lunedì 14 luglio 2014

I gorgonesi e il loro paese stanno scomparendo grazie al ministero dell'ingiustizia. Firma per cancellare questa ignominia

La Marina del paese dell'isola di Gorgona vista dalle finestre della casa della famiglia Brindisi, dal matrimonio di Pasquale Brindisi con Amelia Citti, originari abitanti dell'isola provenienti dalla Lucchesia sin dagli inizi '800. Oggi il ministero di Giustizia impedisce al capofamiglia, Antonio Brindisi, di accedere alla sua casa e alle sue cose. Una prepotenza tipica della colonia penale che, nel tempo, ha svuotato tutto le case del paese dei pescatori gorgonesi con scuse varie, impossesandosi delle abitazioni concesse dal Damanio da secoli ai civili e dandole in affitto agli agenti della polizia penitenziaria che lavorano nel locale carcere. Così facendo si opera una sorta di silenziosa pulizia etnica che porterà alla scomparsa del paese civile e dei suoi abitanti. Una vera ignominia, già adottata all'isola di Pianosa, sempre nel Parco dell'Arcipelago Toscano, con successo: ora ci sono solo cooperative di detenuti e sporcizia, il paese è vuoto e l'isola è ad uso e consumo per le vacanze dei dipendenti ministeriali. Anche a Gorgona oscuri e mediocri burocrati ministeriali cercano da tempo di fare la stessa operazione. Sinora è stato impedito proprio dagli abitanti a cui oggi viene negato lo sbarco. Anche i collegamenti pubblici sono stati sospesi e l'attracco è possibile solo con i mezzi della navale della polizia penitenziaria, con un controllo ulteriore sull'accesso all'isola. Nessuno fa niente per contrastatre questo abuso. Anzi, tutti gli enti preposti appoggiano la scomparsa del paese dei gorgonesi. E' stato aperto un dialogo con il nuovo sindaco pentastellato di Livorno Nigarin affinché il paese ritrovi una sua nuova vita.


Da diversi mesi ormai, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, abbiamo dato vita a due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete  firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti. La prima petizione si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".


In Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo proprio a causa del carcere.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. O il carcere o i gorgonesi è ormai l'unica scelta da fare per non disperdere per sempre la storia e il patrimonio del villaggio degli antichi pescatori. 
La secolare convivenza tra colonia penale e gli ultimi abitanti è ormai carta straccia. Con dei pretesti normativi legati alla sicurezza del carcere si è arrivati addirittura all'interdizione da parte del ministero di Giustizia ad alcuni abitanti di accedere al proprio luogo di residenza e alla propria casa. 
L'obiettivo di questi mediocri burocrati è di spopolare l'isola chiudendola ai civili. Per questo motivo sono stati anche di nuovo interrotti i collegamenti marittimi pubblici con l'isola.
Bisogna fermare questo Stato famelico ed incompetente, che passa sopra la vita e gli affetti dei suoi cittadini.
Siamo arrivati a 113 adesioni.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch


Intanto è già arrivato a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che hanno piazzato proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Inutile dire che tutti gli enti preposti alla salvaguardia di questo territorio non hanno alzato un dito per fermare questa ignominia. Anzi, hanno fatto di tutto per incentivare l'arrivo di questo ecomostro, i cui guadagni andranno in tasca ai promotori e le spese saranno pagate invece sulle bollette Enel di tutti i contribuenti italiani.
Il rigassificatore va fermato a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza del Santuario dei Cetacei, oltre ad essere un pericolo per eventuali esplosioni e per l'utilizzo di sostanze chimiche ripulenti. Aspettiamo che il nuovo sindaco pentastellato di Livorno faccia qualcosa dopo decenni di complicità del pd labronico. Per ora il mercato è dalla nostra parte perché nessuno ha fatto un'ordinazione e forse il rigassificatore chiuderà per mancanza di clienti!
Qui siamo a 86 adesioni.

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