martedì 15 dicembre 2009

Follia Italia

Ormai siamo al delirio. Per mantenere un potere ottenuto con corruzione, falso e prepotenza, si accusano gli avversari di quello che il potere stesso ha fatto. Si iniziano liste di proscrizione, si indicano obiettivi e persone, si vuole limitare la libertà di espressione. Serve calma ed impegno da parte di tutti affinché questa follia finisca senza violenza contro prevaricatori senza scrupoli. Solo l'impegno, anche minimo, di tutti fermerà lo scempio a cui stiamo assistendo. La deprecabile violenza fisica contro questo o quel personaggio non cancella anni di corruzione, prepotenza, minacce e ricatti.

"La circostanza davvero orribile è che mentre tutti i commenti “da sinistra” iniziano con la più scontata (e condivisibile) delle premesse, la condanna del gesto violento, la pietà per quel volto insanguinato e spaventato del premier, tutti i commenti “da destra” non premettono nulla, addentano l’osso della notizia e accusano. Cercano “i mandanti morali”. Li scovano. Secondo Fabrizio Cicchito sono Eugenio Scalfari, la Repubblica, Annozero. Secondo i senatori della pdl, Marco Travaglio, Di Pietro, Il Fatto. Secondo tutti: “gli odiatori dell’opposizione”, i manifestanti del No B. Day., i fomentatori della campagna d’odio, il quale odio si sarebbe esercitato sfruttando le rivelazioni sessuali sulla vita privata del premier, le inchieste giudiziarie, i fallimenti dell’azione di governo, gli scollamenti della maggioranza. E’ tutto diventato una premessa al gesto di Massimo Tartaglia. Il viatico al sangue. La giustificazione (politica) della violenza. Persino la proverbiale mitezza di Rosy Bindi è stata capovolta in oscura minaccia al Cavaliere ferito. Vogliono il complotto a tutti i costi. Lo pretendono. Il “Complotto costituzionale” come titolava l’altro giorno Il Giornale. Per farne l’inizio dell’incendio dentro al quale bruciare gli ultimi nove mesi di Italia sgovernata, scandali, rendiconti giudiziari. Liquidando la sola opposizione che li impensierisca, quella dell’informazione, dei fatti raccontati ogni giorno, delle piccole verità quotidiane, oscurate dai cupi schermi della propaganda". (Marco Travaglio)

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