domenica 28 giugno 2009

Impeachement del premier. Gli ultimi minuti dopo il G8.

Gianni Letta, sottosegretario e più fidato collaboratore di Silvio Berlusconi, ha preso le distanze dal premier e rifiuta i suoi inviti a cena. Lo scrive il Sunday Times, citando fonti anonime dall'interno del governo. L'indiscrezione fa parte dell'ampia copertura che la stampa britannica continua a dedicare agli scandali che coinvolgono il primo ministro italiano. Sia il Times che il Telegraph della domenica gli dedicano una pagina intera. E l'Independent parla della vicenda in un editoriale. Il Sunday Times, più diffuso trai domenicali "di qualità" con circa due milioni di copie vendute, scrive in una corrispondenza da Bari dell'inviato John Follain che "insiders", ovvero fonti dall'interno, fonti che conoscono bene Berlusconi e il suo entourage, "dicono che Gianni Letta si è distanziato dal premier e da alcuni mesi declina i suoi inviti a cena". Un collaboratore "disamorato" del presidente del Consiglio dichiara al giornalista inglese: "Berlusconi si è trasformato nell'opposto di re Mida, sporca tutto quello che tocca". Notando anche le critiche al suo comportamento espresse dalla chiesa cattolica, il giornale afferma che le rivelazioni sulla sua vita privata hanno indebolito politicamente il leader del Pdl, e sebbene non ci sia una minaccia immediata, "alleati nella sua coalizione di centro destra si azzardano in privato a contemplare un'era post-Berlusconi". L'articolo contiene anche una serie di dichiarazioni di Patrizia D'Addario, la escort pugliese che ha visitato due volte Berlusconi a Palazzo Grazioli e vi ha trascorso una notte con lui. "Non ho mai dormito", racconta la donna di cui Berlusconi sostiene di non ricordare il volto, "era instancabile, un toro". Secondo la sua ricostruzione, il premier la condusse in camera da letto quasi alle 4 del mattino, dopo che le altre ragazze se n'erano andate. La D'Addario dice che Berlusconi fece mezza dozzina di docce ghiacciate durante la notte e lei lo raggiunse sotto la doccia a sua richiesta. A un certo punto, secondo quanto la donna ha raccontato in seguito a un amico, "d'improvviso smise di muoversi e pensai fra me e me, grazie a Dio, si è addormentato. Ma non durò molto".
La escort confida di essersi sentita imbarazzata quando un membro dello staff del premier entrò in camera da letto al mattino, con un vestito per Berlusconi, ricordandogli che doveva fare una dichiarazione pubblica sulla vittoria di Barack Obama, eletto presidente quella notte. La D'Addario lo attese in bagno, dove scattò varie foto. Più tardi accese il registratore del suo telefonino, dove si sente la voce di un uomo che dice: "Vuoi tè o caffè?" Lasciò la residenza di Berlusconi alle 11, ma mentre tornava a Bari lui le telefonò: "Bambina mia!", le disse, chiedendo poi perché avesse la voce roca. E lei gli spiegò: "Per via delle docce". Il Sunday Times riferisce anche il contenuto di una successiva telefonata fra la D'Addario e Barbara Montereale, un'altra partecipante alla cena a Palazzo Grazioli. "Ti ricordi come mi carezzava mentre eravamo sul sofà? E come carezzava te e guardava me?", chiede la D'Addario. E la Montereale replica: "Era disgustoso, faceva tutto di fronte alle guardie del corpo". Il domenicale inglese riporta poi le rivelazioni del settimanale L'espresso sulle conversazioni telefoniche in cui Berlusconi avrebbe descritto all'uomo d'affari pugliese Giampaolo Tarantini che tipo di donne voleva invitare a Roma e in Sardegna, compreso il colore dei capelli e le misure, con dettagli spesso "spinti" su cosa succedeva ai party notturni. Il Sunday Telegraph pubblica invece un ritratto di Berlusconi (e dell'Italia), a firma dello scrittore inglese Tobya Jones, che vive da un decennio nel nostro paese, autore del libro "The dark heart of Italy" (Il cuore tenebroso dell'Italia). Come mai, si chiede Jones, Berlusconi è ancora primo ministro, nonostante tutti gli scandali del passato, le accuse di falsa testimonianza, di ostruzione della giustizia, di collusione con la mafia, di appartenenza a una loggia massonica, di evasione fiscale e di corruzione di pubblici ufficiali, alle quali si aggiungono ora le notizie sulle sue feste con decine di giovani fanciulle? Lo scrittore dà una serie di motivazioni. Primo, l'Italia è talmente abituata agli scandali, che non ci fa più caso e anzi non ne può più. Secondo, almeno per qualcuno, le infedeltà del premier suscitano invidia e ammirazione. Terzo, Berlusconi si presenta come un "uomo qualunque, una persona semplice che non appartiene alla elite snob della politica, uno a cui piacciono le cose che piacciono a tutti, il denaro e le donne". Quarto: la sinistra è fragile e divisa, per cui non offre un'alternativa valida. Quinto: essere "furbi" e "spregiudicati", in Italia, è considerata da alcuni una virtù. E sesto, le critiche dei media stranieri possono ottenere l'effetto di rinsaldare il sostegno verso Berlusconi, perlomeno in quella parte della popolazione che, dopo secoli in cui l'Italia è stata dominata da potenze straniere, è determinata a tenere gli stranieri fuori dai propri affari. Il commento di Sarah Sands, columnist del quotidiano Independent, suona come un corollario delle ragioni offerte da Jones sul Telegraph: "Forse ogni nazione ha lo scandal, o che si merita. In un paese famoso per la sua televisione pornografica, la sua indifferenza per il processo politico e per la sua storicamente rilassata visione dello stupro, Berlusconi non è un mostro". Ma poi conclude che, anche in un paese simile, l'atteggiamento del premier va oltre i limiti della dignità. In Europa. Il settimanale francese Nouvel Observateur sottolinea come i nuovi scandali abbiano fatto precipitare il gradimento di Berlusconi sotto il 50 per cento per la prima volta da quando è ritornato al governo nel 2008. "Malgrado tutto - scrive il settimanale francese - chi lo sostiene di più sono proprio i cattolici". "Le donne del G8 boicotteranno Berlusconi?". A chiederselo è un altro autorevole settimanale francese, L'Express, che dà spazio alla richiesta di 4 docenti universitarie che in vista del G8 di Genova stanno raccogliendo firme per chiedere a Carla Bruni e a Michelle Obama tra le altre, di boicottare il summit dei Grandi all'Aquila. "Finora - si chiede L'Express - hanno ottenuto 6,500 firme. Cresceranno?" Lo spagnolo El Paìs invece dedica un reportage agli "scandali di Berlusconi", intitolandolo "Le pericolose amicizie di Papi". Nel pezzo vengono riassunti i rapporti di Berlusconi con Tarantini, Patrizia D'Addario e Barbara Montereale. "Tra soli 12 giorni - prosegue il corrispondente da Roma, Miguel Mora -, il politico e magnate milanese accoglierà i leader del G8 dove si riscriveranno le regole della finanza globale tra gli scandali che ne stanno minando la credibilità". (La Repubblica)

