mercoledì 23 gennaio 2013

Cotral 2

Dossier sul servizio extraurbano Cotral dell'Area Metropolitana di Roma. Un insulto ai cittadini per gli sprechi della Regione Lazio e dell' azienda di trasporti laziale

Ore 9-13 del 7 luglio 2011. Corsa Roma-Fiumicino.Roma. Per tre ore alla fermata di Fiumicino, altezza questura, con una temperatura di 37 gradi senza riparo, non passa nessun mezzo Cotral. Quando passa l'autobus non si ferma. Lo inseguo, sbatto alla porta e ai vetri, che si rompono, perché sono quelli dell'emergenza. Mi ferisco al braccio. La polizia sporge denuncia, contro di me... .


Ore 9.00 del 21 gennaio 2013. Salta la corsa da Frascati a Velletri. La prossima è alle 9.45.Prendo quello per Roma Anagnina, via Tor Vergata. Pochi pagano il biglietto, le vetture sono luride, gli autisti guidano male senza sapere la strada da Frascati a Roma Anagnina. Gli utenti sono perlopiù dell'Est Europa, parlano a voce alta nei telefonini e molti sembrano senza fissa dimora; gli altri sono in gran parte studenti che amano mettere i piedi sui sedili, dire parolacce ed urlare. Tutto questo mentre nel cda del Cotral gli amministratori si aumentano lo stipendio.

Ore 9 del 22 gennaio 2013. Vettura numero 5443. Corsa Frascati-Velletri. Appena parte, stranamente in orario, sembra che abbia un problema di surriscaldamento. Le persone si spazientiscono subito: "Ancora...", "Adesso si rompe anche questo", "Ieri ha saltato la corsa"... . Passano, in senso inverso, tre vetture con la dicitura 'Guasta'. Un barbone beve un succo e borbotta. Altri due anziani parlano di politica. L'auto arranca e sbuffa. L'autista è incazzato. Il timbra biglietti non funziona. La maggior parte delle persone non paga il biglietto. Chi chiede lumi per timbrare il biglietto non ottiene risposta dall'autista incazzato. Bengalesi con enormi bustoni ingombrano l'auto ed occupano i posti. Poi salgono anche degli africani, che insultano i bengalesi che ostruiscono i corridoi, con dei borsoni giganteschi. Le donne rumene continuano a parlare a voce alta sbagliando l'entrata con l'uscita e facendo la morale a questo o a quello. Fila di mezz'ora per entrare a Marino. Ad Albano il ponte per Ariccia è chiuso ai mezzi pesanti. Il bus prende delle stradine laterali per Vallericcia, piene di buche e strettissime, dove continua a danneggiarsi. I passeggeri, abbandonati a loro stessi, si danno informazioni tra loro. A Velletri la nuova stazione è un letamaio. Scendiamo stremati.

