Da qualche mese, insieme all'organizzazione internazionale Avaaz, sono partite due nuove ed importanti petizioni. Spero vorrete firmarle convidendole con i vostri amici e conoscenti.
La prima si chiama: "Chiudiamo il carcere dell'Isola di Gorgona". La seconda: "No al rigassificatore nel mare del Santuario dei Cetacei".
Forse non tutti sanno che in Italia esiste un'isola chiamata Gorgona, a sole 19 miglia da Livorno, dove coesistono una colonia penale ed un paese che sta scomparendo.
Chiudere questa dispendiosissima prigione a cielo aperto è diventata per gli ultimi abitanti ormai una priorità. O il carcere o i gorgonesi, è ormai la scelta da fare.
La grave crisi economica e i continui sprechi impediscono la soppravvivenza dignitosa di questa struttura carceraria, sempre più degradata, ma nessuno ha il coraggio di chiuderla definitivamente perché, con la scusa di un 'carcere modello' che non esiste ed è solo apparenza, si continuano a finanziare progetti inutili, al solo scopo mediatico e per mantenere con i soldi dei contribuenti una burocrazia succhiasangue.
Casi come questi, dove lo Stato infierisce sui suoi cittadini invece di salvaguardarli, spesso a causa della mediocrità di chi si annida a caro prezzo nelle nostre istituzioni, ce ne sono tanti in Italia. Fermarne uno potrebbe dare un esempio per tanti altri presenti nella nostra Penisola.
Intanto sta arrivando a Livorno, non lontano dall'isola di Gorgona, un enorme rigassificatore che gli stessi enti vogliono piazzare in mezzo al mare, proprio all'interno del Santuario dei Cetacei e del Parco dell'Arcipelago Toscano. Questa iniziativa va fermata a tutti i costi perché darebbe un colpo mortale all'ambiente e alla bellezza di questi mari.
Per firmare clicca qui sotto:
http://www.avaaz.org/it/petition/Chiudiamo_il_carcere_dellIsola_di_Gorgona/?launch
http://www.avaaz.org/it/petition/No_al_rigassificatore_nel_mare_del_Santuario_dei_Cetacei/?launch
Antigone in carcere - Toscana | |||
CASA DI RECLUSIONE DI GORGONA
Maschile
Isola di Gorgona; tel. 0586 861021, fax: 0586 861004, cr.gorgona@giustizia.it
Tribunale di Sorveglianza di riferimento: Firenze
Ufficio di Sorveglianza di riferimento: Livorno
UEPE di riferimento: Livorno
NODI IDENTIFICATIVI E PROBLEMATICI
Nel passato a Gorgona i detenuti svolgevano un'intensa attività agricola: nel 1875 erano stati piantati 260.000 vitigni e si produceva un ottimo vino, c'erano orti e frutteti, piantagioni di Lino e oliveti e si allevavano polli, api, ovini, suini e bovini. Il progressivo e costante abbandono delle produzioni, a partire dagli anni Cinquanta, è stato causato dalla diminuzione dei detenuti che dal tetto massimo di 300 si sono progressivamente ridotti sino a giungere nel 1977 a sole 12 presenze. Negli anni più recenti il numero dei detenuti è stato reintegrato e il carcere trasformato in una struttura che persegue la riabilitazione principalmente attraverso il lavoro agricolo. I detenuti ambiscono molto a esservi trasferiti in quanto vivono all’aperto per molte ore al giorno. Una nota negativa sull’isola riguarda la difficoltà ad organizzare e realizzare attività extralavorative. Una ulteriore difficoltà riguarda la diminuzione dei fondi sul capitolo delle mercedi, quello che consente di pagare i detenuti per il lavoro svolto. A seguito dei tagli in bilancio, infatti, non è più possibile garantire lo stesso monte orario e la maggior parte dei detenuti si trova costretto a lavorare a titolo gratuito. L’amministrazione riesce a pagare 2 o 3 ore di lavoro al giorno per detenuto, ma coloro i quali sono impiegati nelle attività con gli animali, per esempio, devono necessariamente lavorare più ore al giorno, cosa che finiscono per fare a titolo gratutio.
STRUTTURA
L'intera isola è a disposizione dell'Istituto (non è vero perché esiste anche una zona paese con 67 residentì, discendenti degli antichi pescatori gorgonesi, n.d.r.). E' possibile trovarvi aree terrazzate e coltivate (uliveto e vigneto), pascolo ecc.
