domenica 2 novembre 2014

2 novembre 2014. Nemmeno la commemorazione dei morti viene permessa ai gorgonesi. Firmate per liberare l'isola di Gorgona!

Questo è il cimitero dei gorgonesi. Le attuali escursioni lo profanano ogni volta che ci vengono, con gruppi di decine di persone, senza un gorgonese presente a spiegare la storia dei nostri antenati. Decisioni prese dal Comune di Livorno e dal ministero di giustizia che dirige il carcere di Gorgona. A me personalemente e a tanti altri gorgonesi viene addirittura impedito, anche oggi giorno della commemorazione dei defunti, senza un motivo provato, di accedere all'isola, alla mia casa e al locale cimitero, dove risiede mio fratello, i miei nonni e bisnonni. Questo è quello che succede sull'isola di Gorgona!


Da diversi mesi, ormai, grazie all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con me, con i vostri amici e i vostri conoscenti. La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei". 
Entrambe riguardano l'isola di Gorgona e il suo mare, nel Santuario dei Cetacei e nel Parco Naturale dell'Arcipelago Toscano.


A Gorgona, infatti, a sole 19 miglia da Livorno, coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è carta straccia. 
Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere si è arrivati addirittura all'interdizione ad alcuni abitanti, da parte del ministero di Giustizia che gestisce la prigione, di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa. 
L'obiettivo di questi mediocri burocrati, che paghiamo anche 20.000 euro al mese per fare poco e niente, è di spopolare l'isola chiudendola ai civili per poi andarci a fare le vacanze gratis con la scusa delle cooperative per detenuti. 
E' gia successo con la vicina isola di Pianosa, anch'essa in passato sede di un carcere e di un paese. 
Per questo motivo sono stati anche di nuovo interrotti i collegamenti marittimi pubblici con Gorgona, impedendo così qualsiasi accesso civile all'isola.
Bisogna fermare questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch


Intanto è già attivo a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori dell'iniziativa, mentre le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel da tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche ripulenti. 
Aspettiamo che il nuovo sindaco pentastellato di Livorno faccia qualcosa dopo decenni di complicità del pd labronico. 
Per ora il mercato è dalla nostra parte perché nessuno ha fatto un'ordinazione e forse il rigassificatore chiuderà per mancanza di clienti!
Per firmare clicca qui sotto:

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