lunedì 2 giugno 2014
La repubblica dei buffoni
Oggi si dovrebbe festeggiare la Festa della Repubblica.
E ci sarà qualcuno che lo farà.
Sono gli stessi che l'hanno depredata ed uccisa, gli stessi ipocriti seduti nel parterre a parlare di riforme, le stesse facce di bronzo che hanno ridotto milioni di famiglie alla miseria saranno lì a parlare di rinnovamento, saranno lì a riempirsi la bocca davanti a masse di giornalisti stupidi.
Oggi in realtà non c'è niente da festeggiare, semmai da fare un bel funerale ad una repubblica che non è mai nata. La sua Costituzione, così bella e giusta, è completamente disapplicata: il lavoro fondante non c'è, la dignità è perduta, la giustizia penale colpisce solo i poveracci, la giustizia civile ingrassa solo gli studi legali, le rappresentanze sono disattese ed occupate da faccendieri senza scrupoli nascosti tra le pieghe di partiti famelici.
Fa ridere sentire ancoira un presidente della repubblica che parla di stabilità a tutti i costi, anche con condannati, rinviati a giudizio e riciclati. Dice che ora gli italiani hanno capito con il voto quello che lui intendeva, facendo chiaramente intendere che lui rappresenta solo quella parte che ha vinto, mentre disdegna tutti gli altri. Stabilità ad ogni costo e riforme sono le parole d'ordine. Ora, dice il vecchio votato da un parlamento delegittimato che impedisce un vero e radicale cambiamento, contiamo nell'Europa usuraia (tutti stanno cambiando, meno noi che siamo immobili nel pantano...) e ci faremo sentire. Come se fosse cambiato qualcosa.
In realtà non è cambiato niente e si procede verso la fine di una repubblica ormai in mano a dei lestofanti e dei buffoni. Il debito pubblico, alimentato da questi signori, aumenta. La disoccupazione aumenta. L'inflazione aumenta. Si regalano 80 euro per riprendersene 200 di nascosto. Tutti quelli che hanno rubato fino ad oggi si fregano le mani, si allineano sul carro del buffone degli annunci per continuare a lucrare su chi ancora crede ad una possibile e leale rappresentanza.
Gli italiani senza memoria continuano a votare chi li sta uccidendo poco a poco. Basta cambiare le facce e tutto rimane come prima. Il quirinale guida il gioco. Lo Stato continuerà ad affliggerci, le tasse pure e aumenterà l'impossibilità di poter sopravvivivere dignitosamente.
Le riforme, se ci saranno, saranno solo di facciata, molto tiepide, per gettare fumo negli occhi degli ingenui e di chi ha paura di fare una vera rivoluzione.
Oggi non abbiamo più bisogno di delegare a nessuno, a nessun superuomo che non esiste. Possiamo legiferare direttamente, ci possiamo fare le leggi direttamente, possiamo cambiare con un clic. Perché, invece, continuiamo a chiedere a qualcuno altro di governare per noi, di scegliere per noi, dandogli la patente di grande statista che non è. E' solo un buffone in una repubblica di buffoni e lacché, messo lì per continuare a far finta che tutto va bene e che tutto deve restare com'è.
Perché?
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