Art. 27.
La responsabilità penale è personale.
L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva.
Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato.
Non è ammessa la pena di morte.
DISATTESO!
Mentre leggevo questo articolo mi veniva da sorridere tanto era bistrattato. La macchina giudiziaria, infatti, non funziona proprio, ha tempi così lunghi che chiunque può farla franca con la prescrizione o qualche cavillo impugnato da un buon avvocato. Il senso di umanità nelle nostre carceri non esiste, nemmeno la preparazione dei secondini. La pena di morte non è ammessa ma, forse, alcuni detenuti la preferirebbero piuttosto che stare dentro a celle sacrificali. La rieducazione del condannato, in genere un povero cristo, è roba da ridere.
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