mercoledì 18 marzo 2009
La sinistra dei baccelloni.
"Un bel paio di guanti, ma fallati (o fatati?):quello sinistro tende a rovesciarsi,col dentro che va in fuori. L'altro no.E alla fine si resta con due destre'. Ho scritto questa poesia cinque anni fa, quando, lavando i piatti, mi accorsi che un guanto sinistro, se rovesciato, diventa destro. E’ una di quelle proprietà trasformazionali analizzate dalla topologia, disciplina che studia forme e figure sottoposte a particolari mutamenti. Dal punto di vista politico, però, la cosa mi è apparsa chiara solo nei giorni scorsi. Solo dopo la resistibile ascesa di Dorina Bianchi a capogruppo della Commissione Sanità del Senato, ho capito quanto i miei versi fossero stati atrocemente profetici. Ai tempi del governo Prodi, beata innocenza!, mi sembrava giusto scandalizzarsi per l’ipocrisia di una sinistra che accettava una scuola privata finanziata dal denaro pubblico. Chi avrebbe immaginato cosa sarebbe successo di lì a poco? E’ successa semplicemente un’infiltrazione batteriologica. Mentre tutti pensavano che il nuovo Pd avrebbe dovuto conciliare laici e cattolici (cattolici come Pietro Scoppola, Rosy Bindi o Ignazio Marino), una forma di vita inattesa e letale si è inserita all’interno del nuovo organismo, devastandolo: i clericali. Certo, l’azione del Vaticano ha svolto un ruolo importante. Ma questo non spiega l’invasione dei baccelloni giganti, ultracorpi politici inseriti nell’opposizione italiana per minarne l’unità. Con il loro arrivo, la fede si è trasformata da scelta individuale in strumento di sopraffazione. Mirabilmente sfruttato dalla maggioranza, il caso Englaro ha svelato l’anima nera, violenta, vendicativa, prevaricatrice, di ogni santa inquisizione, il gusto inebriante per la conversione forzata: “Non mi basta decidere per me, voglio farlo anche per te. Voglio che tu sia libero di ubbidirmi”.Ed eccoci al capolavoro conclusivo: nelle scuole di Roma, agli studenti di ogni cultura e religione, è stata inflitta per legge la dieta quaresimale (e anche le ceneri forzate sulla testa in chiesa, n.d.r.). Poco importa che sia stata la maggioranza a imporre questo scempio: i nostri teodem non avrebbero potuto fare di meglio. E allora ciao, Dorina, ti saluto. Se ci sei tu, non posso esserci io, io che (anatema!) credo nel diritto dell’individuo all’autodeterminazione. Ti saluto, Pd, ma a malincuore, e spero, un giorno, di tornare a votarti, quando la squadra dei tuoi baccelloni avrà fatto ritorno al suo pianeta". (Valerio Magrelli)
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento