martedì 16 giugno 2015
Banche
Ho visto e continuo a vedere come le banche e chi ci lavora dentro considerino il denaro che noi ci depositiamo: cosa loro. Questo gli permette di controllare intere esistenze e di condizionare la nostra breve vita su questo pianeta. Purtroppo, per loro, anche se pochi o tanti, i soldi sono nostri e, come nella cosa pubblica, loro sono i nostri servitori e non noi i loro. Quindi, se questo circuito perverso è degenerato, andiamoci a riprendere i nostri soldi. E chi se ne frega se crolla tutto il sistema, per me è già crollato da tempo e nessuno ha fatto nulla, tantomeno le banche. Non voglio più perdere il mio tempo a portare soldi a chi non conosco e non so esattamente cosa ci farà, non voglio fare file e sentirmi apostrofare dall'alto in basso se voglio fare un'operazione che mi fanno pagare salata, non voglio balzelli e a volte implorare per prendere i miei soldi e farci quello che mi pare. Non voglio che si sappia quanti soldi ho, non voglio essere giudicato se ne ho tanti o meno, non voglio fare qualcosa che mi fa perdere tempo senza ragione, non voglio avere a che fare con impiegati e direttori ottusi che ti squadrano per fare un investimento o prendere un prestito, per poi farlo o darlo a chi i soldi già ce l'ha. Così, con i miei soldi, io sostengo un sistema che me la mette sempre in quel posto, mentre altri vivono di quello che io ho guadagnato.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento