sabato 7 maggio 2011

La proprietà privata in Italia? Abolita e in mano alla burocrazia

Ormai in Italia non si vive più. Basta una piccola multa, dimenticata, un illecito amministrativo, un'infrazione a qualche codicillo della strada e della navigazione, è ti ritrovi senza casa, senza macchina o con il quinto dello stipendio, se ce l'hai, decurtato. In pratica, se hai delle proprietà, a volte indispensabili per la tua sopravvivenza e il tuo lavoro, uno stupido o troppo zelante funzionario delle tasse o dell'ordine pubblico può farti precipitare nelle infimi posizioni della scala sociale. Insomma, debiti, multe, abusivismo, non guardano in faccia a nessuno: se devi più di ottomila euro ti sequestrano qualsiasi bene e entri in un percorso kafkiano di burocrazia dove il più intelligente dei funzionari ha il cervello di un bambino di dieci anni e forse cerca di evitare la sua frustrazione accanendosi contro di te; se per caso hai bevuto un bicchiere di vino e ti fanno il test dell'alcol, ti levano la patente e poi passi mesi interi per poterla riavere, tra uffici, asl e sportelli, e magari tu guidando ci sfamavi la tua famiglia; se metti qualche cianfrusaglia per strada te la confiscano, anche se in tasca non hai un euro per mantenerti; se usi la tua auto contro le migliaia di regole della navigazione, uno zelante vigile ti blocca l'auto, magari facendosi una risatina o prodigandosi in una filippica sulla morale, o un poliziotto della finanza ti fa ottomila euro di multa. Insomma, da noi la proprietà privata non esiste più, appartiene alla gerit, alle tasse, ai poliziotti e ai vigili.

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