venerdì 30 aprile 2010

BUON PRIMO MAGGIO A TUTTI. UN GIORNO CHE NON SI LAVORA

In ricordo di tutti i lavoratori caduti laddove cercavano una speranza di vita. Per tutti i lavoratori sfruttati da imprenditori italiani utilizzando il ricatto dei documenti non in regola. Per gli schiavi di Rosarno gestiti dai mafiosi. Per i cassaintegrati dell'isola dell'Asinara. Per chi cerca lavoro senza trovarlo. Per tutti i periti in mare o respinti nei lager libici solo per aver cercato una vita migliore. Per chi si prostituisce per sopravvivere. Per i nostri giovani che non vedono un futuro. A chi dopo venti anni di studio viene offerto un lavoro part time a meno di 800 euro al mese. Ai ricercatori che non arrivano alla fine del mese. A chi vive a stento di un solo stipendio. A chi ha creduto al primo articolo della Costituzione che dice che l'Italia è un Paese fondato sul lavoro.

Ecco cosa attende, per esempio, ai lavoratori dello spettacolo:
"Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha emanato oggi il decreto legge per le "Disposizioni urgenti in materia di spettacolo e di attività culturali", nel testo definitivo trasmesso ieri dalla presidenza del Consiglio dei ministri, che riflette significativamente osservazioni segnalate al ministro per i Beni e le Attività culturali Sandro Bondi. Il decreto era stato rinviato dal Quirinale 1 due giorni fa, con la richiesta di chiarimenti al dicastero. Il Capo dello Stato, si legge in una nota del Quirinale, "ha inoltre preso atto della conferma da parte dello stesso Ministro dell'intendimento di incontrare nei prossimi giorni le rappresentanze sindacali e di tener conto, nel corso dell'iter di conversione, delle proposte dei gruppi parlamentari e degli apporti collaborativi che potranno pervenire dal mondo della cultura e dello spettacolo". Durissima la reazione degli operatori del settore.

ROMA. Sciopero, questa sera, al Teatro dell'Opera. Per decisione unanime dell'assemblea di tutti i lavoratori del teatro, salta il Don Chisciotte, protagonista femminile la danzatrice coreana J. Young-Kim. Il Coordinamento unitario CGIL, CISL, UIL e FIALS preannuncia che i lavoratori del Teatro si riuniranno nei prossimi giorni in assemblea per la determinazione delle prossime azioni di lotta.
All'Accademia Nazionale di Santa Cecilia è blocco totale. I professori d'orchestra, gli artisti del coro, il personale tecnico-amministrativo si sono riuniti in assemblea permanente dalle ore 14.30 di oggi e hanno proclamato il blocco totale delle attività. Annullati, fino a data da destinarsi, prove, concerti e lezioni. Previsti happening musicali nei foyer dell'Auditorium Parco della Musica per informare il pubblico sulle ragioni della protesta.

MILANO. Questa sera alla Scala la rappresentazione di Lulu di Alban Berg si terrà ma, prima dello spettacolo, sarà letto in italiano e inglese un comunicato dei sindacati che annunciano scioperi e iniziative contro il decreto. "Gentile pubblico - spiega il testo firmato da Cgil, Cisl, Uil, Fials e Rsa della Scala - è solo per rispetto a voi e alla musica che stasera si terrà lo spettacolo in cartellone. Le maestranze del teatro alla Scala e delle fondazioni lirico-sinfoniche esprimono la più profonda contrarietà al decreto legge di riforma del settore che considerano inaccettabile".

FIRENZE. Mentre il sindaco Matteo Renzi considera "un punto molto importante" che di un declassamento del Maggio Musicale Fiorentino nel decreto non vi sia alcun "esplicito riferimento", lo sciopero annunciato oggi da tutte le sigle sindacali dei lavoratori dello spettacolo fa saltare, domenica 2 maggio, la prima replica dell'opera La donna senz'ombra, che ieri sera ha inaugurato la 73/a edizione della rassegna.

TORINO. Annullata, causa sciopero. la prima dell'opera Il Barbiere di Siviglia al Teatro Regio, prevista domenica 2 maggio. Conseguenza, anche in questo caso, della protesta decisa dalle rappresentanze sindacali unitarie della Fondazione Teatro Regio di Torino contro le nuove norme sugli enti lirici.

