sabato 17 marzo 2012

Lo scambio

Siamo in mano ad un manipolo di mestatori. Tutto passa sopra le nostra teste senza che possiamo fare niente. In nome di una democrazia che non esiste la partitocrazia più potente ci detta legge, fa riforme, fa scambi per mantenere il potere. C'era un Parlamento scelto dai segretari di partito e non dai cittadini. Ora quello stesso Parlamento, che non ha più nemmeno una maggioranza, ha insediato un Governo tecnico ad hoc perché quello stesso Parlamento ci aveva portato alla rovina. Ora quegli stessi partiti si sono coalizzati per continuare a decidere i propri affari. Si fa finta di fare una riforma del lavoro, con tre sindacati ormai vecchi e che non rappresentano più il Paese vero ma solo i privilegi di chi ancora sfrutta le vecchie leggi di un contratto a tempo indeterminato, con dei ministri che non rappresentano nessuno. Si concede ulteriore impunità ad un mariuolo malato, che ci ha portato nelle secche della volgarità come se nulla fosse successo. Si fanno ancora leggi per evitargli la galera non si sa bene a che titolo. E mentre la maggior parte della popolazione arranca per l'indispensabile, si perseguitano i tassabili per pagare stipendi milionari a funzionari di Stato inutili. L'Italia è in mano ad un branco di accaparratori che ci hanno preso tutto, a braccetto con una chiesa pigliatutto, avida di coscienze, che li appoggia in nome di un Signore a propria iniqua somiglianza. Il gregge segue senza capire, l'informazione ripete le cantilene dei potenti usurpatori con i soldi del popolo, la verità è perduta per sempre.
L'unica riforma da fare è quella di un'equa legge elettorale, che naturalmente questi signori non vogliono, per ridare dignità ad un democrazia in coma. Altrimenti non resta che una vera rivoluzione per liberarci di questa cappa che ci soffoca. Il resto lo faremo dopo.

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