venerdì 31 ottobre 2014

Articolo 73 della Costituzione italiana: il presidente è diventato re!


Art. 73.
Le leggi sono promulgate dal Presidente della Repubblica entro un mese dall'approvazione.
Se le Camere, ciascuna a maggioranza assoluta dei propri componenti, ne dichiarano l'urgenza, la legge è promulgata nel termine da essa stabilito.
Le leggi sono pubblicate subito dopo la promulgazione ed entrano in vigore il quindicesimo giorno successivo alla loro pubblicazione, salvo che le leggi stesse stabiliscano un termine diverso.

DISATTESO!

Attualmente il presidente della Repubblica, divenuto re, dice al governo quali leggi fare!


giovedì 30 ottobre 2014

La mia Africa. Burkina Faso. Dopo 27 anni dall'assassinio di Sankara il popolo si riprende il Paese


Burkina Faso. Dopo 27 anni dall'assassinio di Sankara, il popolo si riprende il Paese...A Ouagadougou ci passai nel 1992 con la mitica Air Afrique, atterrando su un aereoporto che sembrava una fattoria nella savana, Scalo tecnico. Misi fuori la testa e la rimisi nella carlinga dell'aereo dal caldo asfissiante. Poi il Parco del W, con gli elefanti, al confine con il Mali, e il mal di pancia da coca cola ghiacciata. I miei tre guardiani burkinabé a Grand Bassam, in Costa d'Avorio, i migranti di lì. Di loro ti potevi fidare, anche se erano poveri. Gli lasciai i miei due cani quando partii da un colpo di stato simile a quello di oggi.

Firma per liberare Gorgona!



Da diversi mesi, ormai, grazie all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con me, con i vostri amici e i vostri conoscenti. La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei". 
Entrambe riguardano l'isola di Gorgona e il suo mare, nel Santuario dei Cetacei e nel Parco Naturale dell'Arcipelago Toscano.


A Gorgona, infatti, a sole 19 miglia da Livorno, coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è carta straccia. 
Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere si è arrivati addirittura all'interdizione ad alcuni abitanti, da parte del ministero di Giustizia che gestisce la prigione, di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa. 
L'obiettivo di questi mediocri burocrati, che paghiamo anche 20.000 euro al mese per fare poco e niente, è di spopolare l'isola chiudendola ai civili per poi andarci a fare le vacanze gratis con la scusa delle cooperative per detenuti. 
E' gia successo con la vicina isola di Pianosa, anch'essa in passato sede di un carcere e di un paese. 
Per questo motivo sono stati anche di nuovo interrotti i collegamenti marittimi pubblici con Gorgona, impedendo così qualsiasi accesso civile all'isola.
Bisogna fermare questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch


Intanto è già attivo a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori dell'iniziativa, mentre le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel da tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche ripulenti. 
Aspettiamo che il nuovo sindaco pentastellato di Livorno faccia qualcosa dopo decenni di complicità del pd labronico. 
Per ora il mercato è dalla nostra parte perché nessuno ha fatto un'ordinazione e forse il rigassificatore chiuderà per mancanza di clienti!
Per firmare clicca qui sotto:

Dare un reddito a tutti!


Cari amici,

da qualche mese è in corso una nuova petizione:
Reddito di cittadinanza in Italia per tutti quelli che ne hanno bisogno!
In Germania, Olanda, Svezia, Finlandia e in quasi tutti i Paesi occidentali già esiste e funziona più che bene!
E' una questione molto importante che riguarda milioni di cittadini abbandonati alla loro sorte.
Senza un reddito, in una società capitalista come la nostra, non sei nessuno, non puoi prendere nessuna decisione, perdi dignitò, perdi tutto.
In questo Stato, non avere un reddito significa scomparire, perché non esiste nessun tipo di sostegno sociale, se non quello di una carità miserevole.
I soldi ci sono! Basta toglierli a chi ce li sta rubando e tra le pieghe dello spreco e dell'evasione.
Insieme possiamo fare la differenza! 
Se la firmerete e poi la condividerete con i vostri amici e contatti, riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di 150.000 firme e potremo cominciare a fare pressione sul Governo e il Parlamento italiano per ottenere il risultato che vogliamo.

Clicca qui ! per saperne di più e per firmare: 
http://www.avaaz.org/it/petition/Governo_italiano_Reddito_di_cittadinanza/?launch

Campagne come questa partono sempre in piccolo, ma crescono se le persone si attivano. Ti prego di prenderti un momento per dare una mano firmando e spargendo subito la voce.
Condividi e diffondi il più possibile!