GENOVA. Al teatro Carlo Felice, per lo sciopero di musicisti e maestranze proclamato dai sindacati Fials-Cisal, Snater, Uilcom-Uil e Libersind, salta giovedi 6 maggio (due giorni dopo il concerto in onore del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in visita a Genova per i 150 anni della partenza dei Mille dallo scoglio di Quarto) il concerto sinfonico diretto da Jordi Bernacer.

VENEZIA. Anche i lavoratori del teatro La Fenice hanno proclamato per domenica prossima, in occasione di un concerto, uno sciopero come segno di protesta contro il decreto Bondi. Lo ha annunciato stasera Giorgio Trentin, segretario della Fials Cisal.

BOLOGNA. I lavoratori del Teatro Comunale di Bologna scioperano martedi prossimo, in occasione della prima della Carmen. Uno sciopero ancor più necessario, ha rimarcato Enrico Baldotto della Fials-Cisal, perché "qui c'è uno dei principali ispiratori del decreto, ossia Marco Tutino", sovrintendente del teatro.

BARI. L'assemblea dei lavoratori della Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari aderisce al documento del coordinamento nazionale unitario del 19 aprile scorso, "che tra l'altro prevede azioni di lotta, di iniziative e di sciopero fino a giungere all'occupazione del teatro se sarà necessario". "Il Decreto - è detto in una nota - deve contenere una deroga per il teatro Petruzzelli per consentire allo stesso la sopravvivenza". L'assemblea "prende atto positivamente" della posizione assunta dal presidente della Fondazione, Michele Emiliano, contro il decreto e "invita tutte le forze politiche e le istituzioni di Puglia a solidarizzare" con i lavoratori.

NAPOLI. Lo stato di agitazione proclamato al Teatro di San Carlo determina la irrealizzabilità dell'appuntamento della stagione sinfonica del Massimo partenopeo, con il direttore d'orchestra Maurizio Benini sul podio in un programma dedicato ad Haydn.(La Repubblica)


"ISOLA DELL'ASINARA. Dalle loro storie alle emergenze di un’isola. Dalle promesse fatte in campagna elettorale ai risultati che non arrivano. La battaglia degli operai Vinyls scatena la polemica, fa arrabbiare Bersani e ringalluzzisce il Pd, che apprezza lo stile aggressivo del segretario ad «Annozero». L’attenzione sulla vertenza della chimica è alta: oggi e domani sull’isola dei cassintegrati si fa festa, con un occhio al calendario che non concede sconti.
Dalle 600 alle 800 persone distribuite sulle quattro imbarcazioni, assalto all’isola previsto poco dopo le 11. La festa del lavoro raddoppia, tra musica, dibattiti e riflessioni all’Asinara si andrà avanti sino a domenica sera. L’evento «per il lavoro che non c’è», organizzato dagli operai di Vinyls, Eurocoop e Tecnicoop insieme al comune di Porto Torres, Legambiente, Arci e Federparchi avrà un risalto mediatico impensabile all’inizio di questa lunga battaglia. Tv e giornali locali e nazionali, collegamenti in diretta per raccontare questa due giorni che vuole suonare la sveglia all’Eni e al Governo. C’è un’azienda, la Ramco, che vuole acquisire l’intero ciclo del cloro italiano: l’accordo darebbe nuova vita agli impianti Vinyls di Porto Torres, Porto Marghera e Ravenna e rilancerebbe il settore della chimica. Cruciale, secondo Pierluigi Bersani, «considerato quanto stiamo spendendo per importare il Pvc, un prodotto a larghissima diffusione». I cassintegrati di Porto Torres, che dicono di essere i più bravi «a fare chimica e a produrre Pvc senza inquinare», da giorni sono sulle spine. Ripetono che l’occupazione dell’isola e della torre aragonese andrà avanti «sino a ognuno di noi non sarà reintegrato al suo posto». Si guarda con speranza al 5 maggio, all’incontro tra Eni e Ramco convocato dal ministro Scajola. È quella l’ultima possibilità concessa dalla Cgil: il segretario generale di Sassari Antonio Rudas si dice pronto a proclamare lo sciopero se l’incontro non si concluderà con l’immediato riavvio degli impianti. Ed è probabile che lo sciopero si farà, perchè è difficile che il 5 maggio possa essere la data risolutiva dopo mesi di discussioni, tira e molla, incertezze. Di questo si parlerà all’Asinara, un'isola lasciata deserta (ci abitano solo asini e un ex agente della polizia penitenziaria ora scultore) dopo la chiusura del carcere di massima sicurezza e l'allontanamento di tutti gli abitanti autoctoni). Gli operai riceveranno la solidarietà di chi il lavoro ce l’ha e di chi invece l’ha perso. Ci saranno i colleghi di Porto Marghera, protagonisti dello stesso destino. E ci sarà Legambiente, che dopo le accuse pesanti all’industria che inquina, ora dice che chimica e parco dell’Asinara possono convivere. Sbarcherà sull’isola il segretario del Pd Silvio Lai, non potrà esserci il presidente della Provincia Alessandra Giudici, che in una lettera aperta incoraggia i cassintegrati a non mollare. Oggi canteranno gli Istentales, domani si esibirà Enzo Favata. Ad ascoltarlo ci sarà la redazione dell’Unità, con il direttore Concita De Gregorio e il condirettore Giovanni Maria Bellu. Poi, da lunedì, si riparte con un pizzico di speranza in più". (La Repubblica)

