giovedì 12 gennaio 2012

Prigionieri delle istituzioni

Il no della Consulta ai due quesiti referendari per la cancellazione di un'iniqua legge elettorale e il no del Parlamento all'arresto del deputato Cosentino, accusato di essere il referente del clan camorristico dei casalesi, getta un'ombra su tutte le istituzioni italiane. Mentre un governo tecnico, gestito da un Parlamento non più democratico e che non rispecchia più ormai da tempo il volere della popolazione italiana, tenta comunque di fare qualcosa, questa mannaia di una Corte costituzionale che boccia quello che la maggioranza degli italiani vogliono e che hanno sottoscritto con un milione e duecentomila firme, e un Parlamento che vieta l'arresto per uno dei suoi, ci fa capire che il nostro non è più un Paese democratico ma occupato.
E' quindi del tutto inutile chiedere a dei cittadini inermi di fare dei sacrifici e di pagare le tasse, quando questo soldi non verranno riutilizzati per il bene comune ma per arricchire questa o quella cricca partitica, questo o quel burocrate scroccone, questo o quell'ente inutile.
Due segnali molto negativi che negano giustizia ed equità. L'Italia ha bisogno di andare alle elezioni il più presto possibile, con una nuova legge elettorale, perché questo Parlamento e queste istituzioni da tempo non ci rappresentano più.

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