domenica 21 novembre 2010

Mai un'altra Pompei

"Lo sbriciolarsi di Pompei non è frutto solo dell’incompetenza del Ministro Bondi e va ben oltre le sue manifeste incapacità elo stesso silenzio assordante che ha anticipato il crollo nonostante le reiterate segnalazioni di pericolo. La mancata tutela dei beni storici, artistici, culturali, architettonici e del paesaggio, lo stesso stupro della natura, rispondono a logiche affaristiche, in parte anche criminali. Rientra nel disegno che già nel passato vide unite in convergenze parallele Cosa Nostra e spinte secessioniste nordiste e che mira alla distruzione della storia del nostro Paese e della stessa identità nazionale. Il sub modello berlusconiano e delle cricche necessita – per la realizzazione del disegno autoritario – di mortificare la cultura che è il principale antidoto alle mafie e alle illegalità in generale. Il taglio della spesa pubblica per la cultura, l’archeologia, la scuola, l’università, la ricerca, l’arte, il teatro, la musica, è finalizzata a punire quegli spazi in cui si realizza il pensiero libero che è l’anticamera del pensiero critico e delsuccessivo probabile dissenso all’autoritarismo di cui è impregnato tale sub-modello. L’annichilimento e la progressiva distruzione di tali settori nevralgici per un ordinamento democratico servono a giustificare la monetizzazione in senso predatorio della cultura. Quella che il Ministro della diseconomia Tremonti definì la cartolarizzazione del patrimonio culturale. Gli ideologici delle cricche e della borghesie mafiose, i corrotti di Stato e i corruttori di anime, utilizzeranno i megafoni del regime per giustificare l’ingresso dei prenditori di soldi pubblici anche nel patrimonio artistico, paesaggistico e culturale. Pontificheranno sulla inderogabilenecessità dell’immissione di capitali privati e sulla privatizzazione della stessa storia del Paese. Dopo aver dissipato, per incompetenza o dolo, una quantità enorme di risorse pubbliche diranno che vendere il Colosseo, le Dolomiti o la Reggia di Caserta sarà assolutamente indispensabile perevitare il rischio di fare la fine della Grecia. Ci spingono nel collasso democratico e poi sostengono che ci vogliono le leggi speciali, è un’operazione di chiaro stampo peronista. L’Italia che diviene una grande SPA, dove tutto si privatizza, anche la storia, le coscienze, la vita, la democrazia. Coloro i quali hanno provocato il crollo morale dell’Italia ci esporranno con l’avallo di prezzolati opinionisti e comunicatori che la privatizzazione – l’accordo tra loro stessi e i soliti gruppi imprenditoriali – è l’unica strada da intraprendere per salvare il nostro patrimonio. E’ una bugia criminogena. Un ulteriore tassello nel mosaico dello stato di eccezione è vendere la storia del nostro Paese, distruggere gli stessi ricordi, la memoria, con cui si radica la coscienza di un popolo. Affari e denaro, rafforzare le convergenze tra pezzi della politica e dell’impresa, magari con il collante delle mafie e dei poteri occulti. Il capitalismo non c’entra nulla, si tratta di grumi affaristici che operano con logiche padronali ed eversive della Costituzione. Quando si accorgeranno che l’acqua sta per finire, che l’aria èmefitica, che il cibo è scarso, forse capiranno che hanno ucciso il futuro, compreso quello dei loro figli". (Luigi de Magistris)

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