venerdì 17 agosto 2012

Gorgona. La legge usata come una clava contro gli abitanti


La Direzione della Colonia Penale di Gorgona, a braccetto con la Procura della Repubblica di Livorno, con pretesti giuridici, intimidiscono alcuni abitanti di Gorgona. Succede già da qualche tempo, prima con l'oscuramento del sito www.ilgorgon.eu, e oggi attraverso l'uso forzoso di cavilli giuridici che gli permette la legge a causa del loro ruolo pubblico, purtroppo utilizzato malamente e troppo in vie 'amichevoli'. L'ultimo episodio si è verificato alla vigilia di Ferragosto. Il 14 agosto, infatti, si sono presentati nella casa di Antonio Brindisi, giornalista professionista di discendenza gorgonese, tre uomini della Guardia di Finanza in borghese (per la seconda volta in un anno), mentre la colonia penale era intenta a gozzovigliare con più di cento persone servite dai detenuti vestiti da maggiordomi che li portavano a spasso su dei trattori della nettezza urbana.
Con un mandato 'urgente' (dicasi urgente!!!), firmato dal Procuratore della Repubblica di Livorno (che sui giornali chiede la carta per le fotocopie ma poi ne spreca per atti pretestuosi), su denuncia della direzione della colonia penale per presunte visite di amici e parenti da loro stesse autorizzate ritenute ipoteticamente addirittura  'illegali penalmente', i tre finanzieri hanno perquisito la casa, sequestrando cellulari (praticamente isolandoci dal mondo perché a Gorgona non c'è nulla) e carte di credito, come fossimo dei criminali, graziandoci della perquisizione personale perché vestiti da mare e del computer dei bambini con i loro giochi elettronici.
Se alla vigilia di Ferragosto si sprecano le risorse dello Stato per atti di nessuna consistenza, che poi magari avranno ulteriori costi nei tribunali per poi finire nel nulla, solo per intimorire chi critica un carcere piene di crepe, si capisce anche la chiusura anticostituzionale di un sito e perché l'Italia sia in una crisi economica e morale perenne.
Chiedo che la mia persona e la mia famiglia vengano tutelati dalla legge, che non può essere usata come una clava per intimorire nessun cittadino della Repubblica italiana, e che questi episodi vengano resi noti. Resto a disposizione per qualsiasi altra informazione possa essere utile a tale scopo.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Pazzesco!