domenica 19 febbraio 2012

Io sto con Celentano

Non condivido quasi niente di quello che dice e fa Celentano. Anche se da quando sono nato sono cresciuto con le sue canzoni nelle orecchie e nel cuore. Il suo ultimo intervento a Sanremo ha visto una levata di scudi e un comportamento della Rai, la mia Rai di cui dovrei pagare un canone, ignobili. Per questo sto dalla parte di Celentano. Gli hanno dato 300 mila euro per fare audience con carta bianca. Dico 300 mila euro dei miei soldi, semmai pagassi un canone iniquo per mantenere dei cialtroni. Un po' troppi direi, di questi tempi. Che lui ha voluto devolvere non si sa bene a quali bisognosi per troncare ulteriori polemiche. Ma i soldi erano i nostri. Ha quindi fatto la sua performance, in linea con quello che è e il personaggio che si è costruito, e dal quale ha tratto tanti benefici, soprattutto economici. E che ha detto? Di chiudere due giornali cattolici che non parlano di paradiso e ha dato del deficiente ad un giornalista. Potevano quererarlo. Invece no. La Rai, la mia Rai, si è cosparsa pubblicamente il capo di cenere contro gli strali di una Chiesa ormai insopportabile, che da più di duemila anni che ci rompe le scatole a noi che non ne vogliamo sapere niente delle loro fandonie e dei loro possedimenti, attaccando e rimproverando Celentano, lo stesso che avevano pagato 300 mila euro per dire quello che dice sempre, con candore e sincerità, con le sue pause. Per questo piace, per il modo in cui dice le sue 'cretinate', almeno dal mio punto di vista. Cosa hanno fatta la casta dei giornalisti, quella a cui appartengo perché dovrebbe essere il mio lavoro. Hanno quasi tutti gridato allo scandalo, ergendosi a paladini di un sapere venduto al primo editore, perché ha detto che doveva chiudere due giornali e perché quello che Celentano diceva era pura cialtroneria. I vari Siddi e tant'altri se la sono presa con il Molleggiato perché sarebbe un ciarlatano che invoca la chiusura di intere redazioni. Come se non lo avessero mai conosciuto prima e le sue non fossero solo provocazioni per affermare il suo modo di pensare e di vedere il mondo e l'aldilà. Io che non sono cattolico, forse ateo, amo Celentano quando parla di Dio, del paradiso, dell'oratorio in 'Azzurro', del ragazzo della via Gluck. E' una parte di me. Quando sono nato lui cantava '"24 mila baci'. Ieri invece l'hanno crocifisso. La stessa Rai, la mia Rai, l'ha crocifisso, trattandolo come un fesso ignorante, dissociandosi, pagando una claque per delegittimarlo, stile berlusconi, dopo avergli pagato i miei 300 mila euro. Ieri Adriano mi ha fatto tenerezza. Quando ha capito, si è ritirato. Non lo vedremo più sulle scene, ne sono sicuro. Dei mediocri mestieranti e pennivendoli da strapazzo lo hanno venduto al boia di turno. L'Italia peggiore, quella che offusca il nostro libero vivere, ha spento una delle ultime anime libere del nostro etere. Ci hanno lasciato Sgarbi, Ferrara, Costanzo e sua moglie, la trivialità e l'imbarbarimento delle menti. Per questo nessuno si indigna, nessuna Chiesa leva i suoi scudi. Tutto tace nella vera ignoranza generale, nella vera ignominia televisiva, nella vera trivialità dei salotti di Vip e politici di cartapesta. Per questo Adriano io sono dalla tua parte. Uno, nessuno, centomila Celentano farebbero questo mondo migliore. E lui è riuscito anche a farsi pagare per dire queste cose.

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