domenica 22 giugno 2014

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Io e mia moglie non abbiamo imposto nessuna religione ai nostri tre figli. Io sono stato obbligato appena nato a far parte delle religione cattolica, senza che io avessi dato il mio assenso, da cui poi consapevolmente mi sono dissociato. Mia moglie, originaria della Costa d'Avorio, ha una cultura animista. Non discutiamo mai dei nostri credi religiosi e non ci siamo mai sognati nè di battezzare, nè di imporre altre forme di religiosità ai nostri figli. Quando si sono dovuti confrontare con l'assurdo insegnamento della religione cattolica nelle scuole, con il crocifisso appeso nelle aule scolastiche e dei tribunali, gli abbiamo spiegato che siamo in Italia, uno Stato non compiutamente laico, e che la nostra nazione, a torto o a ragione, è fortemente condizionata dalla chiesa cattolica da più di duemila anni. Gli abbiamo anche spiegato che, se non volevano sentirsi diversi dagli altri, potevano anche seguire i corsi di religione o di catechismo dei loro compagni. Al massimo, nelle scuole italiane, andrebbero insegnate tutte le religioni, in modo da potersene fare un'idea generale, per poi fare un'eventuale scelta. Gli abbiamo anche detto che, per noi genitori, non era necessario forzarli a nessuna forma religiosa e che, più grandi, essi stessi avrebbero potuto scegliere quella o quell'altra religione, o niente di tutto questo. La nostra scelta non è stata affatto condivisa da mia madre, fervente cattolica, che ha subito preso le distanze allontanandosi dai suoi tre nipotini, sin dalla tenera età, giustificando questo atteggiamento con il fatto che la sua religione impone il battesimo in tenera età, cioè entrare a far parte del mondo di chi sarebbe stato salvato da Gesù Cristo, mentre chi non lo fa rimane come in un limbo e non è come tutti gli altri essere umani salvati. Queste, dette in parole semplici, sono dei capisaldi della religione cattolica e chi ragiona un po' capisce che c'è una piccola grande forzatura che discrimina e, in molti casi, ti fa sentire anche in colpa. Su queste basi e altre ridicole credenze, almeno dal mio punto di vista, poggia la chiesa cattolica e la maggior parte del popolo italiano. Io, noi, possiamo anche rispettare chi vuole credere in qualsiasi cosa, anche con un Papa, Francesco, che sembra un'ottima persona. Ma vogliamo anche noi rispetto se non ci vogliamo assolutamente credere. Anche perché non crediamo di essere i soli a pensarla così.

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