"Non ci rappresentano", dice uno slogan sui cartelli del "Movimento degli indignati" che sono accampati da ieri alla Puerta del Sol di Madrid, e i manifestanti lo gridano in faccia ai politici, a pochi giorni dalle elezioni amministrative di domenica prossima. Sono in migliaia, non solo a Madrid ma in tutta la Spagna, e pretendono cambiamenti radicali in politica, si dichiarano "stufi". E sono diventati i protagonisti della campagna elettorale.Principali obiettivi della protesta degli Indignati sono le due formazioni di governo e opposizione, il Psoe del primo ministro Josè Luis Rodriguez Zapatero, e il Partito popolare (PP) di Mariano Rajoy. Entrambi però non sembrano rendersene conto. Tanto che gli uni hanno tentato di avvicinarsi al movimento, mentre gli altri hanno approfittato della protesta per attaccare gli avversari.Disoccupazione giovanile al 45%. "Capisco che succedano queste cose", ha detto Rajoy, ricordando che la disoccupazione giovanile è al 45%, una cifra "terribile" che "non è in alcun modo ammissibile", ha aggiunto. "Zapatero prima non ha visto la crisi, poi ha sbagliato le misure, quindi ha speso ciò che non aveva e ci ha messo in una situazione molto difficile", ha sostenuto Rajoy. Ma le dimostrazioni di solidarietà con "gli indignati" arrivano da tutti gli schieramenti politici, forse anche per intercettare l'ondata di simpatia che il movimento ha riscosso nel paese. Nella
Spagna in crisi economica e con un tasso di disoccupazione del 21% molti assicurano di comprendere le ragioni della protesta di universitari, disoccupati, precari, pensionati e immigrati.Socialisti in difficoltà. Dal Psoe c'è stato un tentativo di avvicinamento ai manifestanti. "Invito i giovani a ribellarsi e mi identifico con le loro rivendicazioni", ha affermato il candidato socialista alla presidenza della Comunità di Madrid, Tomas Gomez. Stando ai manifestanti, un suo portavoce si è fatto avanti per sondare quale accoglienza avrebbe ricevuto una visita di Gomez alla Puerta del Sol e la folla ha respinto l'idea gridando un secco 'No'. Secondo i sondaggi, il candidato socialista non riuscirà domenica a battere l'uscente Esperanza Aguirre dei Popolari. Zapatero infine aveva previsto di chiudere la campagna elettorale venerdì prossimo a Madrid in Plaza Major, a due passi dalla Puerta del Sol. Ma il Psoe ha annunciato che il comizio è stato spostato nel quartiere fieristico della capitale, specificando che la decisione non ha nulla a che vedere con la protesta di piazza che, stando al 'Movimento', proseguirà fino al giorno delle elezioni". (La Repubblica)
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