domenica 26 febbraio 2012

Casa Canevari


I nuovi schiavi di Rosarno? Colpa della coca cola

Secondo i media, nazionale e non, i nuovi schiavi di Rosarno e dintorni, sarebbero vittime della multinazionale della coca cola, che li utilizza per la raccolta delle arance calabresi a prezzi da schiavi, appunto, per farci le aranciate che riempiono i nostri scaffali e frigoriferi. Cioè, la colpa non è delle istituzioni, degli italiani, degli enti, delle autorità, della mafia calabrese, dello Stato italiano che permette questa ignominia, ma della multinazionale di Atlanta che ne utilizza il prodotto finale (mi ricorda qualcun altro che utilizzava il prodotto finale, ma però non era colpevole, con una logica al contrario, perché lui è sempre innocente e al di sopra delle leggi). Insomma, se in diverse zone d'Italia, al Nord, al Centro e al Sud, esiste ancora il caporalato ed una nuova forma di schiavismo, la colpa è di chi compra le arance, i limoni e i pomodori. Gli italiani invece sono sempre innocenti.

Bonjour


sabato 25 febbraio 2012

La giustizia non è uguale per tutti

I giudici non hanno avuto il coraggio di condannarlo. Dopo tutte le leggi ad personam e gli inghippi per allungare i tempi ed arrivare alla prescrizione, in un processo italiano c'è un corrotto acclamato ma non c'è un corruttore evidente. La legge in Italia, ormai è chiaro anche ai bambini, non è uguale per tutti. Non è uguale per chi corrompe giudici, compra sentenze, svende l'Italia ad un manipolo di delinquenti con e senza la cravatta. No, con questo schifo di uomo, pieno di soldi guadagnati con la prepotenza e l'inghippo, si fanno inchini, baciamano, ci si confronta e non lo si può condannare. La galera è per i poveri cristi, non per i furbi che hanno affossato il Paese. In Italia la legge non è uguale per tutti.

Tower


giovedì 23 febbraio 2012

Rimane solo una primavera italiana!

Oggi ho trasecolato. Dopo gli stipendi dei nostri attuali ministri, ho letto quelli di alcuni nostri manager pubblici, qualche migliaio. Il capo della polizia guadagna più di 600.000 euro l'anno, il ragioniere di palazzo chigi sopra i 500 mila, il capo delle carceri più di mezzo milione di euro l'anno mentre un agente di polizia penitenziaria non supera i 30.000, generali milionari e via dicendo. Dico, ma siamo impazziti!!! E noi dovremo pagare le tasse, siamo perseguitati da finanza, equitalia, vigili, non arriviamo a fine mese, se non siamo disoccupati come i nostri figli, e via discorrendo, per pagare queste cifre astronomiche ed ingiustificate per chi dovrebbe servirci. Io, povero cristo, che mi arrabatto per sopravvivere, pago un burocrate 50 mila euro al mese?!? Non resta che la rivoluzione di piazza, una primavera italiana!!!!

domenica 19 febbraio 2012

Libero

Libero dai dogmi di una chiesa fasulla che da duemila anni ci perseguita. Libero di nascere senza essere battezzato. Libero dai partiti per poter parlare. Libero dal lavoro per mangiare. Libero dallo studio per poter imparare. Libero dalla competizione. Libero dai media asserviti al potente di turno. Libero dai media che nessuno legge alimentati dai soldi dell'editoria. Libero di poter respirare. Libero di ammirare il mare. Libero di navigare nel deserto. Libero dalla burocrazia stupida. Libero dagli enti inutili. Libero dall'ignoranza mia e degli altri. Libero da autorità stupide. Libero dal dover votare. Libero dalla giustizia diseguale per tutti. Libero dal suv. Libero di procreare. Libero dall'educazione. Libero.

Io sto con l'India

Che ci fanno due marò' su un cargo petrolifero al largo dell'Oceano Indiano? E perché sparano su dei pescatori inermi? Forse stavano esportando la democrazia... .

