domenica 23 maggio 2010

Libri al vento

Scrivere un libro è sicuramente una fatica. Scriverne di inutili è da sciocchi. Invece si continuano a vedere autori proporne per poi essere intervistati dall' anchorman di turno. Sembra come se se non scrivi un libro non sei nessuno. Così come se non hai un partito non puoi essere rappresentato. Ma chi lo dice che dentro un libro c'è qualcosa di buono? Spesso sono insulsaggini con una firma sopra per far fare profitti all'editore, per portare avanti tesi proprie o di altri e per far dire idiozie da parte dell'autore in tv, che spesso si è fatto scrivere il libro da qualcun altro. Per capirci faccio qualche nome: Walter Veltroni (i suoi libri, dall'Africa in giù, sono delle ovvietà intrise di luoghi comuni lontano dal reale); Andrea Romano (giovane fatto passare per storico che infila un'ovvietà dopo l'altra dopo esser passato per tutte le fondazioni possibili), Bruno Vespa (lo scrivano del cavaliere mascherato che riscrive la storia a suo piacimento), Oliviero Beha (io non lo capisco di che parla) e tantissimi altri. Cari autori da strapazzo, se proprio dovete scrivere non ce lo fate sapere.

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