Ore 11.30 del 22 gennaio 2013. Vettura 54789. Parte da Velletri alle 11.10 e alle 11.30 è già a Genzano al bivio di Nemi. Nessuno timbra il biglietto perché l'obliteratrice è rotta. Per salire quasi mi schiaccia nella porta sbagliata di dietro. "E' il regolamento, si sale davanti", dice l'autista killer. Due o tre volte al mese passano due controllori che sembrano Stanlio e Ollio. Tutti li conoscono e si adeguano. Piove a dirotto e spesso l'acqua entra dalle botole sul tetto e bagna i sedili. Le porte non si chiudono bene ed entrano spifferi siberiani. L'autista non vede una ventina di studenti che si sbracciano in ritardo, davanti alle ville di Anthony Quinn e Anita Ekberg, e li lascia un'altra ora ad aspettare sotto l'acqua. "Non li ho visti...", sembra giustificarsi con i pochi passeggeri che si guardano bene dal dire qualcosa, anche perché la maggior parte non ha il biglietto o riceverebbe delle male parole come risposta. Più in là invece l'autista, quasi a voler temperare la carognata di prima verso gli studenti, si ferma a metà strada ad imbarcare un  ritardatario stupefatto e lascia scendere una vecchietta, con due enormi buste della spesa di un discount, sulla strada di Castelgandolfo. "Ma non si potrebbe fare", farfuglia dandogli del tu, diventando improvvisamente gentile. Si vedono nuovi utenti impoveriti dalla crisi: una settantenne mummificata in jeans ed una falsa pelliccia e pensionati sopra i 70 anni che girano gratis. Questa volta l'autobus, per mancanza di traffico, arriva alla fermata prima dell'orario iniziale previsto e chissà quanti lo aspetteranno dopo perché lui non si ferma a rispettare almeno l'orario normale. Gli autisti sono sempre gli stessi, uomini e donne giovani, spesso arroganti e maleducati, concentrati nel finire la corsa al più presto per tornarsene a casa. Tanto gli straordinari non glieli pagano, dicono loro, facendo il minimo indispensabile. Saranno stati assunti anche loro per raccomandazione, non cè altra spiegazione, e dovrebbero fare, oltre ad un corso di buona guida, anche quello di buona educazione. Arriviamo a Frascati alle 11,25. Questa volta ci è andata bene.

Giovedì 24 gennaio ore 9.00. Frascati-Velletri. Tutto ok. Arrivo alle 10.20. Oggi faccio da capolinea a capolinea e ritorno.
Ore 11,10 Velletri-Frascati. Vettura numero 5480. L'autobus arriva a tutta allura alle 11,15 e riparte sgommando. L'autista è un giovane con gli occhiali scuri che guida fino ad Albano solo con la mano sinistra, compresa l'apertura porte e le frecce. Con la destra parla al cellulare. Il biglietto non lo timbra quasi nessuno e l'autista sembra non prendere lo stipendio dal Cotral. Salgono diversi barboni che puzzano di stantio, di sigarette e di alcol, in genere sulla quarantina e dell'Est Europa, zaino in spalla con tutti i loro averi. Siamo ad Albano centro alle 12,05. A Castelgandolfo alle 12.15. A Marino alle 12.20. Al Bivio di Grottaferrata alla 12,30. A Frascati alle 12,35. Oggi, in fondo, non è andata male... .

Venerdì 25 giugno 2013, ore 11.50 a Genzano, bivio per Lanuvio sulla via Appia,  vettura 5473 partita da Velletri per Roma Anagnina. Un'autista ragazzo dagli occhiali scuri si ferma di malavoglia al mio segnale. Gli chiedo di salire dietro perché ho due borsoni pesanti. Non dice nulla, ma chiude la porta sia dietro che davanti e fa segno di ripartire lasciandomi per strada per altre ore. Episodi che ho visto fare sulla mia pelle e quella di anziani, stranieri e studenti tante volte. La stessa che a Fiumicino due anni fa, in un impeto di rabbia dopo tre ore passate sotto al sole cocente, mi fioccò una denuncia per danneggiamento aggravato perché picchiando al vetro, già incrinato e d'emergenza, questo si ruppe, tra l'altro ferendomi al braccio, prorpio perché l'autista se ne stava andando incurante che io dovevo salire. Grido a questo giovane autista: "Ma che fai, mi lasci per strada...?, mettendomi davanti al mezzo. Riapre la porta davanti facendomi anche la morale e dicendo che si sale davanti e non dietro. Questo secondo lui era un motivo valido per lasciarmi a terra... . Arrivo ad Albano alle 12,05 per prendere l'altro autobus da Velletri per Frascati, con partenza da Velletri alle 12,10 e arrivo ad Albano alle 11,40. Non passa. Dopo un'ora e una cinquantina di utenti tra studenti, anziani e stranieri, si forma un mezzo da Albano per Frascati alle 13, con arrivo a Frascati alle 13,35. Per fare 30 chilometri ci ho messo due ore... .

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