusconi per seguire i leghisti sulla feroce politica di allontanamento addirittura dei barconi degli immigrati in alto mare, senza neanche distinguere quelli che avevano il diritto di asilo perché fuggivano da persecuzioni o da guerre, pensate il pedaggio che ha pagato Berlusconi per quella politica feroce e disumana con le proteste che il pur timido Vaticano ha avanzato e soprattutto il mondo cattolico e quindi con addirittura condanne dell’O.N.U., quindi se la Lega chiederà e pretenderà di più, ci sarà un allarme ancora più generalizzato nel mondo libero rispetto a questa orripilante destra che ci ritroviamo in Italia. Un’altra cosa da dire è il cretinismo perdurante della sinistra radicale che sommata insieme fa il 6,5%, potrebbe portare in Parlamento europeo 4 o 5 suoi rappresentanti, invece ha pensato bene di dividersi con la geniale scissione di Vendola etc., etc., così di quel 6,5% non ce ne faremo niente e quel 6,5% degli elettori non avranno neanche un rappresentante. E’ il bertinottismo suicida che continua con i suoi successori, si potrebbe dire: peggio per loro, in realtà mi preoccupo molto per quegli elettori che non hanno rappresentanza. Infine vediamo Berlusconi, Berlusconi non ha più neanche il 50% dei consensi con tutta la sua coalizione, se gli vogliamo aggiungere la Lega, arriva al 45%, se gli vogliamo aggiungere, ma è tutt’altro che scontato anche la Mpa di Lombardo e la destra di Storace che hanno fatto il 2% Berlusconi sta più o meno al 47% e non rappresenta più ma maggioranza degli elettori, naturalmente non la rappresenta neanche la somma Pdl più sinistra radicale, più radicali pannelliani etc., etc. che insieme a Di Pietro vanno a totalizzare un 43/44%, ma è interessante che questo governo dopo un solo anno di attività, non ha più il consenso della maggioranza degli italiani, già faceva ridere sentire Berlusconi millantare una popolarità del 75% quando proprio aveva fumato pesante, oppure millantare un Pdl verso il 50, bene adesso non hanno il 50 neanche con la Lega al loro interno e questo non significa che non abbiano il diritto di governare perché sono stati incaricati di farlo un anno fa, ma significa che dovranno tenere presente di non avere con sé neanche il 50% degli italiani, degli elettori aventi diritto che hanno dato un voto valido come abbiamo detto prima e che sono ormai meno del 60%, quindi in realtà se i voti validi sono meno del 60% degli aventi diritto, vuole dire che tutta la coalizione di Berlusconi, compresa addirittura la Mpa e la destra di Storace, non rappresentano più del 30% degli italiani, teniamo presente quindi questo dato. Si è detto che è stata una brutta campagna elettorale, secondo me invece è stata una bellissima campagna elettorale perché chi ha voluto parlare di valori, Europa, programmi l’ha potuto fare nei comizi, ci sono candidati che in televisione non si sono mai visti come Sonia Alfano che pare abbiano preso una marea di voti, segno che la televisione da sola non basta più, si può anche farsi conoscere tramite Internet e questa è la vera novità, oppure tramite il solito contatto diretto del porta a porta e dell’incontro di piazza. E’ stata una campagna bellissima perché finalmente sono venuti al pettine alcuni nodi, si sono sgonfiate alcune balle che aveva raccontato Berlusconi, lo scandalo Noemi ha sbugiardato le menzogne di Berlusconi e ha confermato quello che aveva detto la sua Signora e cioè che Berlusconi non sta bene di testa, è completamente squilibrato e è anche solito frequentare minorenni, la faccenda degli aerei di Stato ha impensierito molto gli elettori di una destra eventualmente superstite, legalitaria che si era indignata per il volo di Stato di Rutelli e Mastella al Gran Premio, ma a maggior ragione si indigna quando si vedono nani, ballerine, menestrelli e mignotte, aviotrasportati a decine nella residenza privata per i sollazzi del Presidente del Consiglio, le bugie sul terremoto stanno venendo al pettine e probabilmente esploderà un qualche tipo di contestazione o di rivolta al prossimo G8, le bugie sulla monnezza a Napoli si sono tradotte addirittura in una nuova inchiesta per truffa su quella vera e propria baggianata gravissima e pericolosissima per la salute che è il famoso inceneritore di Acerra, la