venerdì 22 gennaio 2010

Lo Stato clericale

"Rimozione dall'ordine giudiziario. È la durissima sanzione inflitta dalla sezione disciplinare del Consiglio superiore della magistratura a Luigi Tosti, il giudice di Camerino (Macerata) accusato di omissione di atti d'ufficio per essersi rifiutato di celebrare le udienze del tribunale, per la presenza del crocifisso in aula. Una decisione che il diretto interessato contesta duramente: "Pagina nera, farò ricorso".Tosti - diventato celebre negli anni scorsi proprio per le sue battaglie contro la presenza di simboli religiosi in luoghi "istitutuzionali" - era stato assolto un anno fa dalla Cassazione, dopo una condanna in primo grado. Già sospeso dalle funzioni e dallo stipendio nel 2006, dopo il verdetto di oggi non potrà più indossare la toga. Ma oggi è stato proprio lui a proporre ai membri del Csm due soluzioni alternative: ''O date ragione a me e rimuovete i crocifissi da tutte le aule di giustizia italiane, oppure non potete far altro che cacciarmi dalla magistratura'' ha detto, in sostanza. La disciplinare del Csm, che in passato aveva già sospeso Tosti ha scelto la seconda strada. "Oggi si è scritta una pagina nera per la laicità dello Stato italiano": questo è stato il commento di Tosti. Che ha annunciato che impugnerà questo verdetto "prima davanti alle sezioni unite civili della Cassazione, poi, se sarà confermata una sentenza negativa, mi rivolgerò alla Corte europea. Nessuno può essere obbligato a subire una violazione di diritti inviolabili nè a violare quelli degli altri, e nemmeno il principio costituzionale supremo di laicità".E sulla vicenda è intervenuto anche il vicepresidente del Csm, Nicola Mancino. Spiegando così la decisione dell'organo di autogoverno: "Con l'intenzione di risolvere una questione di principio, il giudice Luigi Tosti s'era rifiutato di tenere udienza anche dopo che il presidente del tribunale gli aveva messo a disposizione un'aula senza il crocifisso, con ciò venendo meno all'obbligo deontologico e ai doveri assunti in qualità di magistrato che gli impongono di prestare servizio". E ancora: "Il Csm non è nè la Corte Costituzionale nè la Corte Europea; non doveva risolvere, e in effetti non ha risolto la questione della legittimità o meno di tenere il Crocifisso in un'aula giudiziaria. Il dottor Tosti è stato giudicato per essersi rifiutato di tenere comunque udienza fino a quando in tutti i Tribunali d'Italia non fossero stati rimossi i crocifissi". (La Repubblica)

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