lunedì 1 novembre 2010

Io sto con Cassano

"E forse sarò l'unico a dire: sto con Cassano. Ma tutta la vita. Dice: ha sbroccato. Quello gioca a calcio. Bene, come può. "Ma non è Baggio". E pazienza, pensate che a lui non roda? E quel coro ipocrita: ora è maturato, perché si è sposato e aspetta un figlio. Oh, la madonnina: soltanto in un Paese dove gli stalinisti son diventati bigotti, le mignotte accusano i puttanieri e hai sentito il monito del papa? No che non l'ho sentito, guardavo Cassano inventarsi il gol del vantaggio contro l'Inter a Milano.Sto con Cassano: ha insultato il suo presidente. Si può insultare liberamente il capo del governo, sennò sarebbe censura, ma non chi ti paga. Chi ti paga ti può insultare, avvilire, licenziare su due piedi e poi andare a cena con la Marcegaglia, brava donna che quando Berlusconi non le dava fastidio gliele costruiva le scatole vuote alla Maddalena, chi ti paga è padrone del tuo tempo e della tua morale. Giusto, no? E chi ci sta più dalla parte di chi prende la paga? Ma quello prendeva tre milioni l'anno. Il principio è lo stesso. Per il petroliere erano arachidi. Sto con Cassano: una vita a farsi giudicare, neppure un Brera a trovargli un soprannome decente, se sbrocca Balotelli, oddio non fate i razzisti, se sbrocca Totti insorge per lui Roma capitale, se sbrocca...Cassano ha i brufoli. Sto con Cassano, con i cattivi tenenti, con i cattivi attaccanti. Ho conosciuto quelli buoni. E li evito". (La Repubblica)

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