mercoledì 14 maggio 2008

Da oggi io sono rom.

Gli italiani, gli occidentali, che strana gente. Si mobilitano per il Tibet, gridano alla dittatura per la Birmania, lanciano campagne per il Darfur. Terre lontane e sconosciute dove far del bene non fa male a nessuno e mette in pace la coscienza.
Si lanciano campagne e campagne per adottare bambini a distanza, si chiedono continuamente soldi per aiutare questo o quel villaggio, si inviano aiuti in Paesi di cui nemmeno si conosce l'esistenza.
A casa propria invece cosa facciamo: cacciamo popoli e bambini, bruciamo le loro misere baracche, facciamo leggi che proteggono le nostre proprietà intoccabili.
Ho visto bambini terrorizzati piangere mentre folle inferocite inveivano contro i loro padri. Ho visto baracche incendiate dai vandali civilizzati dalla tv, ho visto apette con quattro cartoni allinearsi per andare chissà dove, forse alla ricerca di un altro sottopasso di cavalcavia per avere un tetto per ripararsi.
Ma non ho ancora sentito levarsi nessuna voce in difesa dei rom, non ho visto nessuna mobilitazione per difendere i loro bambini, non ho visto nessuno mobilitarsi per gridare allo scempio.
Da oggi non sono più italiano, nè tibetano o birmano, io voglio essere un rom.

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