mercoledì 11 dicembre 2013

Vogliono fermarci usando la legge a loro piacimento. Non ci fanno paura perché sappiamo di essere nel giusto. Firmate ancora per liberare l'isola di Gorgona

Sono passati tanti anni da quando è stata scattata questa foto. Le imbarcazioni, oggi, non sono più quelle di allora, mentre il paese dietro è rimasto lo stesso, abbandonato a se stesso, senza che nessuna istituzione pensasse a salvaguardare l'integrità di Gorgona e dei gorgonesi. Lo stiamo facendo solo noi, gli ultimi abitanti discendenti dei gorgonesi. Per impedirci di difendere la nostra realtà la direzione carceraria ci ha riempito di false denunce, usando la legge a proprio piacimento, pensando di intimorirci. Il ministero, questo ministero fatto di ottusi ed incompetenti burocrati, non ci fa paura. Ci sapremo difendere nelle sedi competenti sperando che un giudice giusto sappia vedere i continui abusi di potere e prevaricazioni verso una popolazione inerme che si tenta in tutti i modi di far estinguere.

Da diversi mesi ormai, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti.
La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona".
 La seconda petizione si chiama: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. 
O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale ed abitanti è infatti ormai carta straccia. 
Questo significa la morte di Gorgona e dei gorgonesi, per farne un'altra isola desertificata e senza un'anima, come è già successo per Pianosa e l'Asinara.
Siamo arrivati al primo traguardo delle 100 firme.


Per firmare clicca qui sotto:



Intanto è già arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato in mezzo al mare, proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel di tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche. 
Qui siamo a 83 firme.

Per firmare clicca qui sotto:

http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch

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