sabato 17 aprile 2010

Torna il bue marino

"La Foca monaca, animale simbolo del rischio di estinzione dovuto all'alterazione del mare per mano dell'uomo, è tornata a nuotare in acque dove non la si vedeva più dagli anni '50: quelle di fonte alle isole Egadi. «La notizia ci inorgoglisce» ha detto a caldo il sindaco di Favignana, Lucio Antinoro, che ha commentato così il ritorno della foca monaca nelle acque di fronte all'isola di Marettimo. La buona notizia è stata riferita da alcuni pescatori che hanno anche corredato con le immagini di un video l'avvistamento. Gli esperti del Wwf, che proprio a Marettimo dal 1985 hanno svolto in questi anni un'intensa attività di sensibilizzazione, hanno analizzato il video realizzato dai pescatori di Marettimo e ne hanno dedotto che «si fa sempre più reale l'ipotesi che si tratti di diversi esemplari, una piccola colonia quasi certamente impegnata in un'attività riproduttiva in loco». L'avvistamento si aggiunge a quelli registrati in questi ultimi anni lungo le coste italiane, dal Tirreno centrale al Salento, comprese le acque antistanti l'Oasi Wwf di Policoro nello Ionio, fino alle coste sarde. «Speriamo davvero che il suo ritorno faccia comprendere a tutte le comunità locali che vivono lungo le nostre coste che una specie così rara rappresenta una ricchezza da difendere e custodire con saggezza», ha detto Fulco Pratesi, Presidente onorario del Wwf Italia, apprezzando il messaggio del ministro dell'Ambiente «che bene ha fatto a sottolineare l'importanza di un coinvolgimento responsabile e fruttuoso con le popolazioni locali». «Una bellissima notizia - aveva infatti detto il ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo - e, come ministero, intendiamo adottare in questa occasione un atteggiamento nuovo, e confidiamo, efficace: intendiamo nominare custodi di questo tesoro la comunità e i pescatori stessi di Marettimo». (Corriere della Sera)
Speriamo che la foca monaca ritorni anche all'isola di Gorgona. Noi la chiamavamo il bue marino e veniva a partorire nella grotta dietro a Bellavista. Poi è scomparsa. Ora a noi gorgonesi è vietato andare in quella grotta perché protetta da vincoli ambientali. Da ragazzi noi arrivavamo ad una spiaggetta a cui si accedeva solo passando in un corridoio marino sottorraneo. Si sbucava in una grotta con una bella spiaggetta di ciottolato, illuminata da una piccola fessura che faceva penetrare fasci di luce, rendendo il tutto a dir poco suggestivo. Lì, quando noi non c'eravamo, veniva la foca monaca a partorire i suoi piccoli. Me lo aveva raccontato mio zio Gigi, uno degli ultimo pescatori gorgonesi, che qualche volta mi portava con lui, dopo molte insistenze di mia nonna, a pescare a traino le lecce alla punta di Bellavista, quella più prolifica di tutti sin dai tempi antichi.

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