«In Europa è rimasta soltanto l’Italia senza un reddito minimo garantito. Persino la Grecia, che versa in condizioni economiche più drammatiche delle nostre, ha approvato questa fondamentale misura di protezione sociale. Entro questo mese partirà il progetto pilota in 13 comuni greci con dei criteri di assegnazione basati sul reddito e sul patrimonio. 
Il reddito minimo garantito greco, per esempio, andrà da un minimo di 200 euro a un massimo di 500 euro al mese. Entro la fine del 2015 tutta la Grecia usufruirà del reddito minimo garantito. Anche il governo cipriota ha introdotto il reddito minimo garantito. Siamo davvero rimasti gli unici a non averlo»

Del reddito di cittadinanza potrà beneficiarne chiunque abbia perso il lavoro e chi, pur lavorando, non riesca a superare la soglia minima di sopravvivenza: nel primo caso verrà erogato il contributo massimo di 600 euro; nel secondo caso lo Stato provvederà ad integrare il reddito fino a quota 600. L’importo sarà calcolato sulla base del nucleo familiare, ma l’aiuto verrà erogato ad ogni membro. Esempio: una famiglia è composta da due persone, una percepisce un reddito di 400 euro al mese e l’altra non ha entrate. Il primo componente riceverà 200 euro (per arrivare a quota 600), il secondo riceverà il contributo pieno e per ogni figlio a carico aumenterà l’importo del sostegno. Andrà ad integrare anche le pensioni minime .I centri per l’impiego offriranno a chi è disoccupato fino a tre offerte di lavoro, inzialmente “congrue”, ovvero adatte al suo curriculum.

SIAMO TUTTI COINVOLTI!

La crisi ormai ci tocca tutti da vicino e non possiamo più stare a guardare. Dobbiamo coinvolgerci per buttare giù questo mare di ipocrisia ed incompetenza che ci attanaglia. Una crisi che io vivo da qualche anno; poi c'è chi ha preferito lasciare un lavoro troppo coinvolgente chi non può più cantare perché lo hanno licenziato su due piedi, chi se n'è andato a vivere in campagna, chi vede la sua famosa industria dissolversi sotto le manganellate della polizia, chi non riesce a mandare avanti il suo laboratorio e deve vendersi i beni del nonno e così tante altre storie. Prima erano quelle degli altri. Ora sono le nostre. E' l'ora di dire basta, mandare a casa questi stupidi che ci governano. Rimboccarci le maniche per iniziare una nuova era.

Salvo

Non sapere di sé vuol dire vivere.
Sapere poco di sé vuol dire pensare.
Sapere di sé, all’improvviso,
come in questo momento lustrale,
vuol dire avere subitamente
la nozione della monade intima,
della parola magica dell’anima.
Ma una luce improvvisa brucia tutto,
consuma tutto.
Ci lascia nudi persino di noi stessi.
E’ stato solo un attimo e mi sono visto.
Poi non so più dire che sono stato.
(F.Pessoa, 1930)

mercoledì 29 ottobre 2014

Africa, come aiutarla veramente...

La corruzione dilaga in Africa. Soprattutto per la depredazione continua delle loro materie prime da parte delle nostra mutinazionali. E' uno dei principali motivi per il quale la popolazione non riesce ad uscire da una crisi perenne. Pochissime persone, quelli nei posti clou dell'economia che interessa ai bianchi, sono ricchissimi. Gli altri poverissimi. Gli Stati, poi hanno debiti stratosferici con le sanguisughe degli organismi internazionali, che chiedono interessi altissimi per i loro prestiti usurai. Gli aiuti degli occidentali vanno nelle tasche di pochi, che non le usano per i loro cittadini, ma solo per se stessi e i loro servitori. Le colonie sono passate da politiche ad economiche. Le piantagioni sono quasi tutte delle multinazionali estere, che comprano il prodotto ancora prima che nasca, lasciando nella miseria chi ci lavora. Finché la popolazione non si riprenderà il potere, senza delegarlo ad una massa di ladroni corrotti, migliaia di esseri umani continueranno a bussare alle nostre porte. Inevitabilmente. 

Articolo 72 della Costituzione italiana: le leggi le fa il più forte!