Io sto con Celentano

Non condivido quasi niente di quello che dice e fa Celentano. Anche se da quando sono nato sono cresciuto con le sue canzoni nelle orecchie e nel cuore. Il suo ultimo intervento a Sanremo ha visto una levata di scudi e un comportamento della Rai, la mia Rai di cui dovrei pagare un canone, ignobili. Per questo sto dalla parte di Celentano. Gli hanno dato 300 mila euro per fare audience con carta bianca. Dico 300 mila euro dei miei soldi, semmai pagassi un canone iniquo per mantenere dei cialtroni. Un po' troppi direi, di questi tempi. Che lui ha voluto devolvere non si sa bene a quali bisognosi per troncare ulteriori polemiche. Ma i soldi erano i nostri. Ha quindi fatto la sua performance, in linea con quello che è e il personaggio che si è costruito, e dal quale ha tratto tanti benefici, soprattutto economici. E che ha detto? Di chiudere due giornali cattolici che non parlano di paradiso e ha dato del deficiente ad un giornalista. Potevano quererarlo. Invece no. La Rai, la mia Rai, si è cosparsa pubblicamente il capo di cenere contro gli strali di una Chiesa ormai insopportabile, che da più di duemila anni che ci rompe le scatole a noi che non ne vogliamo sapere niente delle loro fandonie e dei loro possedimenti, attaccando e rimproverando Celentano, lo stesso che avevano pagato 300 mila euro per dire quello che dice sempre, con candore e sincerità, con le sue pause. Per questo piace, per il modo in cui dice le sue 'cretinate', almeno dal mio punto di vista. Cosa hanno fatta la casta dei giornalisti, quella a cui appartengo perché dovrebbe essere il mio lavoro. Hanno quasi tutti gridato allo scandalo, ergendosi a paladini di un sapere venduto al primo editore, perché ha detto che doveva chiudere due giornali e perché quello che Celentano diceva era pura cialtroneria. I vari Siddi e tant'altri se la sono presa con il Molleggiato perché sarebbe un ciarlatano che invoca la chiusura di intere redazioni. Come se non lo avessero mai conosciuto prima e le sue non fossero solo provocazioni per affermare il suo modo di pensare e di vedere il mondo e l'aldilà. Io che non sono cattolico, forse ateo, amo Celentano quando parla di Dio, del paradiso, dell'oratorio in 'Azzurro', del ragazzo della via Gluck. E' una parte di me. Quando sono nato lui cantava '"24 mila baci'. Ieri invece l'hanno crocifisso. La stessa Rai, la mia Rai, l'ha crocifisso, trattandolo come un fesso ignorante, dissociandosi, pagando una claque per delegittimarlo, stile berlusconi, dopo avergli pagato i miei 300 mila euro. Ieri Adriano mi ha fatto tenerezza. Quando ha capito, si è ritirato. Non lo vedremo più sulle scene, ne sono sicuro. Dei mediocri mestieranti e pennivendoli da strapazzo lo hanno venduto al boia di turno. L'Italia peggiore, quella che offusca il nostro libero vivere, ha spento una delle ultime anime libere del nostro etere. Ci hanno lasciato Sgarbi, Ferrara, Costanzo e sua moglie, la trivialità e l'imbarbarimento delle menti. Per questo nessuno si indigna, nessuna Chiesa leva i suoi scudi. Tutto tace nella vera ignoranza generale, nella vera ignominia televisiva, nella vera trivialità dei salotti di Vip e politici di cartapesta. Per questo Adriano io sono dalla tua parte. Uno, nessuno, centomila Celentano farebbero questo mondo migliore. E lui è riuscito anche a farsi pagare per dire queste cose.

giovedì 16 febbraio 2012

Sono contento

Sono contento perché morirò. Non sono contento perché morirò. Sono contento di essere vivo. Non sono contento di essere vivo. Viaggio nell'universo su una palla rotonda che gira su se stessa. Mi preoccupo di cosa mangerò a pranzo. Non so quando la mia esistenza avrà fine e perché è iniziata. Mi angustio perché non ho comprato una casa. Ho visto i miei figli nascere e non potrò sopportare di vederli un giorno sparire. Sono triste perché non ho i soldi dei libri della scuola.

