venerdì 28 gennaio 2011

Quando un essere umano diventa un culo

"Io vivo in un bel posto, un piccolo paese vicino Torino. Per arrivarci si percorrono i vecchi viali costruiti dai Savoia per raggiungere la palazzina di caccia di Stupinigi, una piccola Schönbrunn, forse più bella ed equilibrata. Intorno ci sono boschi mal tenuti, cascine e campi coltivati. E tantissime puttane. Estate e inverno, giorno e notte sono sempre lì, e adesso siamo a -5. Sono sempre le stesse, ce ne è una che ha degli occhiali incredibili, da miope persa, e cammina avanti e indietro con la sua super mini e la testa spinta in avanti, proprio come faccio io che sono miope perso come lei. Mi fa simpatia. Un paio di giorni fa ne è arrivata una nuova. L’ho notata da lontano perché si agitava come una pazza, questo sembrava. Poi, da vicino, ho visto che saltava la corda, come fanno le bambine e i pugili. E sembrava che cantasse una filastrocca; almeno muoveva le labbra come se cantasse. Non credevo ai miei occhi. L’ho guardata bene, sembrava una bambina. Con la divisa d’ordinanza, si capisce: mini, stivali e giubbottino corto. Ma una ragazzetta. Mi ha preso non so se più rabbia o più tristezza. E mi è venuto in mente il mantra di B&C: “Non ci sono denunce. Non ci sono parti offese. Non ci sono vittime. Come si fa a parlare di reati? È una persecuzione”.
Sono degli ignoranti, quantomeno di diritto: i reati si perseguono anche se la parte offesa non li denuncia. Per questo c’è l’art. 330 del codice di procedura: “Polizia o pubblico ministero prendono, anche di propria iniziativa, notizia dei reati”. Non è un caso che lo vogliano abrogare, almeno per la parte che riguarda il pm. Ma, che siano ignoranti, è ovvio e non importante.
È la loro amoralità agghiacciante che mi rende furibondo. Nemmeno tanto perché sono così: è la loro natura, è come prendersela con gli scorpioni perché sono scorpioni.
È perché si sono impadroniti del paese. E fanno passare la loro natura di scorpioni come un modello giusto e soprattutto vincente. E tanti sciagurati ci credono e diventano scorpioni a loro volta. Vampiri che creano altri vampiri, come nei film; solo che qui è vero.
Torniamo alle puttane bambine e no. Cosa è che ne farebbe delle vittime? Forse il fatto che se ne rendano conto? O magari, per essere vittima, ti devi ribellare? E se invece sono contente? Se si annichiliscono come esseri umani, se vivono una vita da bestie (si capisce, alcune da bestie di lusso), scodinzolando per cibo e oggetti preziosi (ma se tutti hanno il Rolex che ti frega di portarlo?), se insomma si fanno schiave da sole, per questo non sono vittime? Della loro stessa stupidità, amoralità, ma vittime? E non sono anche le vittime di chi approfitta di loro?
La ragazzina che salta la corda e Ruby non sono diverse, hanno solo trovato padroni diversi. La prima: uno che non ha denaro e la sfrutta. La seconda: uno che il danaro ce l’ha e se la compra. A pensarci bene, Ruby ha un padrone peggiore. Uno che l’ha convinta che lei non è mente, cuore, anima; che, alla fine, non è nemmeno un essere umano. Ruby “è” un culo. Il “suo” culo. Ruby è felice di “essere” un culo. Non ci sono vittime?". (Bruno Tinti)

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