giovedì 10 marzo 2011

Ma perché in giro c'è così tanta polizia ma si perseguitano solo i morti di fame?

In questi giorni mi capita spesso di girare per le strade del centro della capitale: piazza di Spagna, Fontana di Trevi, piazza Navona, il Colosseo, Campo de' Fiori, Pantheon, Porta Portese. Dopo 55 anni vissuti a Roma non riconosco più la mia città eterna. Ci sono vigili dappertutto che ti impediscono di fare tutto con fare da sceriffi; pattuglie di carabinieri, poliziotti, finanzieri in quantità; esercito agli angoli delle strade. Ti siedi su un muretto e ti dicono che non ci si può stare, ti chiedono continuamente i documenti, ti guardano storto. L'altro giorno sono entrato in un bar davanti alla scalinata di Trinità dei Monti: al momento di andare alla cassa mi sono accorto che i soldi non mi sarebbero bastati per pagare ciò che avevo consumato. Mancava poco che mi portavano in prigione per qualche euro, mi hanno fatto la morale e il vigile urbano di turno mi ha detto di non farmi più vedere in giro. Poi è tornato a rincorrere i bengalesi che vendevano i pesciolini con le bolle ai bambini od offrivano rose senza disturbare nessuno. Poi si scopre che tre carabinieri ed un vigile avrebbero violentato la donna di cui si parla qui sotto, che altri hanno fatto strane cose come magari incastrare Marrazzo con i trans ed io ne incontro tanti a dir poco sospetti che poi ci guardano in cagnesco se hai la giacca sbottonata. Ma chi sono tutti questi mantenuti e chi li paga per praticamente fare niente. Io li vedo solo perseguire poveracci che cercano di vendere una borsa, prendere a calci in culo gli zingari, fare da scorta a chi ruba davvero e alle escort, ossequiare i ' giusti'. Qui ormai siamo in un regime che vessa i 'deboli 'ed onora i 'forti'.

"Avevo rubato due magliette all'Oviesse e mi hanno scoperta. Non so neppure perché l'ho fatto, la mia vita è un disastro, senza soldi né lavoro e con una bambina da mantenere". Così inizia il racconto della ragazza madre che ha denunciato lo stupro di gruppo in una caserma dei carabinieri. Questa ragazza è stata incarcerata d'urgenza per aver cercato di rubare due fottutissime magliette. Quanto valevano quelle magliette? 20 euro? 30 euro? E si sbatte in galera una persona per un furto del genere? Non era possibile denunciarla a piede libero? Metterla ai domiciliari? E il direttore del supermercato, una volta recuperata la refurtiva (che grande refurtiva...), non poteva ritirare la denuncia? No! Spietati con i morti di fame, con gli ultimi, a rigor di legge mentre per Nicola Cosentino è stata respinta dalla Giunta per le autorizzazioni a procedere della Camera l'esecuzione della custodia cautelare per il reato di concorso esterno in associazione camorristica. Camorra, non due magliette del cazzo. Ti rifugi in Parlamento e sei in salvo, come Alberto Tedesco rinviato a giudizio per la sanità in Puglia.Ci sono i sommersi e i salvati in questo girone infernale che si chiama Italia, riprendendo la metafora di Primo Levi. Esistono zone grigie di potere in cui tutto può succedere, ma solo ai più deboli come a una donna senza famiglia con una figlia da mantenere. Cosa racconterà alla sua bambina dopo l'arresto e lo stupro? Ogni giorno si commettono reati gravissimi sotto i nostri occhi e chi li commette non farà mai un giorno di carcere, protetto dai suoi soldi, dagli avvocati, dalla casta a cui appartiene, sia essa politica, economica, criminale. Noi assistiamo, ci indigniamo e poi passiamo al caffè. Intanto, i sommersi, i ladri di polli, gli ultimi, finiscono in carcere, alcuni ci muoiono in carcere, c'è chi si suicida per la vergogna. Altri sono stuprati. E questa è giustizia? E questa è la legge? Summum ius, summa iniuria. La giustizia è cieca, ma solo da un occhio. Per i poveracci ci vede benissimo.
Le strade, poi, sono piene di uomini armati. Sono tra noi. Sono tanti. Così tanti da essere invisibili. Esco di casa. Davanti al supermercato una guardia giurata, pistola, giubbotto anti proiettile. All'angolo, la banca, uomo armato, basco blu, osserva prima a destra, poi a sinistra, sospettoso. Accelero il passo verso la metropolitana. Prima c'è l'ambasciata di un Paese lontano, vicino al portone una camionetta dell'esercito con il motore sempre acceso. Un soldato ha il mitra bene in vista, puntato verso il basso. Sarà carico? E se gli parte una sventagliata?(al Senato un aviere marittimo che faceva la guardia la canna della mitraglietta me la puntava invece al cuore ed ho dovuto passare in fretta, n.d.r) Uscita della metropolitana. Scale mobili, la vista del cielo che appare lì in alto. Subito, nella piazza, una macchina della Polizia e due dei carabinieri, affiancate una all'altra. Quattro poliziotti e dieci carabinieri armati di tutto punto. Uno fuma una sigaretta. Una sirena, un'auto lampeggiante con altri uomini armati delle Forze dell'Ordine diretti verso un probabile disordine. Tiro dritto, nel viale, tra i negozi, incrocio due guardie municipali armate che parlano tra loro e un vigile con un manganello bianco e una pistola nel fodero. Attraverso l'incrocio, ancora due banche, ancora due guardie giurate di sentinella imbottite di armi. In coda al semaforo, un cellulare dei carabinieri, al verde riparte. Non era per me. Tre uniformi grigie della guardia di Finanza appaiono tra i clienti di un negozio. Altrove la guardia di Finanza non è armata, in Italia lo è.Ho percorso, escluso il tratto della metropolitana, non più di 600 metri e ho visto più uomini armati che in un film d'azione. Faccio il conto a memoria. Tre guardie giurate, due militari, otto carabinieri, sei poliziotti, tre guardie di Finanza, un vigile, due guardie municipali per un totale di 24. Una pistola o un mitra ogni 25 metri. Il tutto nelle giornate normali. In quelle eccezionali invece, che si alternano con sempre con maggior frequenza, una alla settimana ormai, insieme alle manifestazioni e agli eventi centinaia di uomini si aggirano con caschi, manganelli e pistole nelle vie e nelle piazze. In quelle giornate luminose di democrazia, con lo Stato schierato a proteggerci, la percentuale di armi è almeno di una al metro quadro". (dal blog di Beppe Grillo)

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