domenica 13 luglio 2014

L'Italia che frana...

L'Italia sta franando inesorabilmente verso il baratro. Si sta avvicinando alla Grecia, che invece forse si sta riprendendo. L'anestesia delle larghe intese nasconde una crisi economica e sociale drammatica che ha la faccia da clown di renzie in braccio al bisnonno Giorgio, con la tragicomica vicenda berlusconiana come sfondo. Metà Italia muore mentre l'altra metà continua a sperperare come se non stesse succedendo niente. E' l'Italia attuale, quella delle finte riforme, con le belle faccine di ministre improvvisate acqua e sapone, veline della sinistra. Ci sono dei piccoli segnali quotidiani che danno il senso di quello che sta succedendo.
Il trasporto pubblico, per esempio, dove sta succedendo di tutto. Treni, autobus, metro e traghetti, infatti, sono già oggetto di tagli drastici ed improvvisi a danno di utenti che non sanno più che pesci pigliare. I bilanci hanno rossi spaventosi dovuti a decenni di sperpero, malagestione e immissione di raccomandati ignoranti. Così, mentre gli utenti restano per strada, i salariati si prendono le ferie e la malattia, sopprimendo corse all'improvviso, lasciando i mezzi senza assistenza, facendo saltare le corse all'ultimo minuto, come se fossimo ancora ai tempi di Andreotti e delle lotte sindacali. I nuovi pendolari senza nulla, intanto, non pagano più nemmeno il biglietto perchè i soldi non ce li hanno, perché non c'è nessun controllo e le multe non le paga nessuno. Se non la fate mai, provate a salire su un mezzo pubblico o un treno regionale. Allora capirete.
Così, chi non va in auto, perché non ce l'ha o perché la benzina è troppo cara, ma anche perché una nazione illuminata la prima cosa che fa è far funzionare il trasporto pubblico per diminuire l'uso delle vetture, è impossibilitato ad utilizzarlo, sia per il mal funzionamento, ma anche perché c'è chi non ha nemmeno più i soldi del biglietto per poter spostarsi o andare a lavorare e studiare.
Provate, per esempio, nel Lazio, a prendere un mezzo Cotral negli orari previsti e magari d'estate. Ma d'inverno la musica non cambia. Entrerete in un girone infernale, in un incubo, con autisti maleducati che insultano tutti e non si fermano alle fermate, vetture sudicie e rotte, completa mancanza di indicazioni ed informazioni. Potreste così restare alla fermata, che non è nemmeno marcata, anche due o tre ore, senza nessuna spiegazione. La corsa viene soppressa all'improvviso, sempre più spesso, perché i mezzi si rompono, il personale se ne frega e si mette in malattia. E poi hanno anche la faccia di bronzo di fare sciopero. I treni, soprattutto quelli regionali, subiscono la stessa sorte, soppressi con scuse varie, magari di domenica e in estate. I traghetti vengono fermati impedendo i collegamenti con le isole. I controlli, poi, sono inensistenti e le condizioni igieniche pessime.
I cittadini non contano niente. Assistono inermi al saccheggio del bene pubblico, fino all'ultimo, fino a quando sarà esso stesso vittima del suo saccheggio. E' l'Italia che frana, che sta franando in mano all'ultimo buffone...

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