mercoledì 16 giugno 2010

Io non sono italiano


Da oggi non mi riconosco più in questo Stato, nelle sue istituzioni e nelle sue rappresentanze politiche. Mi ritengo libero di agire per averne uno diverso e migliore fuori dalle gabbie apparentemente democratiche che ci imprigionano e che sono state occupate da mestieranti da quattro soldi e malavitosi senza scupoli sociali e morali. Mi rifiuto di pagare qualsiasi tassa e gabello che continui ad ingrassare faccendieri e puttanieri che hanno occupato le nostre istituzioni, le nostre tesorerie e le nostre rappresentanze. Da oggi e fino a quando non ci sarà una rigenerazione completa della nostra società non mi sento rappresentato da nessuno. Chi crede nelle stesse cose mi segua. Quando i rubinetti delle casse pubbliche non saranno più riempiti dai nostri soldi questi banditi andranno a rubare, corrompere e rimestare altrove, magari in galera, lasciandoci liberi di esistere civilmente. Altrimenti rimane solo lo scontro diretto. A proposito, come giornalista professionista posso pubblicare senza andare in galera per quattro anni. Utilizzatemi, mi metto a disposizione di chi non lo potrà fare.

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