lunedì 8 agosto 2016

5S...

Una diecina di anni fa, vedendo lo schifo di partiti che rappresentavano solo una parte dell'Italia, decisi di farne uno io. Lo dissi ad un mio ex amico più esperto di me, che mi disse che di partiti ce n'erano già abbastanza. E aveva ragione, solo che non funzionavano più e lui non se ne avvedeva perché ci sguazzava dentro. Lo feci uguale, il partito, ed anche se non mi andava di raccogliere firme mi presentati al Viminale e mi iscrissi alle europee. Naturalmente, senza fime, la corte di appello respinse la mia iscrizione. Ma non era stato difficile.
Così poi, guardandomi intorno, mi resi conto che qualcuno lo aveva già fatto per me. Era un comico con un amico ispirato che, grazie alle nuove tecnologie, era riuscito a convogliare un'armata brancaleone in un movimento. Iniziai a seguirlo, sino ad oggi, nel bene e nel male, ma senza impegnadomici troppo, così da lontano.
Sin da allora, e lo ripeto anche qui, constatai che non era il movimento a essere seguito da me, ma lui che interpretava quello che io sostenevo e pensavo. Almeno in buona parte.
Questa esperienza sociale, sgangherata ed improvvisata che sia, attaccata sguaiatamente da partiti e media compiacenti, rimane una novità assoluta in Italia, in Europa e nel mondo. Nessun altro ha saputo tirar fuori dal cilindro qualcosa del genere. Non é sostenuta da leader ma dalla forza di ogni italiano che vuole che le cose cambino in meglio. Vuole abbattere questi cinismo, queste ruberie, questo modo di pensare meschino, per un mondo migliore. Così senza una vera ideologia, se non quella della sincerità, della trasparenza, dell'onestà. Dei don chisciotte, dei principianti, che arriveranno a governare per la loro forza di volontà, per la nausea insopportabile di una società ingiusta. Se riusciranno in Italia, poi riusciranno anche in Europa e nel mondo... .

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