mercoledì 23 dicembre 2015

Ipocrisia natalizia...

Oggi, dalla mia finestra che da sul centro storico del paesino dove vivo, guardavo tre africani che parlavano a voce alta tra loro. Di solito vendono calzini o chiedono l'elemosina. Sono stati un'oretta a parlare a voce alta in qualche idioma locale a me sconosciuto, molto animatamente. Di solito rasentano i muri cercando di raccogliere le briciole del nostro benessere, umiliandosi e facendo finta di fare 'buana', senza farsi notare troppo o sbraitare . Ma quando sono tra di loro parlano delle loro cose e, forse molti non lo sanno, sono esseri umani come noi, che hanno le loro famiglie che li aspettano e che forse passeranno delle feste più povere di noi cosiddetti benestanti.
Quello che mi divertiva, guardandoli dalla finestra, era vedere le espressioni degli italiani che gli passavano accanto, tutti ingioiellati, intenti a comprare la carne migliore a 30 euro al chilo dal macellaio di grido del paese o a fare gli ultimi regalini da 100 euro e passa. Quasi tutti, gli italiani che poi andavano alla porta santa della cattedrale a pregare il salvatore, li guardavano schifati, magari qualcuno gli dava anche qualche centesimo, sicuro di fare una buona azione natalizia, per poi guardarli, come per dire: "Ora però scansatevi di lì e non gridate troppo, che date noia al nostra natale...".
Ma come, mi chiedevo da laico convinto, non sono questi quei poveri che il Papa e Gesù della loro religione dicono che devono amare, quegli ultimi di cui si parla nei vangeli?!? Ma questa chiesa, questo natale, questi attraversatori di porte sante, non si rendono conto che hanno davanti proprio quelli che il loro Gesù diceva che entreranno nel loro regno dei cieli?

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