martedì 16 settembre 2014

Il mondo alla rovescia. Ovvero come impedire ad un cittadino di essere tale



Da quasi due anni sono vittima di una palese ingiustizia. 
Un burocrate del ministero di giustizia del provveditorato di Firenze mi impedisce, con un semplice atto amministrativo interno, di accedere all'isola di Gorgona, dove sono residente, ho una casa, le mie cose e i miei affetti. Praticamente non ho più un luogo dove stare e sono ramingo per l'Italia. L'atto, unilaterale, è motivato da ragioni di sicurezza per la presenza sull'isola di un colonia penale all'aperto. Un atto che non mi è stato nemmeno mai comunicato ufficialmente e di cui non vogliono darmi ricevuta. Secondo questi burocrati, che prendono anche 20.000 euro al mese per fare queste cose, avrei fatto venire delle persone sull'isola e avrei dato indicazioni sull'uso dei cellulari. Strano, però, che tutte le persone che sono venute, come per chiunque altro abiti quest'isola, siano state autorizzate preventivamente proprio dallo stesso ministero di giustizia e che i cellulari vengano ritirati all'arrivo al molo di sbarco. E', infatti, impossibile sbarcare sull'isola a chiunque senza la dovuta autorizzazione, anche perché non ci sono collegamenti che non siano quelli delle motovedette della polizia penitenziaria che controlla l'isola. Quindi, in realtà, queste motivazioni sono inventate di sana pianta e usate per impedirmi di accedere alla mia casa di Gorgona, per togliermi la residenza e, quindi, di conseguenza, la casa. 
Le ragioni? Aver reso noto con il Comitato Abitanti Isola di Gorgona e sul sito creato www.ilgorgon.eu - chiuso anche questo senza una ragione dimostrata dai magistrati del ministero di giustizia della procura di Livorno (tutto un mondo che sembra alimentarsi da solo per infierire sui semplici cittadini invece di fare giustizia) - di cosa succeddesse veramente nel carcere sull'isola, cioè degli sprechi e delle inefficienze di questa centenaria colonia penale che viene fatta passare come modello, e che invece non lo è ed ha ucciso il paese dei gorgonesi, così come ha fatto sull'isola di Pianosa e dell'Asinara, privando questi luoghi della loro anima ancestrale. E sempre nella stessa identica maniera:la desertificazione del territorio, l'impedimento agli abitanti autoctoni di rimanere e il conseguente abbandono del territorio. Ma conservando la nuda proprietà da parte di un ministero che, poi, utilizza l'isola per farci fare le vacanze gratis ai suoi di pendenti e le cooperative di detenuti per i propri fini e sperperi.
Quello, poi, che ancor di più mi sorprende e sconcerta è che nessuno si interessi alla mia vicenda, chiaramente prevaricatrice e pretestuosa, facendomi passare addirittura per un mezzo delinquente. Il Comune di Livorno, vecchio e nuovo, se ne strafrega, anzi su segnalazione della direzione carceraria vogliono anche togliermi la residenza sull'isola, condizione sine qua non per avere una casa ed abitare sull'isola, perché io non ci vado, dicono,...e come potrei se me lo impediscono; nessun gorgonese si è fatto avanti per mostrarmi la sua solidarietà; gli organi di stampa, il locale ed istituzionale 'tirreno' in testa, se ne ristrafregano e preferiscono le argomentazioni dei potenti di turno. Insomma, chi dovrebbe essere il primo a tutelare le ingiustizie patite da singoli cittadini, sembra invece vada a braccetto con i poteri forti... .
Così io mi ritrovo solo a combattere questa palese ingiustizia. Ho denunciato il provveditore che ha firmato l'atto per abuso di ufficio, ma dubito che la stessa procura che ha avvallato il tutto dia seguito all'esposto; mi sto opponendo al trasferimento di forza della mia residenza, ma non so più dove ce l'ho questa residenza...!
Insomma, io vorrei sapere il perché di questa situazione e quante altre ce ne sono in Italia. Possibile che non si possa mettere fine ad una tale e palese ingiustizia e perseguire chi usa il suo ruolo in un modo così tanto imbecille e pretestuoso, e che non paghi per le cazzate che fa?!?

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