domenica 10 luglio 2011

La rai ci ridia i soldi del canone con gli interessi

"Gli atti processuali e le intercettazioni telefoniche pubblicate in questi giorni fanno emergere purtroppo con anni di ritardo la sottomissione degli interessi della Rai, e quindi dei suo abbonati, a quelli della concorrente Mediaset per volontà e maneggi di alcuni giornalisti e dirigenti catapultati nella Rai dalla cerchia dei volenterosi collaboratori di Silvio Berlusconi. Che, oltre a essere il capo del governo, è anche il padrone di Mediaset, con un clamoroso conflitto di interessi che solo l'ignavia del centrosinistra e la complicità di fatto del centrodestra ha potuto sottovalutare o far finta di non vedere. Che il manipolo di zelanti messi ai vertici della Rai dal padrone di Mediaset avrebbe fatto danni alla prima a favore della seconda era prevedibile e man mano anche sempre più chiaro, ma ciò che viene documentato dalle intercettazioni telefoniche è semplicemente sconvolgente: il cinismo, il servilismo e il tradimento del proprio ruolo e dovere a favore del massimo potere economico e politico oggi esistente in Italia, e forse nell'intera Europa, si dimostrano di una volgarità e subordinazione ben oltre l'immaginabile. L'Ordine dei giornalisti a volte ha radiato o sospeso colleghi ritenuti indegni della professione o responsabili di scorrettezze di varia gravità. Chiediamo che intervenga con fermezza a carico dei giornalisti colti con le mani nel sacco del tradimento del proprio dovere professionale, dovere che comprende anche la lealtà ed esclude l'intendersela con la concorrenza aziendale. Poiché oltre che giornalisti siamo tutti anche abbonati alla Rai, ne paghiamo cioè ogni anno il canone dal quale derivano i molto lauti stipendi dei felloni in questione, è senza dubbio il caso che si metta in piedi una class action, cioè una azione di responsabilità collettiva sia contro i colleghi in questione sia contro i dirigenti Rai non> giornalisti ma comunque traditori della stessa Rai. Non lasciamo una tale iniziativa a partiti e forze politiche, sempre pronte a barattare anche una tale doverosa iniziativa in cambio di qualche piatto di lenticchie o di caviale. (Pino Nicotri-Senza Bavaglio Consigliere generale Ingpi e consigliere della Lombarda)

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