Art. 72.
Ogni disegno di legge, presentato ad una Camera è, secondo le norme del suo regolamento, esaminato da una commissione e poi dalla Camera stessa, che l'approva articolo per articolo e con votazione finale.
Il regolamento stabilisce procedimenti abbreviati per i disegni di legge dei quali è dichiarata l'urgenza.
Può altresì stabilire in quali casi e forme l'esame e l'approvazione dei disegni di legge sono deferiti a commissioni, anche permanenti, composte in modo da rispecchiare la proporzione dei gruppi parlamentari. Anche in tali casi, fino al momento della sua approvazione definitiva, il disegno di legge è rimesso alla Camera, se il Governo o un decimo dei componenti della Camera o un quinto della commissione richiedono che sia discusso o votato dalla Camera stessa oppure che sia sottoposto alla sua approvazione finale con sole dichiarazioni di voto. Il regolamento determina le forme di pubblicità dei lavori delle commissioni.
La procedura normale di esame e di approvazione diretta da parte della Camera è sempre adottata per i disegni di legge in materia costituzionale ed elettorale e per quelli di delegazione legislativa, di autorizzazione a ratificare trattati internazionali, di approvazione di bilanci e consuntivi.

DISATTESO!

L'intera procedura è in mano ai partiti e influenzata dalle lobbies!

martedì 28 ottobre 2014

Firma per salvare l'isola di Gorgona



Da diversi mesi, grazie all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con me, con i vostri amici e i vostri conoscenti. La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei". 
Entrambe riguardano l'isola di Gorgona e il suo mare, nel Santuario dei Cetacei e nel Parco Naturale dell'Arcipelago Toscano.


A Gorgona, infatti, a sole 19 miglia da Livorno, coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è carta straccia. 
Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere si è arrivati addirittura all'interdizione ad alcuni abitanti, da parte del ministero di Giustizia che gestisce la prigione, di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa. 
L'obiettivo di questi mediocri burocrati, che paghiamo anche 20.000 euro al mese per fare poco e niente, è di spopolare l'isola chiudendola ai civili per poi andarci a fare le vacanze gratis con la scusa delle cooperative per detenuti. 
E' gia successo con la vicina isola di Pianosa, anch'essa in passato sede di un carcere e di un paese. 
Per questo motivo sono stati anche di nuovo interrotti i collegamenti marittimi pubblici con Gorgona, impedendo così qualsiasi accesso civile all'isola.
Bisogna fermare questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch



Intanto è già attivo a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori dell'iniziativa, mentre le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel da tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche ripulenti. 
Aspettiamo che il nuovo sindaco pentastellato di Livorno faccia qualcosa dopo decenni di complicità del pd labronico. 
Per ora il mercato è dalla nostra parte perché nessuno ha fatto un'ordinazione e forse il rigassificatore chiuderà per mancanza di clienti!
Per firmare clicca qui sotto:

Un reddito per tutti


Cari amici,

da qualche mese è in corso una nuova petizione:
Reddito di cittadinanza in Italia per tutti quelli che ne hanno bisogno!
In Germania, Olanda, Svezia, Finlandia e in quasi tutti i Paesi occidentali già esiste e funziona più che bene!
E' una questione molto importante che riguarda milioni di cittadini abbandonati alla loro sorte.
Senza un reddito, in una società capitalista come la nostra, non sei nessuno, non puoi prendere nessuna decisione, perdi dignitò, perdi tutto.
In questo Stato, non avere un reddito significa scomparire, perché non esiste nessun tipo di sostegno sociale, se non quello di una carità miserevole.
I soldi ci sono! Basta toglierli a chi ce li sta rubando e tra le pieghe dello spreco e dell'evasione.
Insieme possiamo fare la differenza! 
Se la firmerete e poi la condividerete con i vostri amici e contatti, riusciremo presto a ottenere il nostro primo obiettivo di 150.000 firme e potremo cominciare a fare pressione sul Governo e il Parlamento italiano per ottenere il risultato che vogliamo.

Clicca qui ! per saperne di più e per firmare: 
http://www.avaaz.org/it/petition/Governo_italiano_Reddito_di_cittadinanza/?launch

Campagne come questa partono sempre in piccolo, ma crescono se le persone si attivano. Ti prego di prenderti un momento per dare una mano firmando e spargendo subito la voce.
Condividi e diffondi il più possibile!