monnezza che esplode a Palermo e che viene addebitata da Berlusconi alle giunte di centro-sinistra quando Orlando non governa più dal 2001 a Palermo, forse è monnezza fossile a questo punto, Milano dipinta da Berlusconi come la nuova Africa, quando Milano è governata dal centro-destra, praticamente dal 1992 quando arrivò Formentini seguito da Albertini, dalla Moratti, con Formigoni che dal 1995 è sempre governatore regionale, senza contare che il Milan sembra molto più Africa che non Milano visto che sono quasi tutti di colore, uno dei pochi che non lo era, cioè Kakà è stato appena venduto al Real Madrid, ma lo annunceranno oggi perché fino a ieri bisognava bidonare anche i tifosi del milan affinché votassero senza ancora sapere ciò che sapeva tutto il mondo e cioè che Kakà era già dal Real Madrid. Le bugie addirittura per smentire il governatore Draghi che ne aveva detta una vera e cioè che c’è 1.600.000 italiani che rischiano, perso il posto di lavoro, di trovarsi con il culo completamente per terra perché non c’è neanche un sottilissimo ammortizzatore sociale che li attutisca il colpo, probabilmente sono anche di più di 1.600.000, ma il fatto che il governatore l’abbia detto era già interessante, Berlusconi che dormiva evidentemente durante il discorso come spesso gli accade, ha detto: ha fatto un bellissimo discorso berlusconiano, poi ha scoperto che aveva detto che c’era 1.600.000 di persone che stanno per perdere tutto e il governo non fa niente, allora Berlusconi dice: i dati non ci risultano. In realtà sono dati reali e forse addirittura sottostimati e infine le bugie sulla sicurezza, a Roma 2 giorni prima delle elezioni sono state stuprate due donne, una è stata stuprata e l’altra è stata salvata dal provvidenziale intervento di un passante, la Questura ha nascosto la notizia per 40 ore e soltanto quando un giornalista l’ha saputa per vie traverse e l’ha diffusa su You Tube la Questura è stata costretta a confermarla, probabilmente aspettavano a annunciare gli stupri, aspettavano che passassero le elezioni anche perché se si fosse saputo prima, forse anche i romani avrebbero capito che non era vero che gli stupri erano colpa della Giunta Veltroni e che arrivata la Giunta Alemanno si sarebbe smesso di stuprare, probabilmente il problema dei delitti impuniti è un problema un po’ più complicato e riguarda un’impunità diffusa a macchia d’olio da questa classe politica infame e illegale, che naturalmente per salvare sé stessa dai processi ha completamente sfasciato la giustizia, autorizzando molti a cominciare a delinquere, avendo coscienza della quasi certezza dell’impunità, probabilmente ci sarebbero meno delitti se ci fosse una giustizia che invece di essere completamente distrutta dai politici, venisse di nuovo finanziata, curata e resa efficiente ma non se lo possono permettere. La funzione dell’informazione dunque in questa campagna elettorale, è stata decisiva, l’informazione via Internet ma anche perfino su alcuni giornali, perché i giornali hanno parlato tanto degli scandali di Noemi, degli aerei di Stato, delle minorenni e del caso Mills soprattutto? Perché la stampa europea alla vigilia del G8 ha messo nel mirino l’Italia e quando la stampa europea si occupa dell’Italia facendo le domande giuste, anche i giornali italiani sono costretti, sia pur con l’uso di interpreti che traducono gli articoli della stampa estera, a dare conto di quello che gli altri dicono di noi, anche se potremmo dirlo noi stessi, visto che siamo noi i protagonisti di queste vicende e che queste vicende si svolgono sotto il nostro naso. Menomale che ci sono il Pais, l’Economist, il Financial Times, i giornali tedeschi, persino il Wall Street Journal, giornale ultraliberista e di destra che ci raccontano quello che noi avevamo disimparato addirittura a vedere e a notare e quindi quando l’informazione funziona, la democrazia si riattiva nella sua circolazione e i risultati, come abbiamo visto, si vedono, l’abbiamo scampata bella! Berlusconi si aspettava il plebiscito per poter dare la spallata definitiva alla già declinante democrazia italiana, è fermo al 35% che è ancora una cifra enorme, ma non è una cifra che gli consentirà probabilmente di fare i suoi porci comodi impunemente!". (Marco Travaglio)