mercoledì 28 aprile 2010

No al nucleare

"In Italia non ci sarà mai il nucleare. Posso assicurare al governo che perseverare su questa linea, in questi termini, sara' la sua Caporetto. La legge italiana deve essere cambiata. Non e' possibile che in una democrazia venga sconfessato, da un manipolo di affaristi, un referendum che ha portato l’80% dei votanti ad esprimersi contro il nucleare. Ciò che viene abrogato da un referendum, dovrebbe essere reintrodotto solo tornando ad interpellare direttamente la popolazione, o in alternativa, la più ampia rappresentanza della stessa, ossia il Parlamento e non Sarkozy né Putin. Questo esecutivo tradisce perfino i propri elettori. La dimostrazione sta nel fatto che, durante le elezioni regionali, è stata sospesa qualsiasi campagna pro-nucleare salvo poi riprendere il discorso nella villa privata di Berlusconi. Perfino i governatori delle regioni cadute nella trappola del centrodestra, rifiutano che sia lo Stato a decidere sull’ubicazione delle centrali. Cari cittadini state molto attenti e siate informati poiché solo così potrete resistere ad un anno di ‘lavaggio del cervello’ che il Presidente del Consiglio diabolicamente chiama “sensibilizzazione”. Noi faremo altrettanto per il bene del Paese ma non disponiamo di sei reti unificate e dunque chiediamo il vostro aiuto per sensibilizzare amici, familiari e vicini di casa. Il nucleare è fallimentare sotto tutti i punti di vista, soprattutto dal punto di vista economico. Una centrale nucleare, infatti, opererebbe costantemente in perdita, con un impatto pesante sul debito pubblico e sulle bollette degli italiani. Per costruirla ci vorrà circa un decennio e potrà operare al massimo per una ventina d’anni. Le sue scorie radioattive, che avranno tempi di smaltimento millenari, le pagheremo per tutto il tempo di stoccaggio, oppure saranno affidate da politici disonesti alla ‘ndrangheta per affondarle nei mari di casa nostra. Questo governo propone almeno quattro centrali nucleari per produrre l’8% di fabbisogno energetico nazionale: tutto ciò è demenziale. Un esempio perfetto del fallimento del nucleare è la Francia. Nella nazione d’Oltralpe si sono verificati, infatti, oltre 100 incidenti in un anno . La Francia, inoltre, affonda le scorie in acque internazionali o le stocca in Africa e in Siberia. Se non fosse per l’utilizzo militare, lo stesso Sarkozy cestinerebbe il nucleare dall’oggi al domani. E allora, se il Presidente del Consiglio non accetterà di fare un passo indietro, manifesteremo anche in Francia per sensibilizzare i cittadini sul fatto che sono correi del pericolo verso il quale gli italiani saranno esposti in futuro. Tutto questo perché la Francia ha venduto all’Italia una tecnologia fallimentare che segnerà il futuro di intere generazioni. E’ importante intraprendere ora una scelta strategica e vincente in campo energetico per evitare di drenare finanziamenti, ricerca e tecnologia, alle vere ed uniche fonti del futuro: le energie rinnovabili. Il fatto che un cittadino, con un pannello solare di pochi decimetri quadri, possa mettere alla porta l’Enel e le sue bollette, risparmiando centinaia di euro l’anno, dovrebbe bastare per far comprendere loro chi sarebbero gli unici soggetti a guadagnare con il ritorno del nucleare. L’Italia dei Valori ha scelto la via del referendum contro il nucleare, contro la privatizzazione dell’acqua e contro il legittimo impedimento, ed avvierà la raccolta firme su tutto il territorio nazionale a partire dal 1 maggio, per restituire la parola e la dignità ai cittadini. Il governo tenterà di fare il ‘lavaggio del cervello’ ai cittadini per salvare i suoi affari, noi faremo informazione per salvare il Paese e chiediamo a tutte le forze politiche e della società civile di schierarsi con chiarezza o contro o a favore del nucleare, invitandole a contribuire alla raccolta firme. Il referendum contro il nucleare è la linea di demarcazione tra chi vuole tutelare il popolo italiano e chi persegue, invece, tornaconti economici". (Antonio Di Pietro)

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Sono assolutamente d'accordo, ma come possiamo, noi poveri mortali, impedire il volere dei burocrati e, sopratutto, del piccolo Napoleone?

ilgorgon ha detto...

i burocrati sono al nostro servizio...l'impegno di ognuno di noi può far cascare un castello di kafka organizzato come un'impresa a delinquere...lo Stato siamo noi e serve per organizzarci al meglio...non per fare i comodi di qualcuno...il piccolo napoleone di cartapesta cascherà con un rande botto..