giovedì 2 luglio 2015

Lavoro

E' più facile trovare lavoro per chi non è italiano, ma solo in nero e sottopagato. Per gli italiani senza lavoro non c'è niente, da 18 a 67 anni, a meno che non sia un raccomandato da chicchesia o cooptato nel pubblico. A meno da non accettare le condizioni utillizzate per chi non è italiano. I non italiani, anche con 12-15 ore al giorno di lavoro, se lavorano tutti i giorni, in un mese possono avere tra i 5 e i 700 euro, tutte in nero. Impossibile viverci per un italiano che si adatta a vivere come un non italiano. L'italiano doc, invece, quello raccomandato o similari, guadagna dai 2000 euro in su, ha i diritti sindacali, le ferie, l'assistenza sanitaria e la pensione. Non ce la fa ugualmente, a meno di essere nella schiera di pochi privilegiati, ma si può permettere una vita quasi normale. Il non italiano e l'italiano che vive come il non italiano è invece un infelice invisibile, che sopravvive a stento, con un sistema di stratagemmi barcollanti, in bilico tra dormire sotto i ponti e l'essere assistito con carità. Il non italiano c'è abituato, vive in situazioni da sottosviluppo, ma riesce anche a mandare qualche soldo a casa, con molti sacrifici. L'italiano non ha scampo, morirà povero ed infelice, senza essere riuscito a vivere una vita dignitosa. Non avevo ancora capito bene il jobs act...

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