martedì 17 febbraio 2015
PIETAS
In tutta questa storia del terrorismo, con il quale spesso si liquida un nemico senza dargli nessuna alternativa umana, quello che mi ha colpito della nuova strage in Danimarca è stato che alcuni cittadini danesi hanno portato dei fiori anche dov'è morto il giovane attentatore ventiduenne. Anche lui era danese, anche se di origini arabe, e anche lui è stato considerato una vittima di questa campagna d'odio dell'Is. E' la prima volta e il gesto merita approfondimento. Senza voler giustificare nessuno, questi giovani musulmani nati in Occidente, attratti dall'ordine dell'Is, sono quasi sempre ragazzi cresciuti nelle periferie o nei nuovi ghetti europei. Spesso ragazzi considerati di serie c solo per il colore della loro pelle o della loro religione. Davanti a loro non hanno niente, se non farsi sfruttare da qualche parte per essere così accettati, facendo finta di integrarsi in un mondo in cui non si riconoscono fino in fondo. I loro padri e le loro madri sono venuti per avere una vita migliore, ma spesso ne hanno trovata una peggiore. Io credo che finché non si tenderà una mano a queste generazioni, finché non ci sarà vera uguaglianza e non tolleranza, questi ragazzi sperduti continueranno ad arruolarsi nel posto sbagliato, diventando così dei terroristi assassini.
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