«In Europa è rimasta soltanto l’Italia senza un reddito minimo garantito. Persino la Grecia, che versa in condizioni economiche più drammatiche delle nostre, ha approvato questa fondamentale misura di protezione sociale. Entro questo mese partirà il progetto pilota in 13 comuni greci con dei criteri di assegnazione basati sul reddito e sul patrimonio. 
Il reddito minimo garantito greco, per esempio, andrà da un minimo di 200 euro a un massimo di 500 euro al mese. Entro la fine del 2015 tutta la Grecia usufruirà del reddito minimo garantito. Anche il governo cipriota ha introdotto il reddito minimo garantito. Siamo davvero rimasti gli unici a non averlo»

Del reddito di cittadinanza potrà beneficiarne chiunque abbia perso il lavoro e chi, pur lavorando, non riesca a superare la soglia minima di sopravvivenza: nel primo caso verrà erogato il contributo massimo di 600 euro; nel secondo caso lo Stato provvederà ad integrare il reddito fino a quota 600. L’importo sarà calcolato sulla base del nucleo familiare, ma l’aiuto verrà erogato ad ogni membro. Esempio: una famiglia è composta da due persone, una percepisce un reddito di 400 euro al mese e l’altra non ha entrate. Il primo componente riceverà 200 euro (per arrivare a quota 600), il secondo riceverà il contributo pieno e per ogni figlio a carico aumenterà l’importo del sostegno. Andrà ad integrare anche le pensioni minime .I centri per l’impiego offriranno a chi è disoccupato fino a tre offerte di lavoro, inzialmente “congrue”, ovvero adatte al suo curriculum.

La trattativa

Questo Stato, queste istituzioni, questo Quirinale, questo governo, questo Parlamento, potrebbero essere il frutto di una trattativa con la mafia. Non è possibile immaginare peggior nefandezza e maggiore illeggittimità di quello che ne è conseguito e ne consegue. Praticamente, viviamo governati in virtù di questo patto scellerato. Ma media e classe politica non vogliono nemmeno parlarne e tirano diritto mettendoci sotto il naso un insulso omettino di nome Renzi, dopo esserci sorbiti vent'anni del peggio Berlusconi. Per loro, solo parlarne, sarebbe la fine. Per noi l'inizio di una nuova era.

Articolo 71 della Costituzione italiana: le leggi le faccio solo io!


Art. 71.
L'iniziativa delle leggi appartiene al Governo, a ciascun membro delle Camere ed agli organi ed enti ai quali sia conferita da legge costituzionale.
Il popolo esercita l'iniziativa delle leggi, mediante la proposta, da parte di almeno cinquantamila elettori, di un progetto redatto in articoli.

DISATTESO!

Per ora le leggo le fa solo il governo, a colpi di decreti legge e di fiducie, mentre quelli ad iniziativa popolare li mettono nel cassetto, alzando via via le soglie minime, ma senza mai rispettarle. Insomma, fanno come gli pare, come se l'Italia fosse cosa loro. Se ne vedono le tristi conseguenze.

lunedì 27 ottobre 2014

Cream, il meglio della musica! Ciao Jack! Ciao Fabre!

Io e il mio amico Fabre, sul campetto di calcio del Santa Caterina di Pisa, nel 1969. Fu lui a farmi conoscere i Cream venendo da New York

"Nonostante circa dieci anni fa gli fosse stato diagnosticato un cancro al fegato, Jack Bruce non ha mai smesso di imbracciare il suo basso e regalare concerti e dischi di gran classe. Se ne è andato oggi, all’età di 71 anni, quando la sua carriera di musicista non poteva assolutamente dirsi conclusa. Eppure era iniziata prestissimo, già agli inizi degli anni ’60.
Era diplomato in violoncello, sapeva suonare il piano, ma è stata la “quattro corde” a consegnarlo alla storia del rock. E i suoi primi passi avvennero nei gruppi di Alexis Korner e Graham Bond, complessi votati proprio al genere rock-blues. Qui avvenne il suo incontro con il batterista Ginger Baker, un incontro decisivo dato che nel 1966 i due approfittarono dell’uscita di Eric Clapton dal gruppo di John Mayall per formare insieme al chitarrista il leggendario gruppo dei Cream. Un complesso che, probabilmente, può essere definito il primo supergruppo della storia del rock, visto che ogni componente aveva già alle spalle anni di palcoscenico e di successo.
Se Clapton poteva essere considerato la star vista la sua abilità alla chitarra, fu proprio lui a “ridimensionare” il suo ruolo affermando: “Prima ero abituato a essere un po’ il primattore, ma con i Cream ero semplicemente uno dei tre, perché sia Jack che Ginger sono musicisti straordinari”.
E Bruce ha fatto vedere la sua indubbia classe di strumentista e compositore tanto nei Cream quanto in tutto ciò che ha intrapreso dopo lo scioglimento del favoloso terzetto. Numerose collaborazioni, e una serie di dischi “solo” nei quali ha sempre mescolato tecnica, ispirazione e raffinatezza.
Con la sua scomparsa, insomma, il rock non perde soltanto un eccellente bassista, ma un grande musicista a tutto tondo sempre ispirato e capace di punte d’eccellenza inimitabili". (da 'Il Messaggero' on line del 27 ottobre 2014)



