lunedì 19 agosto 2013

Moriremo democristiani, seppelliti dalla burocrazia e dal fisco



Ormai è certo. Moriremo democristiani, seppelliti dalla democrazia e dal fisco. La stampa asservita gli farà da gran cassa. Mentre più di mezz'Italia, a parte gli anziani, non legge più i giornali stampati, si informa e dialoga su internet, chiede un democrazia diretta e un reale cambiamento della nostra società, noi continuiamo ad essere vittime del vecchiume di Napolitano, dei democristiani Enrico nipote e zio Gianni Letta, di un condannato che si spaccia per leader della destra italiana, del Vaticano, della burocrazia e del fisco. Adesso, non paghi di quello che paghiamo, mantenendo con stipendi faraonici politici e statali inutili, ci controlleranno anche i peli del buco del culo. Mediocri burocrati pagati da noi andranno a spulciare conti correnti che non abbiamo, proprietà che non possediamo, spese che non possiamo sostenere, arrivando a chiederci di più di quello che già paghiamo e subiamo, costringendoci a lunghe code negli uffici degli innumerevoli castelli di Kafka dei nostri enti inutili. Questa ciurmaglia di governanti da quattro soldi, che va avanti ancora con i ciellini che votano il puttaniere di Arcore e la razzista Lega, per  mantenersi in vita a forza continua vessarci, ad umiliarci, ad imprigionarci in una gabbia che chiamano società. Le troppe regole, che solo se applicate sarebbero già più che sufficienti per salvare il salvabile, soffocano ormai da tempo quella vera bellezza che necessiterebbe di  semplicità e libertà. La natura asservita al benessere per i privilegi di pochi tiene gli altri essere viventi in schiavitù, distrugge la terra per cicli impossibili, fa perdere il senso della vita. Il rumore riempie ormai la bellezza del silenzio e dei suoni naturali. Viviamo credendo in santi improbabili inventati da uno Stato miliardario vestito di nero, in pifferai magici che ci mostrano chiappe al vento e una vita in celluloide. Siamo in un truman show creato da pochi a cui cerchiamo di assomigliare senza speranza. Infelici, anche se con un conto in banca, figurarsi senza. Chi esce dal circo barnum trova terra bruciata, carità pelosa e miseria. Non c'è dubbio, moriremo democristiani e una pernacchia ci seppellirà tutti.

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