sabato 21 luglio 2012

Gorgona Amarcord. La casa di pietra

Nella casa di pietra, appena sotto la strada lastricata, ci andavo da bambino.C'era nonna Amelia, zia Ida, zio Gigi, e a volte zio Nino e zio Aldo. Qui nonna Amelia e zia Ida erano cresciute, figlie della bisnonna Graziosa, figlia insieme a diversi fratelli e sorelle di quei bisbisnonni che dalla Lucchesia, in particolare dal paesino garfagnino di Lugliano, popolarono l'isola agli inizia dell'800. Poi zia Ida si era sposata con una guardia carceraria della colonia penale che avevano messo nel 1860, e da Citti aveva preso il nome Mastrangelo. C'andavamo d'estate nella casa di pietra. Io dormivo con mio fratello Francesco nella camera subito a sinistra entrando dal giardino. La finestra dava sui tetti del magazzino di pesca di zio Gigi, che aveva deciso di fare il pescatore dopo qualche anno passato sulle navi. Poi, siccome eravamo stretti e spesso andavo a dormire con la figlia di Fedora, Laura, a casa di zia Giovannina (la mamma slava della Luisa, che si era sposata e viveva a Firenze), visto che si era liberata la casa del maestro vicino alla nostra, nonna Amelia riuscì a farsela dare dal demanio e ci trasferimmo lì. Poi zio Gigi, il cugino di mia madre e della sorella Rita di cui era da sempre innamorato senza successo, si sposò con Marisa, che veniva in visita al padre ergastolano dalla Sardegna. Si spostarono nel magazzino sotto, adattandolo, ed ebbero due figli. Ripresero anche la licenza della trattoria (l'altra era quella della zia lucia, col nipote Sergio che vendeva le bombole del gas, e dove oggi ci abita anche lì una guardia), quella della bisnonna Graziosa, e guadagnavano qualcosa portando a pesca in barca ed ospitandoli ricchi signori (come il responsabile della Piaggio di Pontedera, che poi dette lavoro anche a diversi gorgonesi, che amava l'isola e il mare di Gorgona). Ora quando veniamo abbiamo ancora la casa del maestro, ma quella di pietra di una volta, che avevamo ceduto per gentilizza, ci viene negata da cugini ignoranti della storia familiare che ci hanno messo addirittura un recinto separatorio. Ora i figli dei pescatori hanno la puzza sotto al naso e non sanno cosa succedeva prima di loro. Hanno lasciato l'ex magazzino della loro infanzia al demanio, che lo ha dato definitivamente alla colonia penale che, stranamente, invece di darlo ad un agente l'ha destinato ad un cosiddetto educatore carcerario, che così può farci le vacanze gratis con tutta la sua famiglia.

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