A farmi scoprire i Cream fu il mio amico Fabre, un italoamericano che i genitori avevano spedito da New York a Pisa, prima che finisse nelle bande del Bronx, dove poi lui ritornò e non lo vidi e sentii più. Stavamo entrambi a convitto a Santa Caterina, dove ognuno di noi aveva una stanzetta, nel centro storico pisano. Io frequentavo la seconda liceo scientifico, per la seconda volta, e avevo quindici anni. A tredici avevo iniziato a scoprire la musica rock, inglese ed americana, con la trasmissione radiofonica  'Bandiera Gialla', di Arbore e Boncompagni, un misto di nuova musica e pura follia comica. Per noi era una scoperta e ogni sabato non aspettavamo altro che la trasmissione radiofonica della rai. Prima, in Italia, c'era solo Sanremo. Fino a quando Fabre, che assomigliava un po' a Lou Reed, allora sconosciuto, mi disse che qui in Italia non conoscevamo un gruppo musicale veramente eccezionale, che andava alla grande negli Usa negli ambientini che contano: i Cream. Fu così che scoprii, anche se all'inizio stentavo a seguire la loro genialità, che erano un gruppo fantastico ed iniziai ad ascoltarli ed amarli sempre di più. In Italia erano per tutti dei perfetti sconosciuti. Poi scoprii che c'erano i migliori musicisti dell'epoca, da Eric Clapton a Ginger Baker, passando per Steve Winwoodl, dopo pochi anni famosissimi, ma alcuni di loro conosciuti anche in seguito solo da una nicchia di specialisti, come fra l'altro lo erano gli psichedelici inglesi Pink Floyd prima di diventare famosi alla massa con 'The dark side of the moon'. I Cream erano dei veri mostri sacri della musica rock e blues che, poi, sciogliendosi produssero lp singoli, anch'essi straordinari. Qualche volta i '33' li rubavamo nei supermercati di musica pisani, sotto l'insegnamento di Fabre, nascondendoli nei pantaloni, e poi li ascoltavo nei tinelli giovanili dei miei amici a Livorno, a Borgo Cappuccini, con Gigi, Crovetti, Volponi, Lenzi e gli altri. Se ci andava bene c'erano anche le ragazze. Che musica, ragazzi, e che musicisti!!!!

domenica 26 ottobre 2014

Articolo 70 della Costituzione italiana: le leggi le decido io!


Sezione II
La formazione delle leggi

Art. 70.
La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere.

DISATTESO!


Da noi la funzione legislativa la esercita invece l'esecutivo, con continui decreti legge e richieste di fiducia, dopo l'accordo tra i partiti. Il Parlamento è solo un esecutore, un passacarte.

sabato 25 ottobre 2014

Firma per conoscere Gorgona



Da diversi mesi, grazie all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con me, con i vostri amici e i vostri conoscenti. La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei". 
Entrambe riguardano l'isola di Gorgona e il suo mare, nel Santuario dei Cetacei e nel Parco Naturale dell'Arcipelago Toscano.


A Gorgona, infatti, a sole 19 miglia da Livorno, coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti la sola priorità. O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è carta straccia. 
Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere si è arrivati addirittura all'interdizione ad alcuni abitanti, da parte del ministero di Giustizia che gestisce la prigione, di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa. 
L'obiettivo di questi mediocri burocrati, che paghiamo anche 20.000 euro al mese per fare poco e niente, è di spopolare l'isola chiudendola ai civili per poi andarci a fare le vacanze gratis con la scusa delle cooperative per detenuti. 
E' gia successo con la vicina isola di Pianosa, anch'essa in passato sede di un carcere e di un paese. 
Per questo motivo sono stati anche di nuovo interrotti i collegamenti marittimi pubblici con Gorgona, impedendo così qualsiasi accesso civile all'isola.
Bisogna fermare questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch



Intanto è già arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori dell'iniziativa, mentre le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel da tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche ripulenti. 
Aspettiamo che il nuovo sindaco pentastellato di Livorno faccia qualcosa dopo decenni di complicità del pd labronico. 
Per ora il mercato è dalla nostra parte perché nessuno ha fatto un'ordinazione e forse il rigassificatore chiuderà per mancanza di clienti!
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