Oltre

I partiti non esistono più. Esistono gli individui che si scelgono i loro rappresentanti. L'idea iniziale di proporsi all'interno di un  partito è oggi degenerata in ameni centri di potere che escludono oramai la maggior parte della popolazione dalla democrazia. Dalle prossime elezioni voglio scegliermi i miei rappresentanti direttamente, senza le intermediazioni di partiti. E' un po' come dialogare con Dio senza i preti. Molto meglio. E' ormai evidente che questa forma di partecipazione democratica, quella dei partiti, attualmente significa solo avere l'esclusiva per decidere sui beni comuni, significa corruzione sicura, significa escludere chi non è dentro il cerchio. Meglio formare di volta in volta delle coalizioni, stile Pisapia a Milano e De Magistris a Napoli, per portare gente pulita nei luoghi decisionali della nostra vita pubblica e delle istituzioni. Meno che mai chi verrà votato dovrà scegliere di mettere nei ruoli chiave persone legate alla coalizione, ma scegliere sulla base di chi è più adatto a ricoprire tale carica. Insomma, qui ci vuole una vera e propria rivoluzione perché la vita pubblica, la nostra vita è oggi occupata da mediocri mestieranti, ladri e corrotti che non corrispondono alle mie genuine attese.

venerdì 10 febbraio 2012

Sono stufo

Ora basta. Sono stufo di essere rappresentato da partiti che rappresentano solo loro stessi e i loro interessi, dall'estrema destra all'estrema sinistra. Sono stufo di parlare con degli incompetenti che ti dicono che loro sono stati eletti e quindi tu non conti niente. Sono stufo di non poter parlare con chi lavora per me: sindaco, presidente di regione, presidente di provincia, direttore di un parco, presidente di circoscrizione, rappresentante di famigerati consigli di zona, direttori ed impiegati delle poste, direttori di banca, poliziotti, carabinieri, finanzieri e via dicendo. Sono stufo di fare file di giorni per un permesso di soggiorno, una carta di identità, un passaporto, una patente, pagare le tasse, registrare un contratto, andare da un giudice e via discorrendo. Sono stufo di ascoltare la falsa morale di chi sta dietro una scrivania pagato da me. Sono stufo di vedere gente che non fa niente decidere per me con i miei soldi. Voi siete al nostro servizio, vi paghiamo per questo. Dovete essere disponibili, sempre, altrimenti andate a lavorare altrove.

Sleep in


giovedì 9 febbraio 2012

Amen

Quando il pubblico uccide il privato è finita. Quando la legge non permette di vivere si chiama angheria. Quando persone con la divisa possono decidere del tuo destino senza che nessuno li controlli siamo al regime. Quando un impiegato della posta ti fa la morale perché un bollettino é scritto male mi sento inerme. Se mi possono prendere la casa per un debito di ottomila euro non ho più certezze. Se mi possono confiscare l'auto per una cavolata non so dove andare. Se un allenatore non fa giocare tuo figlio senza motivo siamo alle comiche. Se mi possono chiudere la luce sono un clochard. Se non posso prendere un mezzo pubblico perché non ho un biglietto resterò immobile. Se la neve mi lascia al freddo e al gelo me ne vado in Alaska. Se i professori della scuole sono degli stupidi mio figlio soffrirà. Io, cittadino, pretendo che il mio diritto di sopravvivenza e libertà venga rispettato da chi viene da me pagato.

Outside


mercoledì 8 febbraio 2012

Buon compleanno Roby


Molliccio

Entri sornione nei pertugi più nascosti, gocciolante e maleodorante. Esplori qualsiasi anfratto, anche il più schifoso, acceccato dall'ingordigia di dover esplodere. Crei la vita, uccidi la prole. Riempi, gonfio, qualsiasi vuoto strisciante. Ti ergi incontrollato sbucciato alla bisogna. Come uno stantuffo vai avanti e indietro in un movimento inconsueto ed inarrestibile, se non con lo sgonfiamento. Molliccio, riposi, ignaro se dall'amor sei mosso o solo dal furor.

martedì 7 febbraio 2012

Quale mondo?

