martedì 7 luglio 2015

Demos

C'è una cappa che ammorba l'Italia, un tappo che se lo scopri libererà un fetore di fogna. La nostra democrazia e il nostro Parlamento sono occupati da più di un ventennio da impostori, che hanno piegato lo Stato al loro volere, corrompendolo a tutti i livelli possibili. Per capirci, siamo alla Grecia prima di Tsipras, quella che con i suoi partiti tradizionali ha rubato a più non posso, creando una voragine nei conti pubblici ellenici, che hanno poi portato alla situazione attuale. Abbiamo una tv pubblica ancora in mano a Berlusconi, pensate un po', che possiede anche le tre reti commerciali mediaset. Sì, siamo ancora a questo punto. Abbiamo una legge elettorale, quella vecchia e quella attuale, che è ancora una porcata, che mette in mano a partiti di lestofanti le istituzioni nazionali ed europee. 
Cioé, qui da noi, a parte gli improvvisati cinque stelle, non è successo niente di quella democrazia che si è espressa in Grecia. Qui combattiamo ancora con ministeri impenetrabili, media asserviti, parlamenti delegittimati, premier improvvisati e non votati, presidenti della Repubblica imbalsamati. 
Qui ancora si mette un responsabile della polizia, indagato per tortura, alla guida di Finmeccanica; si sposta un inquisito alla testa della Cassa Depositi e Prestiti; si mette il solito amico in cima a Banca Italia o l'Eni. 
Insomma, la palude melmosa e maleodorante di sempre. La nostra Nazione, per più della metà composta da anziani paurosi e protetti, non ha avuto ancora la forza di una vera spinta democratica, non populista ma reale, che renda alla parola democrazia la sua vera essenza, che ristabilisca una giusta rappresentanza. 

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