sabato 23 agosto 2014

Arrivano gli 'onorevoli' a fare sfilate del nulla... . Firma per liberare Gorgona dai politici e dai burocrati!

Questa è la nostra attuale casa all'isola di Gorgona. Prima eravamo tutti insieme, con la bisnonna Graziosa Citti, nella casa accanto, che abbiamo lasciato alla famiglia Mastrangelo, che era in difficoltà economiche e che abitava tutto l'anno sull'isola vivendo di pesca, e che ora se ne è impossessata recintandola credendo di essere diventati dei grandi signori, disdegnando un po' tutti, compresi noi; li chiamiamo i puzzoni arricchiti, poverini...; nella foto, invece, che risale agli anni ottanta, a sinistra c'è mia cugina Anna Romano e, a destra, il fratello Andrea Romano, oggi addirittura deputato della scomparsa compagine di Monti Scelta Civica; oggi, non so per quale motivo, viene a Gorgona, dopo essersene disinteressato da sempre insieme alla inconsistente sorella. Per ora lo hanno visto solo a fare il bagno al moletto e tutti i gorgonesi si stupiscono che non vada a vedere la casa della nonna e a salutare i suoi nipoti. Ma, anzi, ha fatto di peggio: è addirittura andato a pranzo proprio dalla famiglia Mastrangelo e, incrociando il nipote Francesco, mio figlio, non lo ha neanche salutato. Per fortuna che suo figlio, Guido, prima di andare via nel pomeriggio con la motovedetta della polizia penitenziaria, ha poi parlato con mio figlio e si sono scambiati i numeri di telefono. Mio cugino Andrea, che a parte il neo sulla guancia mi assomiglia come una goccia d'acqua ed ha la mia stessa voce, deve aver avuto un rigurgito di nostalgia dopo le delusioni politche! Una mia zia novantenne che abita sull'isola, ormai un po' rincretinita dall'età e che si atteggia ad ultima gorgonese perché non ha né arte né parte, mettendo zizzania un po' dappertutto, la si sentiva parlare dicendo 'arriva l'onorevole'. A me impediscono di andare con la forza e dei cavilli legali, ma se fossi stato sull'isola, alla Totò, gli avrei risposto 'ma mi faccia il piacere', e alla vista del cosiddetto 'onorevole' supponente, che ho tenuto sulle ginocchia sin dalla sua nascita per poi ricevere solo disprezzo, lo avrei preso a calci nel culo....


Da diversi mesi ormai, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti. La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".


In Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è ormai carta straccia. Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere si è arrivati addirittura all'interdizione da parte del ministero di Giustizia ad alcuni abitanti di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa. 
L'obiettivo di questi mediocri burocrati è di spopolare l'isola chiudendola ai civili. Per questo motivo sono stati anche di nuovo interrotti i collegamenti marittimi pubblici con l'isola.
Bisogna fermare questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch


Intanto è già arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel di tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche ripulenti. Aspettiamo che il nuovo sindaco pentastellato di Livorno faccia qualcosa dopo decenni di complicità del pd labronico. Per ora il mercato è dalla nostra parte perché nessuno ha fatto un'ordinazione e forse il rigassificatore chiuderà per mancanza di clienti!
Per firmare clicca qui sotto:

Nessun commento: