lunedì 20 ottobre 2014

Razzismo all'amatriciana


L'Italia, non c'è dubbio, è un Paese fortemente razzista. Lo è a sua insaputa. 
L'italiano medio, infatti ingannato dall'ignoranza di chi li rappresenta, pensa che tutti vorrebbero essere italiani perché negli altri Paesi si vive peggio che da noi, si mangia peggio, si hanno strane religioni senza un Papa e un Vaticano, si è più poveri e via discorrendo. L'ignoranza dell'italiano medio viene rafforzata dalle difficoltà di chi non è italiano a vivere in Italia. 
Innanzitutto i consolati italiani non danno visti e la maggior parte di loro o sono irregolari o quasi. Altri hanno paura di diventarlo da un momento all'altro, soprattutto nel momento del rinnovo dell'assurdo permesso di soggiorno. Così se vai un po' in giro, nelle piccole e medie imprese, si scopre che quasi tutte impiegano dei non italiani, in nero e con paghe decurtate almeno della metà di quello che dovrebbe essere. Tra chi non è italiano c'è talmente tanta paura dell'italiano medio, che essi stessi alimentano il razzismo verso di loro, mettendosi in situazioni di subalternità, mai culturale ma essenzialmente economica.
Per non parlare dell'ebola, con il 'dagli all'untore' del popolino italiano ignorante verso chi appare diverso da loro. 
Di tutto questo la nostra classe dirigente non sa assolutamente niente e continua ad andare avanti come se l'Italia fosse quella di trent'anni fa, facendo leggi su realtà inesistenti e per persone diverse da quelle reali (renzie docet).

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