"Ritorna, fenomeno ciclico, l’interrogativo se Berlusconi sia un personaggio più ridicolo che pericoloso o viceversa. Di volta in volta la bilancia pende da una parte o dall’altra. Nel suo ultimo intervento in politica estera (materia per cui nutre un amore non corrisposto) si presenta unico capo del governo tra i ministri degli esteri e mescola l’esaltazione del proprio ruolo provvidenziale con gaffes ormai abituali. La politica di Obama in Iran “troppo debole” e il “buon Sarkozy”, suo ex avvocato (!), spedito a chiacchierare con Medvedev mentre lui, Berlusconi, risolveva con Putin i problemi del mondo, sono fatti che inclinano decisamente verso il ridicolo. Rafforzato dalla sua impossibilità di rendersi conto quanto appaia ridicolo ai suoi interlocutori internazionali, i quali ormai si saranno abituati a trattenere, a fatica, il riso di fronte alle sue boutades di intrattenitore televisivo. “Papi” li induce al buon umore ma fornisce loro anche qualche motivo di sgomento.Di segno opposto è invece la cena con i suoi più stretti collaboratori di governo e di maggioranza insieme a due giudici costituzionali. Qui c’è da chiedersi in che mani sia caduta la salvaguardia della Costituzione. Giudici incuranti del fatto che tra poco tempo dovranno, insieme ai colleghi, esprimere un giudizio sul Lodo Alfano. La legge fu inventata apposta per sottrarre il capo del governo ai numerosi procedimenti giudiziari a suo carico e ha già dato prova di sé impedendo che la condanna dell’avvocato Mills per essersi fatto corrompere da Berlusconi si traducesse nell’evidente colpevolezza di Berlusconi per averlo corrotto.Il capo del governo, non contento di aver sfigurato fin dall’inizio il principio della legge uguale per tutti, vuole mettere le mani sulla Corte Costituzionale e in questo contesto trova due giudici pronti a cenare con lui. Protesta Mazzella, uno dei due, “a casa mia mi invito chi mi pare”. No caro giudice: lei invita chi le pare ma se invita il presidente del consiglio più inquisito del mondo lei si espone alla critica più radicale. I cittadini sanno fin da ora che nella Consulta che giudica il Lodo Alfano ci sono due membri di cui può essere messa in dubbio l’imparzialità. Qui si passa decisamente dal ridicolo al pericolo.Unica consolazione è che con le figuracce accumulate dalla visita a Noemi in poi, col giro di donne a pagamento a Palazzo Grazioli e a Villa Certosa, col disvelamento delle sue maldestre frequentazioni, con i voli sugli aerei di Stato e le ragazze vestite da Babbo Natale, e infine con l’esposizione a ricatti molteplici da parte di autori ignoti, Berlusconi ha demolito da solo e in modo irrimediabile la sua aspirazione a salire alla Presidenza della Repubblica. Prima dello scioglimento si dovrà soffrire ancora parecchio ma almeno siamo già sicuri che non vedremo sventolare la bandiera di Mediaset dal Quirinale". (Pancho Pardi)

Nessun commento: