venerdì 8 febbraio 2008

La mia Africa/11. Come ti divento un clandestino... .


Entrare in Europa e in Italia con un visto regolare è praticamente impossibile. Le ambasciate italiane di tutti i Paesi a rischio hanno ricevuto dalla Farnesina l'ordine di bloccare al massimo stranieri bisognosi, di trovare ogni cavillo per farli restare nel loro Paese. Così, in terra d'Africa e non solo, ci si ingegna per entrare da clandestini. Poi si vedrà. E ogni Paese ha la sua piazza dove si vende la porta per il paradiso. Anche ad Abidjan, in Costa d'Avorio, era ed è così. Il luogo di smercio è al quartiere centrale degli uffici, i Plateaux.
Qui, alla luce del sole si apre il proprio ufficio improvvisato in mezzo ai giardinetti, davanti alle maggiori banche e alle agenzie delle compagnie aeree. Sulla grande piazza brulicano mercatini improvvisati e imbrogli di ogni tipo. Qualcuno ci azzecca, molti no. Qui si può trovare che ti promette di farti ottenere un visto per l'Italia, la Francia o qualche altro Paese europeo. Qui si promette l'America.
Yao vive a Youpougon, uno dei quartieir più popolosi della capitale amministrative della Costa d'Avorio, e come tanti campa di espedienti. Ogni giorno, come avesse un lavoro fisso, si fa trenta km con il woro-woro, la macchina-taxi cumulativa, per arrivare al suo "ufficio". Però è "accreditato", tra i tanti che te le propongono, per farti arrivare in Europa. Basta pagare, dai mille ai tremila euro.
Ci penserà lui a fare il bollettino falso della banca che dimostra che hai un bel conto con la complicità di un impiegato del credito a cui basterà rubare una fiche che esiste solo sulla carta di un momento, ci penserà lui a fornirti di un falso biglietto aereo preso in prestito a pagamento da un impiegato di un' agenzia aerea a cui non corrisponde nessun posto a sedere su un aeroplano, ci penserà lui a farti avere un pacchetto di traveller's cheques vero che tu gli restituirai finita la pratica all'ambasciata, ci penserà lui a fornirti il passaporto giusto in poco tempo.
Prima però bisogna anticipare i soldi e poi saldare a visto ottenuto. Tutto sulla fiducia. Nessun disperato cliente sa se la trattativa andrà a buon fine ma in molti si indebitano fino al collo o fanno una colletta al villagio per provare ad andare dai "bianchi". Uno solo potrà portare la ricchezza per tutti.... Ma Yao avverte: "Io ci provo con tutte le credenziali giuste, ma se l'ambasciata poi non me lo fa perdi la caparra".
Ma c'è anche chi ti vende il proprio permesso di soggiorno, anche scaduto, ottenuto in Europa qualche mese prima, tanto lui non intende più rientrare là perchè ha troppo sofferto nei Paesi ricchi. Basta cambiarci la foto e procurarsi un passaporto similare. Tanto in Europa chi se ne accorge.
Al massimo, se qualche funzionario solerte si accorge dell'inghippo, ti bloccano qui ad Abidjan all'aeroporto prima di imbarcarti. Ma qui si paga tutto e tutto è risolvibile. "Per loro siamo tutti uguali, con la stessa faccia nera, poveri, disperati e malati... ".
La trattativa si svolge a più riprese. Gli intermediari sono molteplici prima di arrivare a chi possiede la chiave giusta per farti arrivare in Europa in aereo. Qui nessuno ti offre di traversare il Sahara per poi imbarcarti su qualche traghetto pericolante.
Qui si promette l'America perchè qualcuno tra i ricchi d'Occidente ha deciso che l'uomo non è più libero di circolare liberamente.

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