Le principali costruzioni presenti sull'isola sono dislocate sul versante del porticciolo. Salendo verso la Torre Medicea (oggi sede della direzione dell'Istituto) si trovano delle abitazioni destinate agli alloggi del personale dell'Amministrazione Penitenziaria. Il territorio dell'isola è di proprietà del demanio e dato in concessione al Ministero della Giustizia. Alcuni immobili (10-12) sono stati concessi a privati originari dell’isola (da più di due secoli e si sta facendo di tutto per eliminare il paese e i gorgonesi, come è già successo per Pianosa e l'Asinara, destinando poi l'isola all'oblio; l'unica opposizione è fatta dal Comitato Abitanti Isola di Gorgona, al quale la direttrice della colonia penale, Maria Grazia Giampiccolo, con evidente abuso di potere, impedisce di accedere all'isola e alle abitazioni, n.d.r.). Al di sopra della Torre Medicea sono collocati alcuni magazzini ed altri alloggi. Sullo stesso versante vi sono due sezioni di detenzione.
Il più grande dei due reparti detentivi è Capanne, che ospita la maggior parte dei detenuti. C’è poi un reparto più piccolo, noto come Transito, in cui si trovano i detenuti ammessi al lavoro all’esterno. Il piccolo reparto di Cala Martina è stato chiuso. L’istituto (sezione Capanne) è dotato di sala musica, palestra, campo di calcio-tennis, campo di bocce, locale adibito a sala hobby.
L’accesso all’isola è abbastanza difficoltoso, non ci sono navi di linea che effettuano il trasporto (non è vero, la Toremar viene due volte a settimana, n.d.r.). Vi è un collegamento giornaliero garantito dalle imbarcazioni della Polizia Penitenziaria (a condizioni meteomarine favorevoli) riservato ai dipendenti dell'Amministrazione Penitanziaria e a quanti sono autorizzati ad accedere all’isola. Il martedì, giorno di colloqui, la nave diretta all’isola di Capraia si ferma al largo di Gorgona e con la navetta della polizia penitenziaria viene effettuato il trasbordo sulle coste dell’isola.
Le strade, ad esclusione di quella che collega il porto con il paese e gli uffici della Direzione dell'Istituto, sono quasi tutte sterrate e percorribili solo con i fuoristrada. L'Istituto è dotato di un numero sufficiente di automezzi, anche se obsoleti.
Sull'isola è possibile trovare tracce di insediamenti romani, oltre alla Torre Pisana (1100) ed alla Torre Medicea.
Le costruzioni prettamente carcerarie (sezioni, laboratori) risalgono alla metà del novecento. Sull'isola esiste un piccolo ufficio postale (non c'è più da diversi anni, n.d.r.).
DETENUTI
Capienza regolamentare: 136.
Di fatto, anche a Gorgona la capienza è inferiore a quella ufficiale, attestandosi sulle 86 unità, a causa sia della disattivazione di 1 delle 3 sezioni esistenti, sia delle reali capacità di inserimento lavorativo dei detenuti da parte dell'Istituto. Le risorse messe a disposizione dal Ministero per retribuire i detenuti non consentono, infatti, di sostenere più di 80 inserimenti. Generalmente i detenuti sull'isola lavorano tutti (anche se vengono pagati per meno ore rispetto a quelle effettivamente lavorate).
Ad agosto 2012 i presenti erano 70, di cui 4 in permesso premio. I detenuti in articolo 21 erano 15 e la percentuale di stranieri era di poco inferiore al 50%. Non ci sono persone in attesa di giudizio, detenuti in regime di AS o EIV, né detenuti in misura alternativa.
Non ci sono né tossicodipendenti né persone affette da HIV. L’istituto non avrebbe infatti le risorse per prendere in carico tali tipologie di utenza.
STAFF
Direttore: Maria Grazia Giampiccolo (direttrice anche di Volterra)
Polizia penitenziaria: personale previsto 90; forza operante 40.
Educatori realmente in servizio: 2 (uno non c'è quasi mai, nonostante abbia ricevuto una casa in paese senza motivazione, e ci viene solo a fare le vacanze con la famiglia l'estate a spese del ministero, n.d.r.)
Psicologi per l’osservazione: 1
VOLONTARI
1 volontario ex art. 17.
CONDIZIONI MATERIALI
I detenuti lavorano tutti e sono quindi fuori, impegnati nelle diverse attività che si svolgono sull’isola, per tutto il giorno.
EVENTI CRITICI
Nel 2012 non si è registrato alcun evento critico.
SANITA’
L'ambulatorio è situato in un locale al piano terreno dell'edificio, dove sono ubicati gli uffici della direzione, ed è così composto:
-una stanza adibita a sala d'attesa;
-una stanza adibita ad ambulatorio per le visite mediche;
-una stanza adibita a farmacia.