In quale mondo viviamo? Paesi ricchi in crisi di nervi respingono masse di diseredati che hanno affamato per arricchirsi. Chiese opulente lucrano sulle masse povere. Bambine e bambine carne da macello per vecchi bavosi in cerca di depredare. Una breve vita spesa ad accumulare schiavi delle multinazionali. Guerre di religione per affermare un dio che non conoscono. Pance piene che camminano accanto a chi sta morendo facendo finta di niente. Donne impellicciate che giudicano l'ubriaco spingendolo nel baratro. Uomini rozzi che inseguono il niente. Uomini forti che invadono i campi dei deboli affamandoli ancora di più. Viscere della terra svuotate per riempire le nostre automobili e coprire i nostri indegni corpi. Figli senza terra che non conoscono il padre. Rozzi xenofobi che non si vergognano di loro stessi. Civiltà millenarie costrette alla povertà. Monumenti inceneriti. Fame. Lussuria ed opulenza. Suv. Migliaia di chilometri a piedi per un po' di acqua. Mendicanti di cibo a chi glielo ha rubato. Il mondo come può ancora essere lì?

Quale Italia?

Un segno della croce frettoloso che significa niente, paese assediato dal bianco e dal malaffare. Ci hanno rubato tutto, hanno comprato con i soldi che non avevamo. Chi doveva occuparsi di noi ci ha ingannati, ora rubiamo negli scaffali per sopravvivere. Chi sa è niente, chi non è non guida. Professori gelidi vogliono insegnare a bambini felici per renderli automatici come loro. Ore e ore di spensieratezza perdute per ascoltare un frustrato senza stipendio. Sindaci infelici che picchiavano gli studenti si affannano a sistemare la propria gente. Vip di cartapesta appaiono copiati da ignari ignoranti che si prestano a fare i loro figuranti. L'Italia si sfascia come una botte nel dirupo, assediata dagli schettino, spolpata dagli amministrativi, dove il pubblico vuoto succhia energie dell'intraprendente. Italia di chiesa, timorosa della morte e della malattia, smunta da preti sanguisughe nullafacenti, possessori della penisola a metà. Moriremo inermi finché la rassegnazione non lascerà il posto alla rabbia e il peggio accadrà.

Macchina povera


mercoledì 1 febbraio 2012

Meteo


Al minimo

Qui da anni si viaggia al minimo. Il gas non si paga, l'acqua nemmeno. Solo luce e internet a fasi alterne, salterellando tra un service e l'altro. La spesa solo al supermercatto, al discount solo quando siamo alla frutta perché la qualità è scarsa, e ogni tanto si infila nella cesta quello che non si dovrebbe. Si entra e si esce dall'entrata, si riempiono le saccocce e si esce per sfamare chi sta a casa. Ristoranti, pizzerie, pizza, vacanze, neve, viaggi, cinema, teatro, amici, niente di niente. Si procede a ritmo lento, sotto il limite, per sopravvivere, ma non si dice. L'equilibrio è precario e per andare sotto per sempre basta un niente. Poi rimarrebbe solo la strada. Si naviga a vista. I risparmi non ci sono mai stati, il conto è in rosso, si lavora poco e non basta. Si tenta qualcosa ma non si può fare. La legge tutela solo chi già ha, non quelli che ne avrebbero bisogno. Gli altri possono anche morire. Sono abusivi, sono illegali, fuori dalle regole. Non hanno diritto a mangiare ed avere un tetto. Al massimo, gli resterebbe di perdere la loro dignità per riempire almeno lo stomaco, concedendosi alla carità pelosa di chi predica bene e razzola male, ma sempre con la pancia ben piena. O magari aspetta Celentano, che prende 300.000 euro per sparare cazzate (e a me piace), mentre c'è chi vive di niente. Ma poi quei soldi, che sono sempre i nostri, li dà ai poveri... . Bah.... .Fuori c'è chi si dispera. Sacrifici, tirare la cinghia, tagliare, ridimensionare. Abbiamo già dato. Da qualche parte qualcuno ha troppo, possiede troppo, mantiene troppo, si è accaparrato troppo. Per gli altri non resta più niente. Solo piangere o indignarsi. Nuove leggi, nuovi tecnicismi, nuove parole. Il garantito continua a scroccare, a pretendere, a rubare. Il precario non dorme e gli va tutto male. L'over '50 non esiste. O è miliardario o un pezzente. Tutto tace. La vita scorre e un giorno finirà. Noi che viviamo di niente siamo felici di non lasciare nulla. Gli altri hanno paura.