Al matrimonio di Claudio Bracci, a Grottaferrata, una trentina di anni fa. Da sinistra nella foto: Antonio Brindisi, Claudio Bracci, Gaetano Bonifacio, Fernando Pivano |
Sono tornato dalla Costa d'Avorio nel giugno del 2000. Giù, in Africa, dove nel 1994 avevo deciso di trasferirmi per cambiare vita e dove avevo messo su famiglia quasi a mia insaputa, si era messa male, un po' per mie scelte sbagliate, un po' per la situazione politica, che poi sarebbe sfociata in una pericolosa guerra civile. Praticamente avevo perso tutto e mi ritriovai a Fiumicino senza un euro in tasca, con moglie e tre figli piccoli. Dovevo ricominciare daccapo, a 45 anni, ma se fossi rimasto in Costa d'Avorio sarebbe stato peggio. Fu da questo momento che conobbi gli ignobili comportamenti di quelli che ritenevo veri amici e dei miei parenti poi rivelatisi serpenti. Proprio quelle persone che amavo e a cui tenevo di più. Proprio da loro ricevetti solo ignavia e sofferenza.
Mio cugino, Andrea Romano, adolescente nella nostra casa all'isola di Gorgona |
All'aeroporto venne e prendermi mio cugino Andrea Romano, figlio della sorella di mia madre, allora trentenne in carriera e direttore della fondazione di Massimo D'Alema 'Italianieuropei'. Era il tempo di un D'Alema premier, quello che aveva pugnalato Prodi, quello che deciderà di bombardare la Serbia. Mio cugino si era laureato con una tesi di storia dell'armata russa e, grazie a mia madre che il russo e la Russia la conosceva davvero, si spacciava per esperto di militi dell'Est. Così come poi si spaccerà per conoscitore di Blair e della sinistra di cui scrisse ovvii pamphlet. Era nella stanza dei bottoni quando buttavano bombe sull'ex Jugoslavia. A quei tempi andava a pranzo con D'Alema nel ristorante di Vissani in Umbria a 600.000 lire a tavolo, aveva sposato una pronipote di Cavour e si era sistemato bene, da figlio di un marinaio e di un'infermiera che era, cresciuto tra Livorno e a Pisa. Oggi è deputato nel partito in dissoluzione di Scelta Civica, quello di Monti, dopo esser passato dall'Einaudi, all'Università di Tor Vergata e dalla fondazione di Luca Cordero di Montezemolo. In politica ha sbagliato cavallo e già si sta rivendendo a renzie. Vederlo e sentitlo nelle sue comparsate tv mi fa vomitare tanto da dover cambiare canale per non sentire le stronzate che dice.
Dopo che gli avevo chiesto di darmi una mano in Costa d'Avorio senza esito, anzi mettendomi in cattiva luce anche con la locale ambasciata italiana descrivendomi come uno che viveva di espedienti mentre invece avevo una società srl di import-export e due ristoranti, si degnò di ricevermi all'aeroporto, ci portò a casa sua per mezza giornata, mi diede 500.000 lire e l'indomani ci spedì in treno a Livorno in una casa della caritas... . Poi a me, giornalista professionista, mi aiutò anche a trovare un lavoro con una cooperativa rossa delle pulizie... . Mi ospitò anche un mese a casa sua, dopo che mi ero trovato un primo lavoro in un'agenzia di stampa a Corso Trieste, nella stanza della cameriera filippina in ferie, per poi lasciarmi improvvisamente in mezzo alla strada perché doveva andare in vacanza in Croazia con la famiglia. Tanto che alcune sere non sapevo nemmeno dove andare a dormire. Fino ad oggi ho cercato di contattarlo, ma a Montecitorio e altrove si fa negare. Non gli importa delle mie condizioni, anche se gli facevo da baby sitter fino ai 13 anni e gli ho sempre voluto bene. D'altronde, ai tempi di D'Alema premier, era talmente 'occupato' che non riceveva nemmeno la madre, mia zia, di cui addirittura si vergognava, tanto che spesso ero io a riceverla a Roma e a prestargli qualcosa se ne aveva bisogno. Lui ormai faceva parte dell'intellighenzia di sinistra, quella spocchiosa di chi pensa di sapere tutto, poi approdata ai simili bocconiani di Monti, svendutosi non so se con successo al meno erudito renzie.
Tany (scomparso qualche anno dopo per una grave malattia), Nando, Antonio e Claudio ad Amsterdam 40 anni fa |
Io e Nando prima della mia partenza per la Costa d'Avorio, in viale Gottardo 130 a Montesacro, dove ho abitato tra il 1992 e il 1994 |
Un altro ex amico era ed è Claudio Bracci, Abitava ed abita qui vicino a me, ai Castelli Romani. Andava a scuola al 'De Merode', dai frères in piazza di Spagna, insieme al vigliaccone Nando. Benestante grazie al padre costruttore, prima manovale, l'ultima volta che mi ha incontrato sembrava nemmeno conoscermi.
Poi c'è il pusillaniime Domenico La Grotteria, ex compagno di liceo, che appena ritrovato mi ha lasciato di stucco dopo avergli parlato delle mie attuali condizioni economiche. "Ti richiamo io", ed è sparito.
Non voglio parlare di mia madre, mio padre, mia cugina e diversi altri. Non ne vale la pena tanta è la cattiveria e l'ignoranza che hanno dimostrato verso di me e la mia famiglia.
Io, a 59 anni, continuo a non capire tali comportamenti. Sono tornato in Italia credendo di trovare un tessuto sociale, parentale ed amichevole che mi avrebbe accolto e sorretto, se necessario. Così come ho sempre fatto io, nel mio piccolo. Invece ho trovato il deserto e mi sono ritrovato solo. Per fortuna che avevo la mia famiglia, mia moglie e i miei tre figli, che loro sì, mi hanno accettato e sopportato per quello che sono. Non gli ho dato molto, ma loro non mi hanno chiesto niente di più. nzi sono loro che spesso mi hanno supportato, per quello che potevano.Per ora ce l'abbiamo fatta, ma quante volte ho sentito quella solitudine attorno a me, inaccettabile ed inattesa. Chi avrebbe mai immaginato un tale proseguo delle mie storie con persone che per me erano importantissime. Probabilmente, non me ne ero reso conto, ma per loro non era così. Erano solo amicizie da bar, discorsi tra scapoli immaturi, cazzeggi superficiali con figli di papà coglioni. Questo solo erano!
A tutte questo persone, che ho amato senza essere ricambiato, addirittura fino ad essere ignorato e a volte disprezzato, gli auguro ogni male possibile e gli dedico, di cuore, un grande VAFFANCULO! Avete offeso e calpestato i miei sentimenti più profondi, quelli che di più alto uno può provare per altri essere umani, avete disdegnato amicizie inossidabili, solo per la paura che vi potessse essere tolto qualcosa. Un'ulteriore offesa per chi ha condiviso con voi un'amicizia e un affetto disinteressato. Per me siete morti e sepolti per sempre, così come avete fatto con me! A tanto arriva la mia rabbia e amarezza nei vostri confronti, se mai ve ne siete minimamente accorti.
Ma ci sono anche altri che ho sentito vicino, forse i meno frequentati e i più semplici, quelli magari con meno risorse, che hanno mostrato di avere un grande cuore! Per fortuna al mondo non ci sono solo degli STRONZI a cui ho voluto bene!
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