sabato 31 gennaio 2009

Questi signori non hanno niente da fare o sono al servizio di qualcuno.

"L'Unione delle camere penali (il cui responsabile è legale della famiglia Berlusconi, n.d.r.) ha denunciato il leader dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, per vilipendio, per aver offeso l'onore e il prestigio del presidente della Repubblica. Nella denuncia, l'Unione camere penali ricorda le reazioni indignate per «la vistosità della portata offensiva delegittimante provocate» nel mondo politico dalle accuse formulate da Di Pietro nei confronti del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Di Pietro ha detto di accettare «ben volentieri la sfida che il presidente dell'Unione delle camere penali, Oreste Dominioni, - persona che rispetto e stimo sia sul piano personale che sul piano professionale - mi lancia dichiarando di denunciarmi per vilipendio al Capo dello Stato. Sono certo che vincerò la causa per tre buone ragioni: la prima perché non ho mai accusato il Capo dello Stato di essere mafioso né l'ho mai pensato; la seconda perché ... ho esercitato un legittimo diritto di critica che la Carta costituzionale garantisce a tutti i cittadini nei confronti di ogni autorità; la terza perché, a prova del predetto diritto di critica (di ben più ampio spessore), porterò in tribunale una copiosa rassegna stampa riguardante numerosi casi di critica nei confronti di altri presidenti della Repubblica (Cossiga e Ciampi), senza che nessuno abbia sollevato tale e tanto clamore come quello scatenatosi nei miei confronti solo perché non sono allineato al sistema e non mi rassegno ad abbassare la testa". Di Pietro ha anche preannunciato che non chiederà che gli sia riservata l'insindacabilità delle dichiarazioni rese come parlamentare".

1 commento:

LUIGI A. MORSELLO ha detto...

Oreste Dominioni, autore di un pregevole commentario al codice penale edito da Giuffrè e legale si Silvio dalla prima ora !
Oggi ho letto, casualmente, il titolo a lettere cubitali de IL GIORNALE: "Di Pietro indagato. Ha commesso un reato."
Spero che Tonino li denunci.