Sullo stesso piano è presente l'ambulatorio di odontoiatria con annesso un locale dove è collocato l'apparecchio radiologico.
I detenuti assegnati a questa struttura sono esenti da gravi patologie psico-fisiche. Le strutture e le attrezzature medico sanitarie presenti sull’isola non sarebbero per altro in grado di fare fronte a patologie importanti.
I farmaci più comunemente somministrati sono: antinfiammatori ed antidolorifici.
La farmacia è munita, comunque, di farmaci salvavita.
Lo staff è composto da 6 medici che lavorano sull’isola a rotazione e un infermiere. Il medico di guardia è anche medico per gli abitanti non detenuti dell’isola. Molti medici specialisti non vanno più sull’isola, in caso di necessità avviene il trasporto all’ospedale di Livorno. Per le emergenze è prevista la possibilità di trasferimento in elicottero. I detenuti per venire ammessi a Gorgona devono essere in buone condizioni di salute, capitano comunque di frequente incidenti sul lavoro.
ATTIVITA’
La Casa di Reclusione di Gorgona dispone di una biblioteca ampia e ben rifornita di volumi di interesse generale, attualmente collocata nello stabile degli uffici del personale di polizia penitenziaria. Purtroppo, la volontaria che dovrebbe occuparsene sta ancora spettando i relativi permessi per poter accedere all’isola.
Nella sezione Capanne esiste una sala musica che d’inverno viene utilizzata come sala per la socialità. La stessa sezione è munita di una palestra, di un campo di calcio-tennis, di un campo di bocce e di una sala hobby. Una volta alla settimana un maestro yoga accede all’isola per tenere dei corsi di meditazione. A parte questo, non esiste alcuna altra attività extralavorativa.
LAVORO
Il lavoro è elemento cardine del trattamento in questa realtà. Tutti i detenuti dell’isola vengono impegnati in attività lavorative. Le attività lavorative prevalenti riguardano i settori agro-alimentare, artigianale, meccanico ed edile. A causa del taglio dei fondi di bilancio dedicati al pagamento del lavoro dei detenuti, si è cercata una soluzione per consentire a tutti gli abitanti dell’isola di lavorare. La soluzione è stata trovata nella diminuzione del monte ore a detenuto. Questo, inevitabilmente, ha fatto sì che molti detenuti (soprattutto chi lavora la terra o con gli animali) vengano pagati per due o tre al giorno, mentre il monte ore giornaliero effettivo è di 7/8 ore. La situazione del lavoro è, comunque, preoccupante. Se non si trovano fondi sufficienti il rischio è quello di vedere svanire l’esperienza di Gorgona, con quanto di buono si è riuscito a costruire negli scorsi anni.
Per quanto riguarda il settore agro-alimentare si devono ricordare le seguenti attività:
-vitivinicoltura/olivicoltura. Dal 1998, in collaborazione con l'Istituto Sperimentale per la Viticoltura di Arezzo, è stato realizzato un vigneto di due ettari e, con il supporto dell'ARSIA Toscana, è stata allestita una cantina di vinificazione ben attrezzata che conclude il ciclo di produzione con l'imbottigliamento del prodotto finale. Il prodotto è destinato alla commercializzazione interna;
-apicoltura. Da alcuni anni il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha stipulato una convenzione con la Federazione Apicoltori Italiani, la quale ha installato 10 arnie sul territorio dell'isola;
-zootecnia. L'allevamento di bestiame si articola in produzione di carne per l'auto-consumo e di latte per la trasformazione casearia. Grazie alla supervisione del consulente veterinario, al lavoro dei detenuti ed alla presenza di agenti di Polizia, l'attività prosegue regolarmente, scontando comunque la diminuzione dei fondi assegnati all’istituto.
-panificazione. A Gorgona esiste un forno e una dotazione di apparecchiature per cuocere pane e pizza e preparare dolci.
A lungo si è svolta sull'isola una attività di itticoltura, che impegnava anche operatori esterni all'isola. Oggi le vasche di allevamento sono ancora in mare e l'attività, pur se a fatica, per ora continua, ma probabilmente avrà vita breve.
FORMAZIONE PROFESSIONALE
Non sono attivi corsi di formazione professionale.
ISTRUZIONE
Fino a qualche anno fa era attiva una classe di scuola media inferiore, ora soppressa. L’edificio adibito a scuola era stato utilizzato, in tempi più recenti, per un corso di inglese. Anche questa attività è stata soppressa.
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