L'AQUILA. A un anno dal terremoto, L'Aquila celebra la festa dei lavoratori in tono minore ma resta la sede della manifestazione centrale della Festa del lavoro in Abruzzo. I leader nazionali, che organizzarono la celebrazione 2009 della festa nella caserma di Coppito, ora non ci sono più. Ma i problemi restano, così come le richieste degli aquilani e degli abruzzesi: «Non basta ricostruire le case, bisogna far ripartire anche l'economia e il lavoro». Per questo i sindacati, anche se solo con gli esponenti regionali, sono tornati in città per celebrare il Primo maggio, per ricordare le vittime del sisma e per testimoniare la volontà di ricostruzione di tutta la regione. Trovata, nonostante le polemiche, una prima soluzione per l'emergenza abitativa, ora la questione principale è quella del lavoro. A dirlo sono i numeri: 5.600 disoccupati in più in 12 mesi, oltre 8mila persone in cassa integrazione e altri 8mila lavoratori a rischio continuo perché precari e non tutelati. Così centinaia di aquilani si sono riuniti in piazza Duomo per celebrare la festa dei lavoratori e chiedere lavoro per gli aquilani e l'Abruzzo. E a loro si sono unite migliaia di persone che, approfittando della bella giornata e del ponte del primo maggio, hanno scelto di visitare il centro dell'Aquila.«Oggi in piazza per festeggiare il Primo maggio c'è un popolo di senza lavoro», esordisce Pietro Paolelli, segretario generale Uil L'Aquila. «La situazione è grave. A soffrire sono tutti gli aquilani e gli abruzzesi. Ma le vittime principali sono i giovani. Il rischio è che abbandonino la città. E lo spopolamento sarà la rovina dell'Aquila».«È passato un anno dal terremoto e le cose sono cambiate in peggio», spiega Umberto Trasatti, segretario della Cgil aquilana. «Dopo il sisma, una riduzione del lavoro e degli occupati era prevedibile. Il problema è che non abbiamo nessuno strumento operativo per contrastare la crisi. Serve un impegno concreto da parte di Regione e governo».«Il governo non ci deve abbandonare», è l'appello di Gianfranco Giorgi, segretario cittadino della Cisl. «Servono nuovi insediamenti e investimenti per far ripartire il lavoro e tutto il resto. Sembra una cosa banale, ma oggi la gente non spende perché non ha soldi».Oltre alla manifestazione dei sindacati, torna all'Aquila, oggi e domani, anche la EuroMayday Parade: la "festa del non lavoro" una manifestazione a livello internazionale per denunciare le condizioni del precariato. In città stand e concerti sono previsti nel parco del Castello, alle porte della zona rossa. «In 10 anni», si legge in una nota degli organizzatori, «siamo diventati la maggioranza tra i lavoratori sotto i 40 anni. Nei prossimi 10, complice il liberismo, saremo la maggioranza di tutti i lavoratori. La crisi ha colpito duro e se possibile ha peggiorato le nostre condizioni di vita». Oltre al capolugoo d'Abruzzo la ricorrenza si festeggia a Dortmund, Ginevra, Amburgo, Hanau, Lisbona, Losanna, Malaga, Milano, Palermo, Tubingen, Zurigo, Tokio, Toronto e Tsukuba". (La Repubblica)

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